Investire parte del proprio risparmio è da sempre un obbiettivo degli italiani, tradizionalmente uno dei popoli più legati al risparmio al mondo. Non si contano le formule di investimento che consentono di ottenere margini di guadagno sulle somme messe da parte negli anni. Per questo motivo le assicurazioni sulla vita rappresentano una formula tra le più utilizzate per gli interessanti margini di guadagno e sicurezza garantiti. La scelta tra le diverse formule messe in campo dalle agenzie è davvero ampia e scegliere non è sempre facile. Valore Futuro di Generali rappresenta una dei prodotti più utilizzati. Si tratta di una soluzione che prevede un contratto di assicurazione a vita intera a premio unico con premi aggiuntivi che si aggiungono periodicamente ed un capitale ”rivalutabile” in parte.
Si basa, in pratica, su un versamento unico che viene effettuato in una tranche e con un importo minimo di diecimila euro. A questa quota iniziale è possibile aggiungere delle ulteriori somme non superiori a cinquemila euro. Come spiegato sullo stesso sito di Generali, Valore Futuro si configura come un prodotto con un profilo di rischio medio alto e con una durata del contratto a medio lungo termine, ovvero compreso tra un valore minimo di dieci ad un massimo di venticinque anni.
In pratica abbiamo un prodotto che ”blocca” il denaro per un certa quantità di anni perciò se credete di poter aver bisogno dei soldi prima della scadenza, vi conviene optare per un’altra soluzione.
Valore Futuro Generali: le condizioni
Una diversificazione davvero notevole caratterizza la polizza assicurativa Valore Futuro Generali con una ripartizione del rischio che cambia a seconda delle aspettative del cliente. Il prodotto si configura, in particolare, come una polizza multiramo. Una quota è gestita alla Gestione Separata Gesav, la compagnia di Generali specializzata nella gestione dei portafogli del cliente. Un’altra parte è, invece, a capo dei diversi OICR. Si tratta degli organismi di investimento collettivo del risparmio basati sui Sicav, sigla che sta per Società di Investimento a Capitale Variabile ed, infine, i ”classici” fondi comuni di investimento.
In un caso avremo una gestione separata in grado di ”garantire” il capitale attraverso una serie di investimenti realizzati sui titoli di stato e sulle obbligazioni. Avremo, in pratica, un investimento relativamente sicuro, ma con un margine di guadagno ridotto al minimo secondo le più classiche regole degli investimenti.
Nel secondo caso, invece, saremo di fronte ad un rischio di gran lunga maggiore accompagnato all’opportunità di maggiori guadagni. Il denaro degli investitori, in pratica, viene utilizzato dalla compagnia per effettuare investimenti in tutto il mondo. Valore Futuro Generali non è un prodotto a capitale garantito, ovvero nessuno sarà in grado di dirci se almeno i soldi investito sarà restituito alla scadenza. L’esperienza e la competenza di Generali, nella gestione dei fondi, rappresenta, però, è un fattore che può far dormire sogni tranquilli.
I costi di Valore Futuro Generali
Come ogni tipo di prodotto finanziario, valutare il peso dei costi è indispensabile soprattutto nel settore delle assicurazioni sulla vita dove i rendimenti alti possono rappresentare uno specchio per le allodole. Per un premio unico di cinquemila euro avremo un interesse del 2,58% per i primi cinque anni, del 2,44% per i dieci anni, del 2,34% per i quindici, del 2,20% per una durata di venti anni e del 2,10 per i venticinque anni.
A tutto ciò si aggiunge il costo di emissione di dieci euro, di quietanza di 2,50 applicato per ogni versamento aggiuntivo e la cifra fissa sul premio fisso iniziale di 150 euro e su quello aggiuntivo di 100. Per passare da un fondo all’altro (operazione di switch) il prezzo da pagare è di sessanta euro. La gestione del fondo, invece, ha un costo del 2% sulla quota depositata. Il costo scenderà con il tempo fino a raggiungere l’1,50% al raggiungimento del traguardo.