Una delle categorie più svantaggiate, quando si parla del settore del credito, sono i cosiddetti ”cattivi pagatori” o protestati. Non si contano le limitazioni che possono incorrere i clienti di un istituto di credito che hanno avuto, in passato, dei problemi ad onorare i propri impegni con le banche. Anche l’apertura di un conto corrente può risultare difficile per i cattivi pagatori.
Uno degli aspetti da tenere presente è che nessun tipo di regolamento nega ad un protestato la possibilità ad aprire un conto corrente, perciò l’unica difficoltà è quella di convincere l’istituto di credito ad effettuare l’operazione. Insomma il tema della concessione di un conto corrente ad un protestato non è affatto regolamentato e perciò ogni singola banca potrebbe comportarsi in maniera differente. Prima di addentrarci sul tema, è bene chiarire cosa si intende con la dicitura protestati o ”cattivi pagatori”.
Chi sono i protestati?
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Con questo termine si indicano tutti quei soggetti che, almeno una volta nella vita, si sono trovati nella situazione di non riuscire ad adempiere al pagamento di una cambiale, di un bollettino o di non aver ”coperto” l’emissione di un assegno. Nel caso in cui i titoli di credito non vengano onorati e quindi il creditore non riceve la somma prevista, scatta il protesto con la segnalazione al Crif.
Dalle condizioni appena riportate, possiamo stabilire innanzitutto come la figura del protestato non sia quella di un truffatore; a tutti può capitare di essere impossibilitati ad onorare un qualsiasi tipo di pagamento. La condizione di protesto scatta in differenti fasi. Con le cambiali a vista, ad esempio, il periodo entro il quale è prevista la condizione di protesto è di un anno dalla data di emissione mentre per quelle ad emissione certa, la condizione scatta dopo due soli giorni dalla scadenza.
Il protesto viene comunicato alla Camera di Commercio il giorno successivo alla fine del mese. Entro i primi dieci giorni successivi l’istituto provvede a pubblicare l’elenco dei protestati.
Come richiedere un conto corrente a protestati
Come detto in precedenza nulla vieta ai protestati di chiedere l’apertura di un conto corrente bancario ed in alcuni casi anche di prestiti. Tra i tanti istituti di credito presenti nel nostro paese, in tanti non concedono, in nessun caso, l’apertura di un conto corrente a protestati, altre valutano la situazione di volta in volta ed infine banche specializzate nell’apertura di conti correnti a protestati.
La procedura è molto semplice: appena avanzata la richiesta di un conto corrente alla banca, l’istituto di credito provvede ad incrociare le informazioni delle banche dati per verificarne l’idoneità. Può accadere, in alcuni casi, che la banca definisca per il protestato un prodotto ”limitato” con la possibilità di gestire le operazioni allo sportello o in contanti mentre viene precluso lo strumento del credito. Insomma trovare una banca che conceda un prestito a protestati non è così difficile come un tempo anche se a costo di specifiche limitazioni o garanzie.
I migliori prestiti per protestati
Come trovare le soluzioni più convenienti per un protestato? Poco o nulla cambia, sotto questo aspetto, rispetto ai classici conti. Sul web è possibile comparare le condizioni offerte dai diversi istituti di credito specificatamente per i protestati. Ma cosa accade se la banca rifiuta di concedere il conto corrente? Basta richiedere una delle tante alternative al classico prodotto per usufruire dei servizi ”di base” di un conto corrente.
E’ il caso dei conti senza consegna di assegno, una formula che spesso le banche sono disposte a concedere ai correntisti protestati. Si tratta di prodotti in grado di garantire un’operatività di base, oltre alla possibilità di ricevere ed effettuare bonifici. Anche la carta prepagata con IBAN rappresenta una valida alternativa al conto corrente con l’unica limitazione riguardante, per ovvi motivi, l’emissione degli assegni.