L’affitto della prima casa può comportare un rischio, con la perdita dei benefici fiscali presenti per legge. Ci sono, però, concrete soluzioni per trasformare la prima casa in un investimento che porta un’entrata sicura come affitto.
Si può affittare la prima casa senza perdere le agevolazioni previste dalla legge? La risposta è sì, ma è necessario fare attenzione ad alcune disposizioni. Ecco quali sono.
Quando si può fare
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L’affitto della prima casa non è impossibile. Secondo la legge e le varie disposizioni emesse negli ultimi anni dall’Agenzia delle Entrate, la limitazione è sulla vendita e non sull’affitto. Infatti, per ottenere i benefici di legge, è importante che la casa resti di proprietà di quella persona e che questa risulti con la residenza nello stesso Comune dell’immobile per almeno 5 anni.
Quindi, si può affittare la prima casa, ricordandosi di:
- Non cambiare il Comune di residenza.
- Non avere la possibilità di ottenere i benefici per prima casa su un altro immobile. Quindi, se si acquisterà una casa, questa avrà valore di seconda casa, anche se si è affittata la prima.
Per diversi anni o per brevi periodi?
Dipende da quello che si vuole fare e dalla città in cui ci si trova. Ci sono zone ad alta vocazione turistica, quindi, mentre si è in vacanza fuori, si può anche pensare di affittare la prima casa per 30 giorni. Non ci sono problemi, a patto di rispettare la legge in fatto di locazione.
Addirittura, si può anche utilizzare il subaffitto, avendo un inquilino per brevi periodi. Naturalmente, anche qui tutto va messo nero su bianco e andranno pagate le imposte di legge. Per i primi 5 anni, il proprietario dell’appartamento deve restare lo stesso, ma per il resto la legge non prevede dei vincoli.
Mantenere la residenza aiuterà a ottenere le agevolazioni sulle tasse previste sugli immobili.
Cosa fare se la casa è stata ereditata
In caso di eredità, per ottenere delle tasse più basse, si deve vedere se tutti gli aventi diritto hanno i requisiti giusti. Per esempio, se uno degli eredi ha già una casa di proprietà, non potrà chiedere che quella diventi la prima casa, e dovrà pagare le tasse per intero.
Se, però, nessuno degli eredi ha una casa di proprietà, l’immobile non rientra tra quelli di lusso e tutti gli eredi hanno la residenza nello stesso Comune, non c’è nessun impedimento.
Presenti queste condizioni, si otterranno delle tasse fisse per imposta catastale e imposta ipotecaria. Il risparmio sarà quindi diretto, perché non dipende dai valori catastali.
A cosa fare attenzione per non perdere i benefici fiscali
La cosa fondamentale per affittare la prima casa è dimostrare in ogni momento di avere i requisiti richiesti. Quali sono, oltre alla residenza? L’assenza di altri immobili di proprietà. Il principio è semplice: se si ha già una casa, non ne serve un’altra per vivere.
Naturalmente, anche i requisiti di reddito e il tipo di immobile fanno la differenza. Uno stipendio elevato e una casa di lusso non permetteranno l’accesso a tasse più basse, anche se si mantiene la residenza nello stesso Comune.
Da dove cominciare
Il consiglio è di rivolgersi a un buon avvocato, che possa stilare il contratto di affitto in modo da non far perdere i benefici per la prima casa. Infine, è bene controllare sempre le dichiarazioni dei redditi, per capire effettivamente se si ha diritto alle agevolazioni per la prima casa o meno.
Infine, verificare il reale valore dell’immobile sul mercato tramite perito permetterà di capire la bontà dell’investimento e se è il caso di procedere per ottenere un’entrata fissa tutti i mesi, anche se si dovranno pagare le tasse sulla locazione.