Indicato come investimento ”sicuro” per eccellenza, il conto deposito rappresenta uno dei prodotti preferiti dai risparmiatori italiani. L’incertezza dei mercati finanziari nazionali ed europei ed il rischio di trovarsi senza il denaro investito ha spinto sempre più persone ad orientare la propria scelta verso soluzioni più sicure, anche se con rendimenti inferiori.
Sicurezza e guadagno non si sposano nel campo finanziario, pertanto molti prodotti considerati come sicuri ed in grado di garantire un margine di guadagno certo, si fermano a percentuali davvero basse.
E’ il caso dei conti depositi, una tipologia di prodotto che consente all’investitore di ”parcheggiare” una determinata somma in banca ed ottenere una remunerazione certa. Anche le compagnie utilizzano spesso il conto deposito per investire il proprio denaro. Il conto deposito aziende rappresenta la soluzione ideale per chi intende mettere al sicuro il proprio denaro, proteggendosi da evoluzioni sfavorevoli del mercato.
Conto deposito aziende: un prodotto ancora di ”nicchia”
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Se il conto deposito rappresenta una soluzione molto utilizzata per i privati, per i vantaggi di cui abbiamo parlato in precedenza, sono ancora poche le aziende che utilizzano questo prodotto, nonostante le buone possibilità di guadagno ottenibile attraverso il collegamento con il conto corrente bancario.
Uno dei vantaggi del conto deposito, ad esempio, è la mancanza di costi mentre i tassi di interesse risultano spesso molto interessanti, spesso più dei conti correnti.
Ma come funzionano i conti deposito per le aziende?
Conti deposito per aziende: le caratteristiche del prodotto
Il conto deposito per aziende ha caratteristiche che non si differenziano notevolmente dal ”classico” conto deposito offerto per i privati. Si tratta di un prodotto che consente di ottenere un determinato margine di guadagno sulla somma depositata.
Il conto è offerto in due formule: vincolato o libero. Si tratta di una differenza fondamentale e che consente al risparmiatore di scegliere tra due possibilità, ”bloccare” la somma per un determinato periodo ottenendo un determinato margine di guadagno o prelevare all’occorrenza.
Le imprese che intendono aprire un conto deposito devono seguire determinati step. Il primo, naturalmente, è la consegna dei documenti aziendali con la partita Iva, il codice di iscrizione alla Camera di Commercio ed il codice fiscale.
A tutto ciò si aggiungono i documenti di identità del responsabile, il codice IBAN del conto corrente da collegare che dovrà essere collegato al deposito, la visura camerale, l’atto costitutivo e, nel caso in cui venga richiesto, lo statuto.
I costi
Come accennato in precedenza, una delle caratteristiche fondamentali del conto deposito è la mancanza di costi. Nessun tipo di spesa di apertura, di chiusura, di gestione e sui trasferimenti di denaro vengono applicati sul prodotto.
Per quanto riguarda gli interessi, il calcolo avviene in percentuale variabile e dipendente dalla tipologia di contratto stipulata.
Naturalmente sul conto libero viene calcolato un margine inferiore rispetto al conto deposito vincolato. In ogni caso è utile valutare bene le caratteristiche dei vari prodotti; ogni conto deposito, infatti, prevede una ritenuta del 26% da scontare sul reddito della compagnia a cui aggiungere la differenza restante.
Insomma anche se i costi previsti dalle banche sui conto deposito sono del tutto trascurabili, la tassazione applicata è davvero notevole pertanto è utile analizzare bene, magari con il proprio commercialista, quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze, ma soprattutto i costi a cui si va incontro sottoscrivendo ogni tipo di prodotto.
I ogni caso anche per le aziende vale la protezione del Fondo Interbancario di Tutela con una protezione sulla somma depositata pari a centomila euro.
Insomma il conto deposito rappresenta un ottimo strumento di investimento che è utile che le compagnie valutino con attenzione come ulteriore strumento di business.