Evoluzione e servizi offerti dalle Casse di risparmio
Una delle realtà che caratterizza maggiormente il settore bancario del nostro paese è la fitta presenza di Casse di Risparmio. Si tratta di una particolare tipologia di istituto di credito che orienta la propria attività verso la raccolta del piccolo risparmio. L’attività delle casse si caratterizza, inoltre, per una remunerazione che avviene attraverso il credito fondiario o ipotecario oppure con una serie di investimenti a basso rischio come i titoli di stato.
La nascita delle Casse di Risparmio risale al finire del Settecento. Un’epoca nella quale gli enti erano senza fini di lucro ed interessati allo sviluppo del risparmio delle classi popolari.
In sostanza era un fenomeno direttamente collegabile ai monti di pietà allora molto diffusi, anche se le differenze, tra le due istituzioni, sono numerose. Erano gli anni venti dell’Ottocento quando il fenomeno si espanse nel nostro paese con la nascita di vari istituto in Veneto, Lombardia, Piemonte e Toscana.
Diversi decenni dopo le casse di risparmio erano presenti ormai su tutto il territorio nazionale. La privatizzazione dello scorso secolo ha conferito agli istituti di credito le caratteristiche che oggi conosciamo. Molte casse, negli anni, sono state coinvolte, infatti, nei processi di privatizzazione o di fusione: la Cariplo, ad esempio, con Banca Intesa (ecco l’offerta di mutui del gruppo).
Nel nostro paese sono state davvero tante le leggi che hanno regolato il settore del credito e quindi delle casse di risparmio. Già nel 1888 una serie di provvedimenti sottopose le entità di credito territoriali alla giurisdizione del Ministero dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio. Tale regolamentazione mantenne una significativa differenza tra le casse di risparmio, a cui venivano riconosciuti dei doveri dal punti di vista sociale e le normali banche private.
Nella metà degli anni venti un’ulteriore regolamentazione ha portato ad un’ondata di fusioni tra i vari istituti di provinciali e, di piccole dimensioni, con le Casse di Risparmio dei rispettivi capoluoghi di provincia.
Nel 1936 si ebbe una più netta equiparazione tra gli istituti di credito privati e le casse di risparmio. Si trattava, secondo la legislazione, in entrambi i casi di entità finalizzate al credito ordinario. Un significativo cambiamento quindi per le casse di risparmio che videro un nuovo tipo di classificazione della loro attività.
L’unico elemento di differenza che all’epoca fu riconosciuto alle casse di risparmio riguardava la personalità giuridica di enti morali. Un’altra peculiarità che venne riconosciuta è relativa all’attività prettamente locale: caratteristica tutt’ora presente.
Ma i cambiamenti del mercato nel secondo Dopoguerra portarono alla crescita del settore. La Cariplo, ad esempio, raggiunse livelli di attività superiori alle banche. Una serie di limitazioni della legislazione ne impediva, però, l‘aumento dei soci e della consistenza patrimoniale.
La Casse di Risparmio ai giorni nostri: il ruolo nel tessuto economico
Fu la Legge Amato negli anni Novanta a dare una nuova fisionomia ad un settore ancora importante nel nostro paese. In sostanza si impose lo scorporo tra l’azienda bancaria vera e propria che si trasformò in Spa e la Fondazione. A quest’ultima è stata riconosciuta la prerogativa di ente con fini benefici mentre alla banca sono stati attribuite funzioni creditizie.
Con la successiva despecializzazione bancaria le casse di risparmio sono state definitivamente equiparate con le normali banche. Insomma una funzione che è del tutto simile a quella degli istituti di credito, anche se in un’ambito di azione prettamente locale. Le casse di risparmio rappresentano tuttora una parte importante del tessuto economico del nostro paese. Una serie di entità vicine al territorio ed in grado di risponderne alle esigenze.
Le casse di risparmio, nel nostro paese, garantiscono servizi essenziali ai piccoli risparmiatori con una particolare attenzione ai libretti. Oggi le casse, in Italia, rappresentano ancora un’entità economica importante con 45 istituti iscritti nell’Acri (Associazione Casse di Risparmio) a cui si aggiungono le varie fondazioni.