La sottoscrizione di un mutuo rappresenta un impegno importante per chiunque; un peso sul bilancio familiare che condiziona non poco i progetti futuri ed il presente di una famiglia. Spesso i mutuatari, spinti dal desiderio di liberarsi di un impegno oberante, decidono di estinguere il mutuo prima casa versando la quota dovuta all’istituto di credito più gli interessi. Si tratta di una formula di solito prevista nei contratti di mutuo, anche se spesso concessa al costo di una penale.
L’estinzione del mutuo prima casa può essere totale, con il pagamento dell’intera somma, o parziale con il versamento di una parte del finanziamento attraverso una formula che consente di diminuire la rata mensile da pagare o di accorciare il piano di ammortamento. Ma come si può procedere all’estinzione del mutuo prima casa? In questa guida analizzeremo i passaggi necessari, i requisiti ed i costi previsti per l’interruzione anticipata del finanziamento.
Estinguere mutuo prima casa: come si fa?
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L’iter per attivare l’estinzione anticipata del mutuo è relativamente semplice con una serie di brevi passaggi oltre al deposito dell’atto notorio alla propria banca o la dichiarazione sostitutiva dell’atto. Come detto, però, le condizioni possono variare a seconda della tipologia di contratto sottoscritto con le relative penali da pagare.
E’ la Legge Bersani a regolare il tema delle penali sui contratti di finanziamento definendo i limiti ed i casi in cui è prevista l’applicazione dei costi aggiuntivi. In pratica la normativa prevede che i contratti di mutuo stipulati dal 2 febbraio 2007 non possono prevedere in alcun modo l’applicazione della mora, sia per l’estinzione totale che parziale del contratto.
Per i finanziamenti sottoscritti precedentemente a tale data, le associazioni dei consumatori e l’Abi hanno concordato delle penali ridotte ed applicate a seconda del piano di ammortamento ed al periodo di estinzione.
Estinzione anticipata del mutuo: i costi
Per i contratti di mutuo sottoscritti a tasso variabile ed ancora alla prima metà del piano di ammortamento, l’estinzione prevede una penale pari allo 0,50% della somma restante da corrispondere e dello 0,20% per il terzultimo anno mentre negli ultimi due anni il costo è nullo.
Per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, dopo il 31 dicembre del 2000, il costo previsto è pari all’1,90% per l’estinzione effettuata nella prima metà del piano di ammortamento e dell’1,50 nella seconda metà. Si abbassa la penale nel terzultimo anno allo 0,20%.
Estinzione parziale o totale?
Sono due le strade percorribili per estinguere anticipatamente il contratto di mutuo: l’estinzione parziale o totale. Nel primo caso avremo una riduzione delle rate da pagare mensilmente o un taglio della durata del piano di ammortamento. E’ importante analizzare bene le modalità attraverso le quali l’istituto di credito andrà a rimodulare l’importo da pagare mensilmente controllando che esse siano effettivamente coerenti con i propri obbiettivi. Se, ad esempio, lo scopo prefissato è di ridurre la rata ha poco senso accorciare il piano di ammortamento.
Non mancano i casi in cui la banca procede a ricalcolare il piano di ammortamento al momento dell’estinzione, riducendo il risparmio previsto.
Come abbiamo spiegato in questa guida, la modalità più ricorrente è l’ammortamento alla francese in cui ogni rata si compone di una quota di capitale che cresce con il trascorrere dei mesi ed un ammontare di interessi che invece cala con il tempo.
Esiste, poi, il piano a rate crescenti o decrescenti con un rimborso che aumenta o diminuisce con il trascorrere del tempo, l’ammortamento libero che prevede un rimborso fisso solo degli interessi mentre è ”libero” quello della quota capitale, entro determinate scadenze.
Infine c’è l‘ammortamento a rata fissa e durata variabile con rata costante mentre cambia la durata del piano di rimborso, a seconda delle variazioni del tasso.