Mutui per ricapitalizzazione

Come funzionano i mutui per ricapitalizzazione e quando conviene sottoscriverli

Tra le tante forme di finanziamento che possono essere sottoscritte dalle aziende, ci sono i mutui per ricapitalizzazione. Si tratta di una tipologia  di mutuo che consente alle attività produttive di rilanciarsi attraverso un aumento di capitale. Il mutuo per ricapitalizzazione può assumere la forma di mutuo ipotecario, ma anche chirografario e rappresenta una delle formule più comuni in ambito economico.

Le forme di finanziamento destinate alle imprese hanno un piano di ammortamento, cioè un periodo nel quale il cliente deve restituire la somma pari, ad un massimo, di quindici anni. I prodotti disponibili, per chi ha un’attività economica, sono vari e si compongono dal classico mutuo stagionale, edilizio, ipotecario e, come detto, quello di ricapitalizzazione.

Mutui per ricapitalizzazione: le caratteristiche principali

Se le altre formule di finanziamento possono essere sottoscritte, a scelta del cliente, per lavori edilizi, ampliamento attività, il mutuo per ricapitalizzazione, come descrive il suo stesso nome, indica un finanziamento rivolto esclusivamente a ricapitalizzare la propria attività economica.

L’imprenditore che accede a questo mutuo può ottenere una somma pari al 100% dell’aumento di capitale deliberato. L’utilizzo è, di solito, rivolto a riequilibrare la passività riscadenziando i debiti della compagnia. Insomma un mutuo il cui utilizzo è destinato a stabilizzare la situazione dell’attività economica. Come detto la sottoscrizione del finanziamento per ricapitalizzazione può avvenire attraverso il finanziamento ipotecario o chirografario. Analizziamo le due varianti.

Il mutuo ipotecario per la ricapitalizzazione

Si tratta di un finanziamento rivolto alle piccole e medie imprese. In questo caso la garanzia del mutuo consiste in un’ipoteca che viene applicata su un immobile. La sottoscrizione del finanziamento è destinata alle imprese impegnate in un rafforzamento patrimoniale o ai soci delle aziende nelle quali le forma giuridica consente di accedere a fondi per capitalizzare l’attività economica.

In caso di delibera di aumento di capitale, il mutuo può essere acceso per l’ammontare definito nella capitalizzazione decisa dai soci. La restituzione della somma ricevuta avviene attraverso un preciso “piano di ammortamento” con il pagamento di rate periodiche. Il finanziamento può essere sottoscritto anche per sostituire un vecchio mutuo attraverso la formula della surroga, ma solo per i mutuatari che rientrano nella categoria delle micro imprese. La sottoscrizione del finanziamento può essere realizzata da tutte le categorie di imprese, tranne per quelle individuali cioè sprovviste di capitale sociale.

Alla sottoscrizione del mutuo devono essere presentate delle specifiche garanzie, a discrezione della banca. Può trattarsi di garanzie reali, in caso di ipoteca su un bene immobile, o personali nel caso in cui i singoli soci o terzi decidano di offrire, come cauzione, fondi o cessioni di credito.

Mutui per ricapitalizzazione: il finanziamento chirografario

Anche in questo caso ci tratta di una forma di mutuo a medio e lungo termine sia a tasso fisso che variabile. Sono due le tipologie di mutuo chirografario a cui si può accedere, a seconda delle caratteristiche della compagnia che richiede il prestito e della capitalizzazione che l’azienda intende mettere in campo: il nuovo capitale a rate ed il nuovo capitale a leva.

Nel primo caso il mutuo è rivolto alle attività economiche che intendono finanziare un programma di capitalizzazione deliberato, ma non ancora messo in pratica. In questa condizione la somma che può essere ricevuta dall’imprenditore non può risultare maggiore al doppio dell’ammontare dell’aumento sociale deciso dai vari soci.

Per quanto riguarda il secondo caso, il “nuovo capitale di leva”, è indispensabile tenere presente che si rivolge esclusivamente ai piani deliberati e già messi in pratica. Il massimo che può essere ricevuto è pari al quadruplo dell’aumento di capitale praticato. L’istituto di credito, in questo caso, richiede una garanzia fideiussoria.

Il mutuo chirografario è diretto alle aziende piccole e medie che hanno un numero di dipendenti, a contratto indeterminato o determinato, pari ad un minimo di 150 con un valore del fatturato inferiore a cinquanta milioni di euro o un attivo di 43 milioni. Per accedere al mutuo è necessario mostrare la certificazione che attesti l’aumento di capitale effettuato.

 

 

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