Possono essere davvero tante le motivazioni per l’apertura di un conto in valuta estera. Dall’investimento alla scelta obbligata per coloro che vivono o lavorano oltre confine, sottoscrivere un conto nei paesi esteri è sempre più comune per gli italiani. Le difficoltà sono tante, ma molto dipende dal paese in cui si sta per effettuare questa delicata operazione. Ma a chi conviene aprire un conto corrente in valuta estera?
Esclusi i soggetti che per diversi motivi sono obbligati ad accedere a questo particolare strumento, l’apertura di un conto corrente in valuta estera può riservare diversi vantaggi soprattutto per i soggetti che intrattengono scambi commerciali con i paesi extra Ue. In questo modo è possibile operare mettendosi a riparo dai tassi di cambio.
Del tutto differente la situazione, invece, per chi intende realizzare un investimento. In questo caso aprire un conto corrente di questo tipo rappresenta una scelta con tanti rischi e meno guadagno rispetto ad altri strumenti di investimento che, come il forex, riescono a garantire dei maggiori margini sui cambi di valuta. E poi c’è chi sceglie di aprire un conto corrente in valuta estera come prima tappa per la sottoscrizione di un mutuo in valuta estera così da evitare le possibili variazioni negative del tasso di cambio.
Conto corrente in valuta estera: i fattori da valutare
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La situazione di difficoltà economica generale che caratterizza il nostro paese, ma soprattutto l’incapacità della politica di porne rimedio, rappresenta un fattore che spinge in molti a proteggere il proprio denaro attraverso l’apertura di un conto corrente oltre confine. E’ importante tenere presente, però, che poco cambia riguardo la tassazione visto che l’applicazione dei bolli e delle imposte segue la residenza del titolare del conto.
Venute meno la gran parte delle agevolazioni previste nei cosiddetti paradisi fiscali prossimi al nostro paese come la Svizzera (leggi la guida su come aprire un conto nel paese elvetico), l’apertura di un conto corrente in valuta estera può rappresentare una scelta onerosa visto che ai classici costi di gestione si aggiungono le spese derivanti dalle commissioni di cambio.
Naturalmente anche i rendimenti svolgono un ruolo essenziale nella scelta e non è detto che i conti esteri siano in grado di garantire una remunerazione superiore a quelli italiani. Da valutare l’operatività del conto estero come anche l’emissione di un bancomat, o molto più spesso, di una carta di credito. Ed infine i costi relativi all’apertura, alla gestione stessa del conto, ma soprattutto per la conversione della moneta che potrebbe riservare sgradite sorprese.
Insomma gli elementi da prendere in considerazione, prima di aprire un conto corrente in valuta estera, sono davvero tanti.
Come aprire un conto corrente in valuta estera?
Il primo passo da realizzare è scegliere l’offerta migliore sul mercato. Si tratta di una scelta non facile e che deve rispondere a fattori di effettiva convenienza, ma soprattutto alle esigenze personali. Insomma le variabili sono davvero tante, ma è sempre meglio rivolgersi al settore delle banche online, in grado di garantire, in media, condizioni largamente migliori.
Basta la firma digitale per sottoscrivere il contratto in maniera veloce dopo aver inviato la documentazione da casa.
I vantaggi
Negli ultimi anni il web ha permesso di sottoscrivere contratti a distanza; basta avere una connessione internet per stipulare prodotti finanziari e di risparmio, compresi i conti correnti. Ma qual è l’effettivo vantaggio di sottoscrivere un conto corrente in valuta estera?
I conti correnti esteri possono presentare vantaggi pratici, grazie ad una minore burocrazia, ma soprattutto economici derivanti da un maggiore redditività rispetto ai conti correnti nel nostro paese.
E le occasioni sono tante. Basti pensare che, secondo la Banca d’Italia, ammontano a 75 miliardi di euro i soldi dirottati dagli istituti di credito italiani verso i paesi esteri negli ultimi tre anni.