Si vuole un conto corrente all’estero, ma sempre nell’Unione Europea? Dal 2014, l’Estonia rappresenta una buona soluzione, a patto di vederci chiaro con le condizioni. In qualche caso, hanno reagito anche le associazioni a tutela per i consumatori italiane. Per fare chiarezza, ecco come funziona il conto deposito in Estonia
Un conto deposito in Estonia può essere un ottimo modo per investire all’estero, ma in modo trasparente. Ecco come aprirlo, quali sono i pro e contro e a quali banche riferirsi.
La E-residency
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Per aprire un conto deposito in Estonia serve la cittadinanza estone e quella europea non basta. Dal 2014, è in vigore la cittadinanza digitale, chiamata anche E-residency. Questa permette agli investitori stranieri di ottenere l’accesso a tutti gli strumenti bancari estoni a patto che abbiano un’identità digitale.
Quindi, per il conto serve la cittadinanza. Per la cittadinanza, serve andare sul sito ufficiale e l’invio dei seguenti documenti (in copia digitale):
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- Carta di identità e tessera sanitaria.
- Foto digitale formato passaporto.
- Una dichiarazione dove si spiega perché si vuole diventare cittadini estoni (in inglese).
- La carta di credito (la procedura costa 100 Euro).
Si riceve una mail di conferma e, in 30 giorni, si ottiene la carta di identità estone. L’ID presente servirà per fare il conto deposito in qualsiasi banca di questo Paese.
Aprire il conto: dove?
Quali sono le maggiori banche in Estonia che permettono di aprire un conto deposito?
- SwedBank. Si tratta della banca più diffusa sul territorio nazionale, che opera anche online. Il conto deposito in Estonia qui è facile da gestire e si possono mettere somme minime per vincoli anche brevi (fino a 12 mesi), con la possibilità di gestire tutto online.
- SEB. Questo istituto di credito offre un pacchetto completo, che parte da 10 Euro o dollari di deposito (sì, accetta anche dollari). Si tratta di un conto privato e sicuro. Naturalmente, più si tiene il denaro in deposito, più si ottiene come interessi.
- Luminor. Anche qui, bastano 10 Euro per aprire il conto deposito, oltre all’identità digitale. Tutto si gestisce velocemente sul sito, così come tracciare il proprio investimento.
Pro
I vantaggi di un conto del genere sono:
- Semplicità di gestione.
- Pochissime commissioni (spesso zero).
- Vincoli facilmente sormontabili.
Contro
Tra le voci contrarie, ci sono:
- L’obbligo di avere l’identità digitale, che non sempre viene rilasciata.
- Un interesse basso (0,01% per 3 mesi).
- Le tasse estoni (20% sui profitti) a cui si aggiungono le tasse italiane.
Come dichiarare
Per dichiarare le entrate di un conto deposito in Estonia, nel modello Redditi c’è il quadro RW. Lì si dovrà dichiarare quanto si tiene in una banca estone e quanto si è ottenuto come guadagni. Il consiglio è di rivolgersi sempre ai professionisti in questi casi.
Il caso Intus
Negli ultimi anni, un’associazione estone ha messo sul mercato la possibilità di creare un conto deposito in Estonia semplificando la procedura e con un rendimento del 6,5%. Sul caso è intervenuta l’associazione per i consumatori Altroconsumo, che ha fatto notare come questi investimenti non fossero appartenenti al Fondo Interbancario, che tutela i conti deposito fino a 100mila Euro.
Per la normativa europea, infatti, le banche sono tenute a fare un fondo per ogni conto deposito. Così, se la banca dovesse fallire, i malcapitati potranno ottenere almeno quanto hanno investito, se non è possibile ottenere gli interessi.
Trattandosi di un’associazione, poi, è necessario pagare una quota di iscrizione. In ogni caso, si può sempre chiedere una consulenza direttamente sul sito dell’associazione, per vederci chiaro. Infine, anche qui, oltre alle tasse estoni, sui guadagni si dovranno pagare anche le tasse italiane.
Se si tratta di investimenti a basso rischio, il conto deposito è certamente una possibilità. Visti i casi anche in Italia, però, l’attenzione deve essere sempre alta.