L’acquisto della prima casa rappresenta uno dei passi fondamentali nella vita di ogni individuo. Una scelta senza dubbio importante per il futuro proprio e, nel caso, dell’intero nucleo familiare. Calcolare le spese che dovranno essere affrontate per la compravendita di un immobile è senza dubbio importante per valutare le varie offerte presenti e la reale sostenibilità dei costi.
Sono tante le agevolazioni ed, al contempo, le spese che devono essere sostenute dall’acquirente. Con la Legge di Stabilità del 2016 il Governo ha deciso di introdurre una nuova serie di sconti allo scopo di risollevare il settore della compravendita immobiliare e, naturalmente, quello edilizio.
Nonostante ciò l’acquisto della prima casa è un passaggio comunque molto gravoso dal punto di vista economico con effetti che possono ricadere su un lungo periodo di tempo. Tra gli elementi che devono essere necessariamente controllati c’è senza dubbio il piano di ammortamento previsto nel contratto di mutuo con il peso reale delle rate che devono essere corrisposte ogni mese.
Anche i vari fattori che possono presentarsi al lungo termine come l’aumento o la diminuzione dei tassi di interessi (leggi la guida sull’Euribor) o, perché no, altre offerte sul mercato che possono risultare più convenienti devono essere attentamente valutati per calcolare i costi per l’acquisto della prima casa. Insomma gli elementi da tenere sotto controllo sono davvero tanti e non sempre un’offerta che risulta allettante in un dato periodo può esserlo anche successivamente.
E’ la propria capacità di risparmio a dover essere analizzata al momento dell’accensione di un contratto di mutuo per l’acquisto della prima casa; calcolare le spese per l’acquisto dell’immobile e quelle del finanziamento necessario sono quindi i primi passaggi da fare, soprattutto se lo strumento per comprare la casa è quello del finanziamento bancario.
Calcolo spese prima casa: il mutuo
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In generale la quota che si può destinare al pagamento di un contratto di finanziamento non deve superare una percentuale del 35% del proprio reddito netto mensile.
I vari calcolatori online sono comunque in grado di offrire un’idea sul costo delle rate mensili attraverso l’inserimento del valore della casa, l’importo totale previsto nel contratto di mutuo, la destinazione dell’immobile: se si tratta, cioè, di un’abitazione che fungerà da prima casa o meno.
Anche il caso in cui l’acquisto avvenga da un privato o attraverso un’agenzia è un fattore che deve essere chiaramente indicato nel calcolatore online ed, infine, la rendita catastale dell’immobile.
Le prime spese che si affrontano per l’acquisto di una casa sono, come detto, quelle notarili. L’atto ufficiale deve essere, per Legge, sottoscritto e redatto da un notaio con i costi che ne derivano. Per calcolare spese per l’acquisto della prima casa si deve tenere in considerazione, quindi, anche quelle per il rogito notarile che si riassumono nella tassazione prevista per le imposte di registro più l’importo dell’Iva e le varie imposte ipotecarie e catastali.
Le spese previste nel rogito notarile
A tutto ciò si aggiunge, naturalmente, l’onorario che spetta al professionista; una quota che, di solito, può essere calcolata tra il 2 ed il 3% del valore della casa oggetto della compravendita. E’ sempre utile, in questo caso, effettuare una serie di preventivi nei vari professionisti della zona e valutare le varie offerte facendosi applicare, nel caso, qualche sconto.
Ma se l’onorario del notaio può dipendere dal professionista stesso e magari dalla sua politica sui prezzi, le varie spese previste, per Legge, nel rogito notarile non possono essere oggetto di sconti. Per calcolare le spese della stesura dell’atto si deve prendere in considerazione, come detto, l’imposta di registro che equivale a due punti percentuali del valore dell’immobile alla quale si aggiungono cinquanta euro che rappresenta l’imposta fissa catastale più altri cinquanta per l’imposta ipotecaria.
Cambia discorso nel caso in cui l’abitazione venga acquistata da un costruttore l’Iva prevista ammonta ad una percentuale del 4% più l’imposta di registro che ammonta, in questo caso, a 200 euro come la stessa imposta fissa catastale.
Ma il calcolo delle spese per l’acquisto della prima casa deve tenere in considerazione più aspetti. Le normative previste per il 2016, oltre a confermare alcune agevolazioni messe in campo negli anni scorsi hanno introdotto una novità senza dubbio degna di nota: i benefici per l’acquisto della prima casa possono essere applicati anche per la compravendita di un altro immobile, oltre alla prima abitazione.
Spese per l’acquisto della prima casa, i metodi per risparmiare
Una novità senza dubbio importante, ma che prevede che la prima casa deve essere necessariamente alienata entro un anno dalla realizzazione del nuovo atto di compravendita. Il calcolo delle spese per l’acquisto della casa può tenere in considerazione anche le varie forma di detrazioni previste, soprattutto per l’acquisizione di un immobile considerato prima casa.
Il valore dell’imposta di registro, in alcuni casi, può essere ridotto fino ad una quota pari al 2% anziché al 9%, l’Iva, come abbiamo visto, può ammontare a quattro punto percentuali rispetto al 10% mentre l’imposta catastale ed ipotecaria ad un valore di 168 euro.
Si tratta, in sostanza, di una serie di sconti sicuramente appetibili, ma che saranno applicabili solo in determinate situazioni. Per usufruire delle agevolazioni è indispensabile che l’abitazione sia accatastata come prima casa e soprattutto non come casa considerabile tra gli immobili di lusso. Sono pertanto escluse dagli sconti del Governo tutte le abitazioni accatastate con la classificazione A10. Gli sconti previsti possono essere applicati nel caso in cui il beneficiario abbia già in passato, acquistato un’altra abitazione, ma senza accedere alle agevolazioni previste. Si tratta di un caso applicabile anche per entrambi i coniugi se in comunione dei beni.
Come usufruire degli sconti per l’acquisto della prima casa
Le dichiarazioni per accedere alle forme di sconto devono essere presentate al notaio, all’atto del rogito notarile. Il primo passo da fare è, come detto, quello di indicare l’immobile non sia classificabile come abitazione di lusso.
In questo modo, attraverso la dichiarazione ufficiale ed i relativi documenti, si potrà accedere alle agevolazioni previste. E’ indispensabile, in questo caso anche presentare la documentazione che attesti la residenza nel comune in cui è ubicata la casa oggetto del contratto.
Il mutuatario, inoltre, non deve essere titolare, neppure per piccole quote, di immobili acquistati con gli sconti stabiliti dal Governo, anche se in comunione dei beni.