La passione per le auto e le moto d’epoca coinvolge migliaia di persone nel nostro paese. Le difformità che interessano l’assicurazione rispetto ai classici veicoli a due ruote sono tante ed informarsi al meglio è indispensabile, soprattutto se la propria collezione conta numerose moto.
Il primo aspetto da tenere presente, quando si sta valutando la sottoscrizione di un’assicurazione moto storica, è di non fare confusione con la polizza destinata alla moto classica. Anche i requisiti per accedere alla sottoscrizione della polizza rappresentano un aspetto di fondamentale importanza. Ma come funziona l’assicurazione per lo moto storiche?
Le polizze
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L’assicurazione per le moto storiche può essere sottoscritta solo dai proprietari iscritti al registro dell’Asi, sigla che sta per ”Automotoclub Storico Italiano” o alla Federazione Moto Italiane. In caso contrario basta recarsi in una delle sedi di entrambe le organizzazioni e richiedere la registrazione. Ma perché conviene effettuare l’assicurazione per le moto storiche?
Un significativo sconto è previsto per chi accede a questa particolare formula. La normativa prevede che i mezzi che abbiano compiuto almeno venti anni possano essere definiti ”d’epoca” mentre per accedere ad ulteriori agevolazioni sulla tassa di circolazione (da pagare nel solo caso in cui il mezzo circoli su strada) gli anni trascorsi dalla costruzione devono essere trenta. Per maggiori informazioni leggi la guida Macchina d’epoca: i requisiti e gli anni necessari per l’iscrizione nella lista dell’Asi.
Le assicurazioni per le moto storiche hanno un costo fino ad un massimo di quattrocento euro all’anno grazie all’applicazione di un sistema di valutazione differente rispetto al classico meccanismo bonus e malus. E’ necessario, però, che la moto sia considerata di ”interesse storico”. Insomma è indispensabile che vengano rispettati determinati requisiti; vediamo quali.
Assicurazione moto storiche: cosa dice la normativa
L’età del veicolo, come detto in precedenza, rappresenta il primo degli aspetti da tenere presente con il limite minimo di venti anni trascorsi dalla prima immatricolazione. Anche le condizioni con le quali si tiene il mezzo è fondamentale. La moto deve essere ben tenuta ed in piena possibilità di circolare, in tutta sicurezza, in strada una certificata dalla revisione periodica. Il mezzo non solo deve essere in ottimo stato di manutenzione, ma deve essere dotato dei pezzi originali di fabbricazione.
E poi c’è l‘iscrizione al registro dell’Asi, un fattore che certifica il valore storico della moto agli occhi della compagnia assicurativa. In pratica l’Automotoclub Storico Italiano provvede a controllare se il modello sia considerato tra quelli riconosciuti come storici nelle apposite liste. Per effettuare questo passaggio è prima indispensabile iscriversi ad un club o ad un’associazione federata pagando la quota di partecipazione prevista annualmente. L’età minima del richiedente è di 23 anni.
Riguardo questo aspetto è utile tenere presente che anche se alcune compagnie assicurative non concedono le agevolazioni previste per le moto d’epoca senza l’iscrizione alle liste dell’ASI, la normativa prevede che può essere sufficiente anche il possesso di un documento di interesse storico e collezionistico. In ogni caso il costo di iscrizione è di 41,23 euro.
Le convenzioni per l’assicurazione moto d’epoca
La FMI ha sottoscritto una serie di accordi con Bartolini e Mauri, una compagnia specializzata dell’assicurazione per le moto d’epoca. Attraverso la formula “Oldtimer” ad esempio, le moto iscritte al registro hanno l’opportunità di accedere a notevoli sconti, a seconda dell’anno di immatricolazione. Le moto con un’età maggiore di venticinque anni, ad esempio, possono accedere ad una polizza dal costo di 145 euro mentre per i veicoli con un’immatricolazione precedente a questo limite, il prezzo sale a 195 euro.
Per le moto risalenti ad oltre trentanni il costo della polizza scende ulteriormente a cento euro da pagare ogni anno. Un aspetto da tenere presente, però, è che il limite massimo delle aliquote possono essere ritoccate dalle amministrazioni regionali pertanto potrebbe insistere significative difformità da zona a zona.