L’avanzare della tecnologia potrebbe metterà fine, un giorno, ai furti delle auto e delle moto? Tutti sperano di sì, ma per ora, la maggior parte degli apparecchi, si concentrano sulla localizzazione del veicolo dopo il furto. Uno dei dispositivi in grado di garantire un maggior livello di sicurezza è l’antifurto a radiofrequanza. Al pari del meccanismo GPS, questo dispositivo è pensato per la individuare il veicolo a motore ovunque esso si trovi. Ma le differenze rispetto al “classico” antifurto satellitare sono notevoli.
L’apparecchio a radiofrequenza è in grado di tracciare ogni movimento dell’auto o della moto scovando il veicolo anche nei luoghi sotterranei ed a prova di GPS. L’applicazione del dispositivo negli angoli più remoti della vettura, inoltre, rende quasi impossibile l’individuazione dell’antifurto.
L’antifurto a radiofrequenza: come funziona?
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Come detto in precedenza questo particolare dispositivo rappresenta uno degli ultimi ritrovati nel campo degli antifurti. Subito dopo il furto, viene lanciata l’allerta alla società che gestisce il dispositivo che avverte direttamente la Centrale Operativa della Polizia con la l’indicazione del luogo preciso nel quale è stato trasportata l’auto. La tecnologia si basa su un sistema di radiofrequenza difficilmente schermabile.
A garantire il funzionamento dell’antifurto è un dispositivo, di piccolissime dimensioni, che, come detto, viene installato in un angolo segreto del veicolo, ignoto allo stesso proprietario. Proprio da questo apparecchio parte il segnale che giunge direttamente alle Forze dell’Ordine. E’ indispensabile tenere presente che il funzionamento del dispositivo è garantito anche nel caso in cui l’auto si trovi in un bunker sotterraneo: insomma un passo in avanti notevole rispetto ai vecchi antifurti GPS.
Anche nel caso in cui il veicolo venga nascosto in una struttura sotterranea, in cemento armato ed addirittura in acciaio non impedisce all’apparecchio di inviare il segnale. Quest’ultimo, trasmesso alle auto della Polizia, fa apparire un codice indicativo della vettura che è stata rubata, la direzione nella quale si sta dirigendo e la distanza che intercorre tra l’auto della Polizia e quella oggetto del furto. Un altro segnale di avviso, intanto, viene anche inviato al proprietario della vettura con l’indicazione, se possibile, dell’avvenuto arresto del ladro.
Il sistema di avviso al proprietario
Naturalmente l’antifurto non entra in azione solo in caso di denuncia. Un apposito segnale di avviso viene inviato al proprietario dell’auto se vengono rilevati anche dei “movimenti non autorizzati dell’auto“. Il servizio di alert funziona attraverso gli SMS. Ma non sempre si può essere in grado di visionare i messaggi perciò può essere attivato anche il servizio di chiamata.
Una telefonata sarà effettuata dalla centrale operativa durante la quale verrà richiesto, al proprietario dell’auto, di controllare lo stato della vettura. In caso di furto la denuncia è necessaria per attivare il sistema di rilevamento comunicando gli estremi al centralino della compagnia. A questo punto viene attivato il tracciamento del veicolo con il segnale inviato alla Polizia. Seguendo il segnale le Forze dell’Ordine saranno in grado di ritrovare l’auto.
Antifurto a radiofrequanza per le moto, le caratteristiche
Anche i motoveicoli sono spesso oggetto di furto. Sono oltre trentamila le sottrazioni di moto registrate ogni anno, soprattutto in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Il fenomeno non accenna ad arrestarsi ed i moderni sistemi di antifurto possono fare davvero poco per impedire che il veicolo venga sottratto. E’ l’individuazione del motociclo a rappresentare, perciò, il metodo più efficace per evitare di perdere per sempre il proprio veicolo.
Anche in questo caso l’antifurto a radiofrequenza risulta il più adatto. Pensato appositamente per i motoveicoli, il dispositivo è caratterizzato da dimensioni minori. Anche in questo caso l’applicazione dell’apparecchio avviene in un’area nascosta della moto ed in modo che sia perfettamente integrato con i vari componenti della moto.
Anche in questo caso il dispositivo, oltre alla localizzazione, è in grado di avvisare il proprietario del veicolo in caso di movimenti non autorizzati. L’avviso avviene attraverso un SMS, una telefonata o una mail. Visto che la maggior parte dei furti viene effettuata tra le tarde ore serali e le prime del mattino, è indispensabile essere sempre rintracciabile.
Antifurto a radiofrequenza: quanto costa?
Questo particolare sistema non è ancora molto diffuso. La più importante società specializzata nella produzione di antifurti a radiofrequenza è l’americana LoJack Corporation. La compagnia è specializzata da anni nella radiofrequenza applictaa nei più diversi ambiti. Con una media del 90% delle auto rintracciate, a seguito di un furto, l’azienda si pone, oggi, sul mercato con un’indubbia veste da leader.
E’ l’integrazione tra il sistema del sistema di radiofrequenza e di avviso alla Polizia a rappresentare il punto di forza dei prodotti dell’azienda statunitense. La produzione in Italia ha avuto inizio già da diversi anni con le commercializzazione di differenti varianti.
I prezzi proposti sul mercato dipendono dai diversi servizi che, come abbiamo visto, possono essere offerti dagli antifurti e dai concessionari che effettuano la vendita al pubblico.Il costo, dunque, può variare da poche centinaia di euro a cifre ben superiori.