Intraprendere, oggi, un’attività commerciale non è un’impresa semplice visto i sempre maggiori adempimenti burocratici e sanitari previsti dalla Legge. In tanti, però, non si lasciano scoraggiare dalla burocrazia e si lanciano nel mondo del commercio.
Aprire un bar, ad esempio, è una delle attività più comuni. Considerati una fonte di reddito maggiormente al riparo dalla crisi economica (chiunque può permettersi un caffè, per fortuna) il bar è un business aperto ad un pubblico davvero ampio.
Dai più giovani agli anziani, questo tipo di attività rappresenta, nel nostro paese, un punto di ritrovo per chiunque. Insomma oggi aprire un bar significa interfacciarsi con tutti e diventare un vero punto di riferimento e di incontro.
Aprire un bar, come muovere i primi passi
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Se da un lato il bar può garantire degli introiti davvero notevoli, è indispensabile tenere presente che anche i costi, soprattutto nel periodo iniziale, sono davvero numerosi. In tanti, oggi, decidono di intraprendere un’attività commerciale dopo un lungo periodo di inattività o dopo aver perso il lavoro. Si tratta di un passo che, in questo caso, può moltiplicare i rischi di fallire.
Il motivo è molto semplice: aprire un bar ha dei costi fissi e spesso molto elevati. Affrontare delle spese è la normalità in questo settore. Insomma mettere in preventivo dei costi iniziali è utile per evitare brutte sorprese e soprattutto nell’impossibilità di continuare il proprio business. Una possibile soluzione può essere rappresentata dalla sottoscrizione di un mutuo, magari stipulando un prestito d’onore o richiedendo le agevolazioni previste per le imprese giovanili.
Ma quali sono i costi di un’attività del genere? Oltre a quelle iniziali relative al locale stesso, è indispensabile tenere presente i costi fissi. Si tratta di una serie di spese che va dal salario destinato al personale, se presente, al canone di locazione oltre ai contributi previdenziali da versare.
Aprire un bar: ecco come aumentare le possibilità di successo
Come abbiamo visto l’apertura di un’attività di questo tipo può riservare guadagni notevoli, ma per intraprendere la strada del successo è indispensabile fare le scelte giuste. E’ innegabile: il settore dei bar è tra i più “affollati”. Possono essere davvero le attività presenti nello spazio in poche centinaia di metri, perciò aspettatevi una concorrenza davvero agguerrita; come battere i competitors?
Innovazione e originalità possono aiutare non poco nel successo di un bar, ma un’analisi accurata dell’area dove aprire il bar è essenziale. E’ indispensabile analizzare il mercato, cioè gli esercizi esistenti nell’area dove si è deciso di aprire il bar, per comprendere di cosa ha realmente bisogno l’utenza.
E’ inutile ribadire come la scelta della location sia indispensabile: area trafficata o angolo di nicchia? Naturalmente la prima soluzione consente di avere una quantità di clientela senza dubbio maggiore: insomma un business quasi assicurato, ma un costo dell’affitto salato.
Nel secondo caso avremo un’attività di nicchia che partirà con lo svantaggio della location isolata, ma con il vantaggio di pagare un canone di locazione abbordabile. E’ determinante, in questa determinata situazione, puntare maggiormente sulla pubblicità e la caratterizzazione del bar. Un locale particolare e che si contraddistingue per una determinata caratteristica è frequentato anche se ubicato in un’area non centrale. Nessuna delle due soluzione è migliore in assoluto; una via di mezzo potrebbe rappresentare la scelta migliore.
Gli adempimenti
Come accennato in precedenza, come ogni attività commerciale, anche l’apertura di un bar prevede degli obblighi molto precisi. Il primo passo da fare è di iscriversi all’INPS oltre alla Camera di Commercio competente nell’area di attività.
Anche l’apertura della Partita IVA è indispensabile come la frequenza del corso ICAL con l’abilitazione per la somministrazione e del commercio di alimenti al pubblico.