La disdetta di un contratto di affitto è una formula che consente di interrompere un contratto di locazione precedentemente sottoscritto e che risponde ad una serie di regole ben precise. Si tratta di una possibilità da valutare con attenzione in fase di stipula del contratto per evitare di incorrere in penali o commettere gravi errori.
Le modalità di disdetta, infatti, dipendono dalla tipologia di affitto sottoscritta rappresentando una variabile importante che può cambiare da contratto a contratto. In questa guida analizzeremo le caratteristiche della disdetta del contratto, le modalità e le tempistiche con cui è possibile interrompere la locazione.
Disdetta contratto di affitto: chi può effettuarla?
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La normativa riguardo l’affitto è ben precisa. Di solito solo l’inquilino può procedere alla disdetta del contratto di affitto mentre il titolare dell’immobile è tenuto ad attendere la naturale scadenza del contratto. E’ possibile, inoltre, comunicare la disdetta per finita locazione con sei mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della locazione, ma solo per gli immobili utilizzati per fini abitativi.
Nel caso di strutture utilizzate per usi diversi da quello abitativo o alberghiero l’anticipo necessario è compreso tra i 12 ai 18 mesi.
Nessun obbligo particolare è previsto, invece, per gli inquilini. In questo caso è possibile procedere al recesso del contratto anticipatamente in ogni momento avvalendosi della clausola di recesso inserita nel contratto stesso. L’interruzione della locazione deve essere accompagnata, però, da una comunicazione indirizzata, almeno sei mesi prima, al titolare dell’immobile. Basta una raccomandata per comunicare la disdetta della locazione.
Lettera di locazione dell’immobile: le caratteristiche
La lettera va inviata, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno o con posta certificata, indicando i dati anagrafici dell’inquilino, i motivi che hanno spinto alla domanda di locazione e le tempistiche entro le quali la casa sarà di nuovo nelle disponibilità del titolare.
La possibilità di recesso può essere sfruttata dall’inquilino in ogni momento, anche in caso di contratto sottoscritto con la formula 4+4 o per i contratti dalla durata di tre anni tre anni, con rinnovo per altri due.
Il proprietario dell’immobile, invece, deve aspettare i primi quattro anni nel caso di contratto del 4+4 e i primi tre nella formula 3 + 2.
La disdetta per i locali commerciali
In questo caso i contratti di locazione hanno una durata di dodici anni, con la formula del ”sei più sei” mentre per le strutture alberghiere, gli affittacamere ed i B&B si passa alla formula del 9 + 9.
L’anticipo necessario per l’invio della disdetta del contratto di locazione commerciale deve essere di un anno e di diciotto mesi per le strutture alberghiere e ricettive.
In ogni caso l’inquilino non ha l’obbligo di riportare le motivazione del recesso anticipato, tranne in caso di richiesta esplicita del titolare.
Gli obblighi fiscali
Il recesso del contratto di locazione prevede l’obbligo di inviare una comunicazione apposita all’Agenzia delle Entrate con la necessità di versare l‘imposta di registro. Si tratta di un importo di 67 euro il cui versamento va effettuato entro un mese dalla disdetta, anche attraverso la piattaforma informatica dell’Agenzia delle Entrate.
Il pagamento può essere effettuato attraverso l’addebito sul conto corrente bancario con il modello F24 ed il codice tributo numero 1503.
Il versamento attraverso il modello F24 comporta anche l’obbligo di inviare un avviso all’ufficio in cui è stato effettuata, in precedenza, la registrazione del contratto. E’ necessario effettuare il tutto entro trenta giorni dalla disdetta e presentare il modello RLI compilato all’ufficio preposto.
Nel caso in cui viene utilizzata la cedolare secca l’importa di registro non va versata.
In ogni caso il modulo di disdetta deve riportare i dati del titolare del locale a cui va inviata la disdetta, un breve testo in cui comuni