Il contratto di assicurazione sulla vita prevede che, giunti alla scadenza, il cliente possa accedere alla somma versata in diversi modi. In alcuni casi la formula applicata è quelle unica, in altri casi con una rendita vitalizia. Ma cos’è la rendita vitalizia corrisposta dalla compagnia assicurativa? Come viene calcolata di solito? In questa guida ci soffermeremo sulle caratteristiche principali della formula abbinata spesso al contratto di assicurazione sulla vita e su quale sia la formula più conveniente.
Rendita vitalizia assicurazione sulla vita: come funziona?
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Giunti alla scadenza del contratto assicurativo, il cliente può chiedere il versamento della somma corrisposta negli anni, più gli interessi, attraverso la rendita vitalizia. Nel caso in cui scegliesse per questa formula, la compagnia calcolerà attraverso il coefficiente di conversione versando la somma a cadenza annuale fino alla morte del cliente. L’importo che sarà versato dalla compagnia potrà essere oggetto di rivalutazione annuale a seconda del calcolo della Gestione Separata.
Per quanto riguarda il coeffieciente di conversione, un aspetto che come abbiamo visto rappresenta un elemento fondamentale, viene determinato dalle Tabelle di Mortalità ovvero sulle possibilità statistiche che il cliente possa restare in vita. Un altro valore che determina il coefficiente dalla rateizzazione della rendita, un valore che ogni singola compagnia assicurativa valuta secondo parametri diversi. Controllare attentamente questo particolare è senza dubbio importante per cercare l’offerta assicurativa migliore sul mercato. Ma è la tipologia di assicurazione a rappresentare il valore più importante da prendere in considerazione prima della scelta del prodotto da sottoscrivere.
Rendita assicurazione sulla vita: le tipologie di versamento
Ci sono diverse opzioni per ottenere la somma prevista nel contratto di assicurazione sulla vita. La rendita vitalizia rappresenta una delle tipologie più scelte dagli utenti. In questo caso, infatti, la somma versata sarà restituita dalla compagnia vita natural durante del cliente. Il rischio di questa tipologia di versamento, però, è che si perda il valore residuo nel caso in cui la morte sopraggiunga immediatamente dopo alla scadenza del contratto.
Un’altra modalità è la Rendita Certa. Si tratta di un’opzione in grado di risolvere, in parte, la problematica descritta in precedenza. In pratica, in questo caso, la rendita verrà corrisposta solo per un determinato periodo di anni a prescindere dalla data di decesso. Di solito il periodo previsto per il pagamento della somma è compreso tra un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni. Nel caso di decesso del beneficiario durante questo periodo, il versamento avverrà in favore di un beneficiario.
Con la Rendita Reversibile, invece, il cliente ha l’opportunità di ricevere la somma fino a quando rimarrà in vita. Dopo il decesso la restante parte verrà corrisposta al beneficiario che sarà designato al momento della sottoscrizione del contratto. Il costo della garanzia si traduce in un importo minore corrisposto al momento della scadenza del contratto. Si tratta di una ”decurtazione” che ricade nel caso della Rendita Certa ed in quella reversibile.
Il differimento
Nel caso in cui il cliente non richieda la rendita vitalizia prediligendo l’intero montante sotto forma di capitale, può anche chiedere la formula del differimento. In questo caso il montante maturato sarà liquidato in un periodo successivo alla scadenza. L’utente potrà, in questo periodo, ottenere i rendimenti della Gestione Separata sicuramente maggiori.
E’ possibile, inoltre, richiedere un differimento della rendita con il versamento di quanto dovuto in un periodo successivo alla scadenza regolare del contratto. Il vantaggio, in questo caso, è di ottenere il rendimento della Gestione Separata o del Fondo Interno per un determinato periodo. Dopo questa fase, l’ammontare dell’assicurazione sarà versata secondo le modalità richieste del cliente ovvero con la rendita vitalizia o attraverso un unico versamento di capitale.