Mini Aspi: la guida completa sull’indennità di disoccupazione per precari e apprendisti

L’indennità di disoccupazione è da sempre un tema caldo. Con l’introduzione dei contratti flessibili del Jobs Act e delle riforme precedenti, i cambiamenti in questo campo sono stati davvero tanti. Sempre più dipendenti che, perso il posto di lavoro, si attivano alla ricerca di una forma di sostegno economica al reddito, anche per periodi ridotti. È il caso della Mini Aspi, la forma di prestazione garantita dell’INPS con requisiti ridotti.

Si tratta di una tipologia di assistenza che l’istituto previdenziale ha messo a disposizione, dal 2013, e che sostituisce l‘indennità di disoccupazione. La mini Aspi è destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti che siano rimasti senza lavoro non per loro volontà. Ma chi può accedere alla Mini Aspi?

Mini Aspi: a chi spetta?

Come detto in precedenza solo i lavoratori che abbiano perso l’impiego involontariamente possono usufruire della prestazione della Mini Aspi. Sono compresi, in questa categoria, i giovani apprendisti, i soci di una cooperativa con un contratto di tipo subordinato, il personale del settore artistico con un contratto subordinato oltre ai dipendenti della Pubblica Amministrazione a tempo determinato e i lavoratori della scuola, sempre a tempo determinato.

Non possono accedere allo strumento, invece, i lavoratori dotati di un contratto a tempo indeterminato nel settore pubblico, i lavoratori del settore agricolo sia a tempo determinato che indeterminato, visto che per loro è prevista una particolare tipologia di prestazione pensionistica.

Anche i lavoratori extracomunitari, dotati di un permesso di soggiorno per lavori stagionali, non possono accedere alla Mini Aspi: anche per questa particolare tipologia di dipendenti, infatti, è applicata un tipo di assistenza differente.

Quando si può ricevere?

Determinati requisiti sono stabiliti per l’accesso alla mini Aspi. Lo stato di disoccupazione involontaria è la prima delle condizioni necessarie. In pratica non può accedere alla prestazione pensionistica chi ha interrotto il rapporto lavorativo per la propria volontà (dimissioni) o anche per la risoluzione consensuale.

Situazione diversa per le donne che presentano al datore di lavoro le dimissioni per la maternità. Condizione particolare anche per quanto riguarda la procedura conciliativa. In questo caso l’indennità di Mini Aspi può essere riconosciuta se il procedimento avviene nella Direzione Territoriale del Lavoro secondo le modalità previste dalla legge o a seguito di un trasferimento del dipendente ad una distanza maggiore di 50 chilometri dalla propria residenza oppure raggiungibile, attraverso i mezzi pubblici per un periodo maggiore di 80 minuti..

Per accedere alla somma è necessario recarsi nel Centro per l’Impiego operante nel territorio di residenza e dichiarare la propria messa a disposizione per un nuovo lavoro.

Oltre alle condizioni fin ad ora riportate, è indispensabile aggiungere ulteriori requisiti di tipo contributivo. E’ di almeno 13 settimane il periodo di versamento dei contributi necessario per accedere alla Mini Aspi nei 12 mesi precedenti all’inizio della disoccupazione; una condizione essenziale per la presentazione della domanda. Non sono previsti i requisiti di anzianità assicurativa come negli anni precedenti.

A quanto ammonta l’assegno?

A questo punto sorge spontanea la domanda: ma quanto si può ricevere attraverso la Mini Aspi? Le condizioni applicate per il 2016 prevedono una retribuzione pari al 75% dello stipendio precedentemente ricevuto. Viene calcolata, in particolare, la retribuzione media imponibile, ai fini previdenziali, ricevuta nei due anni prevedenti all’interruzione del rapporto lavorativo.

Nel caso in cui la somma sia inferiore ad un determinato tetto minimo, stabilito anno per anno, viene valutato sulla somma di 1.195,37 euro: importo che viene aggiornato annualmente seguendo le variazioni dell’Istat. Il versamento della Mini Aspi avviene sul conto corrente bancario o sul libretto postale. Il calcolo avviene valutando la metà delle settimane di contribuzione presenti nell’anno precedenti all’interruzione del contratto. E’ importante, inoltre, presentare la domanda per la mini Aspi entro due mesi dalla fine del rapporto lavorativo.

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