I conti deposito sono detti così perché al di là del loro scopo racchiudono degli elementi di sicurezza che attirano clientela desiderosa di tutelare i propri risparmi. Ovviamente, prescindendo dalle rassicurazioni che un istituto bancario offre al risparmiatore, sorge spontaneo domandarsi nel conto deposito quali rischi si possano correre.
Oggi come oggi sono in molti a credere che pur essendo il conto deposito uno strumento sicuro e garantito dagli istituti bancari, in fondo un margine di rischio esiste comunque. Soprattutto all’indomani di una politica monetaria che pur essendo espansiva continua ad aver i suoi alti e bassi a livello internazionale.
Conto deposito quali rischi vs sicurezze: il FITD
I conti deposito sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che interviene se la banca finisce in default e se dunque esiste la necessità di rimborsare le somme depositate fino a un massimo di 100.000 euro. Questo importo vale a depositante, ma sarebbe meglio se prima di aprire un conto deposito, il risparmiatore si informasse a riguardo
Il Fondo di Tutela può essere considerato un consorzio di tutti gli istituti bancari italiani, sono circa 202, e che hanno l’obbligo di partecipare allo stesso insieme alle banche europee che risiedono sul territorio italiano.
Circa il funzionamento, i fili del FITD vengono mossi da un principio solidaristico tra banche secondo cui viene attuato un aiuto vicendevole a livello economico in presenza di crisi di uno o più istituti. Qualora ciò dovesse avvenire ogni banca viene informata entro 48 ore e ha il dovere di versare il proprio contributo se si presenta l’esigenza.
Oggi, sul territorio italiano i conti deposito a cui spetta il rimborso, che cioè sono stati garantiti dall’Istituto di Credito all’atto del contratto bancario, raggiungono un importo pari a 500 miliardi di euro. Questo vuol dire che in base a qualche operazione matematica, ogni istituto versa dai 2 ai 4 miliardi di euro.
Quanto appena detto porta a fare una grande osservazione, ovvero che ci troviamo davanti ad un fondo di garanzia che teoricamente tutela in caso di necessità gli investimenti del risparmiatore. Una garanzia che esiste grazie alla solidarietà in un certo senso imposta alle banche per legge, al fine di tutelare il capitale depositato dai clienti.
Conto deposito: rischi sfatati dal FITD?
Nello specifico se molte banche si trovassero contemporaneamente in una situazione di default , allora ci potrebbe essere il rischio che il fondo da solo non riesca a far fronte alla situazione d’emergenza creatasi. Vero è che comunque sono stati molti gli episodi in cui il FITD si è visto costretto ad intervenire per aiutare la crisi contemporanea di più istituti di credito. Tuttavia, la tenuta del FITD per far fronte ad una grande crisi economica non è mai stata dimostrata a 360 gradi perché l’Italia non è mai caduta a picco.
Comunque sia i mezzi per ottenere il rimborso vengono attivati in automatico e in tempistiche davvero celeri, che si riducono cioè massimo a 20 giorni, solo la banca d’Italia in casi eccezionali riduce ancor più il tempo a 10 giorni.
Come appena descritto, il FITD può essere considerato una specie di sistema sicuro che rassicura già solo per il fatto di esistere. Quindi possiamo dire che sia nato appositamente come calmante nei confronti dei risparmiatori, i quali sanno che nella peggiore delle ipotesi avranno l’appoggio del Fondo. Certo è che pur essendo un garante, spetta anche al cliente firmare un contratto bancario che racchiuda ogni precauzione e attenzione possibile per la difesa dei soldi investiti.
Secondo il parere di molti, i conti deposito che godono del requisito fondamentale della garanzia, dovrebbero essere quelli più gettonati tra le scelte dei risparmiatori. Solo così è possibile tutelare il capitale investito, il tutto affidandosi ad un istituto bancario quanto più rassicurante possibile.