In un settore ampio come quello bancario non è facile scegliere la compagnia su cui puntare acquistando le azioni. L’ambito finanziario è stato colpito molto duramente dalla crisi economica del 2008 con numerosi istituti di credito che si sono trovati in forte difficoltà ed obbligati a chiedere l’aiuto dello Stato. Naturalmente gli azionisti hanno pagato caro questi avvenimenti con la perdita di una parte significativa degli investimenti.
Con l’introduzione della formula del bail-in, inoltre, le regole sono diventate ancora più stringenti in caso di rischio concreto fallimento e conseguente salvataggio delle banche. Insomma investire in un istituto bancario realmente solido è importante per mettere al sicuro il proprio denaro ed ottenere un buon margine di guadagno. In questa guida ci occuperemo, in particolare, delle azioni BPM.
Azioni BPM: la sicurezza di una banca solida
Indice dei contenuti
La BPM è nata del 2017 a seguito della fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano. Il risultato dell’unione è stata la nascita della terza realtà più importante del nostro paese per dimensioni ed attività. Oggi la compagnia si occupa di retail, affari, finanziamenti, servizi in rete, gestione dei risparmi e degli attivi e molto altro.
Con 2.500 agenzie sparse in tutta Italia, la BPM rappresenta una delle realtà più radicate nel nostro paese con filiali anche all’estero. Sono quattro milioni i clienti della compagnia mentre i dipendenti ammontano a 25mila. Il tutto si traduce in un patrimonio netto di tredici miliardi di euro.
Azioni BPM: analisi tecnica
Un’analisi limitata può essere effettuata circa l’andamento delle azioni BPM, essendo le quotazioni attive solo dal gennaio del 2017. Da tale data il valore ha subito un leggero calo al di sotto della resistenza tecnica di tre euro, seguito, quasi immediatamente, da una ripresa. Ad oggi il valore delle azioni BPM è di 2,75 contro i 2,50 registrati al debutto. Per il prossimo futuro ci si aspetta una continuità nella risalita delle azioni.
Naturalmente l’analisi storica è solo uno degli aspetti da tenere presente per una corretta previsione dell’andamento delle azioni BPM. Un altro aspetto da tenere presente è il bilancio di esercizio, vera e propria cartina di tornasole dello stato di salute di un’azienda.
Ebbene al momento della chiusura del bilancio, nel 2016, BPM ha registrato un rosso nel conto finanziario di 1,6 miliardi di euro. Il risultato lordo di gestione ha mostrato un valore di 981 milioni di euro mentre il netto si traduce in un calo pari a 72,7 milioni di euro.
Insomma numeri non proprio positivi per la BPM, aggravati dalle indicazioni della Bce che ha espressamente richiesto un aumento della quota patrimoniale pari ad un miliardo di euro.
Naturalmente l’obbiettivo della compagnia è di recuperare le perdite e chiudere il bilancio del 2017 con valori meno penalizzanti; solo a questo punto le azioni BPM si incammineranno più decisamente verso il segno positivo. Ma qual è il piano industriale di BPM?
Il prossimo anno sarà nel segno di una significativa rimodulazione dei ”crediti non performanti” che attualmente ammontano a 26 miliardi di euro lordi. La gestione dei credito deteriorati sarà il compito principale di una specifica business unit dedicata esclusivamente a questo aspetto.
Le previsioni degli esperti
Nel 2017 BPM ha registrato performance soddisfacenti con un utile di 117 milioni di euro nel primo trimestre ed una crescita del 2,8% dei ricavi operativi, pari a 1,21 miliardi di euro. Aumentano anche le commissioni nette del 16,9%, mentre diminuisce il margine di interesse, pari a 556, 2 milioni di euro.
Alla luce di questi dati l’agenzia Moody’s ha assegnato a BPM il rating di Ba1 a lungo termine e ”Not Prime” nel breve. Giudizio positivo anche da Deutsche Bank con l’indicazione ”Buy” ed un prezzo obiettivo per azione pari a 3,4 euro. Stessa opinione anche per gli esperti di Citigroup che hanno fissato il target price a 3,4 euro per ogni azione.