Era il 2007 quando venne introdotto per la prima volta il Rui, il Registro degli Intermediari Assicurativi. Si tratta di un elenco che contiene i dati di tutti gli operatori operanti nel settore assicurativo nel territorio italiano. La funzione principale del RUI è di fornire informazioni al cliente che, in questo modo, è in grado di visionare i dati degli operatori del settore assicurandosi della regolarità della loro attività.
Insomma si tratta di uno strumento utile soprattutto per ”stanare” gli abusivi che operano nel comparto senza i dovuti permessi. Nella lista del Registro Unico degli Intermediari Assicurativi devono essere iscritti tutti i collaboratori delle aziende operanti nel settore, anche con collaborazioni esterne sottoposte a partita Iva. Ma vediamo nello specifico chi deve iscriversi al registro.
Quando è obbligatoria l’iscrizione al Rui?
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E’ richiesta l’iscrizione al Registro, secondo le regole dell‘Ivass, l’autorità che gestisce le aziende operanti nel settore, a tutti coloro che effettuano attività di intermediazione. In questo modo gli utenti, consultando la lista, riescono ad avere un quadro completo del professionista che hanno di fronte. In generale tutti gli operatori che intervengono nella filiera della distribuzione assicurativa, a diverso titolo, hanno l’obbligo di effettuare l’iscrizione. Gli iscritti nelle liste possono essere sia persone fisiche che aziende.
In questo caso le persone che controllano il Registro hanno la possibilità di leggere esclusivamente i dati anagrafici, il numero di serie e la data in cui è avvenuta l’iscrizione. Nel caso in cui l’operatore si configuri come un distributore diretto, il registro deve indicare anche la denominazione sociale della compagnia per cui essi operano. Anche le società hanno l’obbligo di iscriversi nella lista del Rui. In questo caso ad essere indicati sono la ragione e la denominazione sociale oltre alla sede legale, le altre sedi secondarie, il numero ed anche in questo caso, la data in cui è avvenuta l’iscrizione.
Le sezioni del Registro Unico degli Intermediari Assicurativi
Il registro si suddivide in sezioni ben precise. Nella sezione indicata con la lettera A sono riportati i nomi degli agenti. Per le persone fisiche l’iscrizione in questa categoria del Rui prevede il superamento di un esame di idoneità. Le società, invece, per ottenere l’iscrizione è necessario che abbiano un capitale sociale minimo di 120mila euro.
Ai broker, invece, è dedicata la sezione B del Registro Unico degli Intermediari Assicurativi. Le persone fisiche, per accedere all’iscrizione, devono superare un apposito quiz di idoneità mentre le società devono avere, anche in questo caso, un capitale minimo di 120mila euro.
Nella sezione C del Rui, invece, è richiesto il godimento dei diritti civili, i requisiti di onorabilità ed il possesso di una formazione adeguata per effettuare la professione di intermediario assicurativo. La sezione è dedicata ai produttori diretti di imprese di assicurazione.
Alla sezione D sono iscritte, invece, le banche la cui iscrizione è regolata dal Testo Unico Bancario, le società di intermediazione mobiliare con l’autorizzazione per effettuare attività di intermediazione, gli intermediari finanziari e Poste Italiane, per la Divisione dei Servizi di Bancoposta. La sezione E, invece, è riservata ai soggetti che collaborano con gli intermediari iscritti nelle sezioni A, B e D. Si tratta dei collaboratori con partita Iva, una figura molto utilizzata, ad esempio, da A1 Life.
La prova di esame
L’esame è previsto, come abbiamo visto, per tutti coloro che intendono iscriversi nelle prime due sezioni del Registro ovvero per coloro che svolgono le mansioni di broker ed agente. Gli esami si svolgono a cadenza annuale e sono organizzati dall’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.
La prova verte sui seguenti argomenti: diritto delle assicurazioni, regolamentazione della previdenza complementare, nozioni di diritto privato e tributario riguardante la previdenza complementare, tecnica assicurativa e tutela del consumatore.