I codici Swift sono una precisa serie numerica in grado di identificare una determinata filiale di banca. Si tratta di uno strumento utilizzato nelle transazioni da un istituto di credito ad un altro e particolarmente utile quando le banche si trovano in paesi differenti.
In questi determinati casi l’indicazione dei codici swift risulta, infatti, obbligatorio. Nel caso di bonifico in paesi esteri è quindi essenziale specificare, oltre all’Iban, questo determinato codice per i motivi che vedremo. La sigla indica la società che assegna il codice: la Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Ma come funzionano i codici swift?
Codici swift: come si compongono e che ruolo ricoprono nelle transazioni
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Il codice si compone di una serie di numeri: ognuno con una propria funzione. Le prime quattro cifre indicano l’istituto di credito, mentre il quinto ed il sesto sono indicativi del paese dove ha sede la banca. Anche la città dell’istituto di credito viene identificata nei codici swift con il settimo e l’ottavo numero.
Molto più specifiche le ultime due cifre che identificano, invece, lo sportello. Nel caso in cui, negli ultimi tre spazi, siano presenti tre X, significa che la transazione è rivolta alla sede principale della istituto bancario. Insomma una serie ben precisa di cifre con un’identificazione ancora più precisa. Ma chi realizza questo codice?
La Swift Scarl è una compagnia con sede in Belgio. L’azienda si struttura in cooperativa comprendendo varie banche di tutto il mondo. Il compito della compagnia è soprattutto di uniformare il traffico delle informazioni delle varie banche. Si tratta di dati relativi a transazioni di titoli e pagamenti che vengono codificati in tutta sicurezza.
Proprio l’alto livello di protezione delle informazioni è uno degli elementi che caratterizza swift. Una specifica rete di protezione dei dati accompagna, infatti, la trasmissione delle informazioni tra i vari istituti di credito. Ma come funziona la trasmissione dei dati attraverso i codici swift?
Il funzionamento dei codici swift
Per comprendere al meglio il funzionamento del codice e della sua applicazione nella comunicazione dei dati è utile fare un semplice esempio.
Un utente di una banca ha intenzione di trasferire una somma di mille euro ad un altro soggetto, cliente di un altro istituto di credito. Dopo la presa in carico dell’operazione, da parte della prima banca, l’ordine viene integrato con il codice ed inviato all’altro istituto di credito. La banca effettua l’addebito sul conto corrente del cliente ed invia la comunicazione, attraverso il codice swift, all’altro istituto bancario. Quest’ultimo può addebitare, attraverso la compensazione, l’equivalente della somma oggetto del trasferimento sul conto della banca che ha inviato l’ordine trasferendo l’importo al destinatario.
E’ importante tenere presente che attraverso lo swift non avviene nessun tipo di spostamento di denaro, ma solo di informazioni.
Codificazione dei dati e segretezza delle operazioni: il codice swift è realmente sicuro?
Dati codificati e segreti che consentono le operazioni tra le diverse banche nell’ambito di un sistema la cui sicurezza è garantita al 100%. La realizzazione dei dati è, infatti, il frutto di una complicata elaborazione realizzata da due istituti appositi negli Stati Uniti ed in Olanda. Centri di elaborazione di codici e di monitoraggio sulla correttezza delle operazioni lavorano 24 ore su 24 per garantire la sicurezza agli operatori. E’ di 124 giorni il periodo entro il quale i dati vengono conservati all’interno di entrambi i centri. Insomma questo sistema garantisce una sicurezza completa dei nostri dati?
E’ indispensabile tenere presente che le transazioni internazionali sono sottoposte alla legislazione del paese estero nel quale sono dirette. Si tratta di un elemento da tenere ben presente visto che alcuni paesi possono prevedere un controllo molto stretto sui codici individuando le varie informazioni che magari nel nostro paese sarebbero coperte dalla segretezza bancaria. In alcuni casi i codici swift possono essere inoltrati alle autorità estere, anche senza il nostro consenso.