Quando un investitore si trova nella condizione di scegliere quale prodotto finanziario sottoscrivere, uno dei primi fattori che va a valutare sono i rendimenti. E’ il caso dei Btp 37, considerati da tempo come prodotti finanziari convenienti per il tasso di interesse garantito.
In realtà, come vedremo nella guida, chi sceglie i Btp 37, come tutti i Buoni del Tesoro Poliennali a lunga scadenza, si espone ad un margine di rischio non indifferente.
Ebbene sì, anche i titoli di Stato possono avere dei rischi. Si tratta di una caratteristica che accompagna tutti i Btp a lunga scadenza. Insomma come tutti i prodotti finanziari, anche i Buoni del Tesoro Poliennale hanno immancabili pro e contro; vediamo insieme.
Btp 37: le caratteristiche principali
Indice dei contenuti
I Btp 37 sono emessi dallo Stato sostanzialmente per finanziare il debito pubblico. Acquistare un Buono significa cedere una parte del proprio risparmio allo Stato che lo restituirà, con tanto di tassi di interesse, alla scadenza. Insomma acquistare i Btp 37 significa contare sulla possibilità dello Stato di restituire la somma ricevuta. Naturalmente in caso di bancarotta delle finanze del nostro paese, il sistema andrebbe a crollare.
Comprando i Btp 37, in pratica, si accede alle cedole semestrali che prevedono un tasso fisso definito al momento del lancio del titolo. Ma, come detto in precedenza, è il valore del rendimento ad interessare gli investitori del nostro paese.
L’ultimo prezzo, ovvero il valore di mercato del titolo, è 115,3 mentre il rendimento netto è segnalato al 2,45% con una cedola netta, ovvero l’ammontare della cedola annuale pari al 3,04% sulla somma investita.
Il rendimento totale dei Btp 37, cioè il netto alla scadenza a cui si aggiunge il credito di imposta, è del 48,9%. Insomma parliamo di valori ben al di sopra della media dei Btp e che non possono non far gola agli investitori.
Investire in Buoni del Tesoro conviene?
Puntare su questa particolare tipologia di prodotto consente di accedere ad una serie di vantaggi non comuni al settore finanziario di oggi. Il profilo di rischio, davvero basso, sta spingendo in tanti verso questa forma di investimento anche se, come vedremo in seguito, i buoni a lunga scadenza mostrano alcuni elementi di significativo svantaggio proprio riguardo il margine di sicurezza.
Anche la facilità di accesso rappresenta un punto di forza dei Buoni del Tesoro Poliennale. Si tratta di titoli che possono essere acquistati in blocchi da mille euro in quasi tutte le banche del nostro paese e che non necessitano di nessun tipo di gestione particolare dopo l’acquisto.
Anche la tassazione rappresenta un punto di forza. Le imposte applicate sui buoni del Tesoro sono nettamente inferiori rispetto agli altri strumenti finanziari con il 12,5%. Si tratta di una scelta dettata dalla necessità del nostro paese di spingere all’acquisto dei Buoni. Ma quali sono gli svantaggi di investire in Btp, ed in particolar modo nei Btp 37?
Perché non conviene investire in Btp 37?
I rendimenti sono bassi e resteranno tali a causa della politica della Bce che ha deciso di continuare con l’immissione di liquidità anche nei prossimi mesi. Si tratta di un elemento di vantaggio per chi sottoscrive i mutui a tasso variabile, ma meno per chi intende investire nei Btp.
Anche sul mercato secondario i margini sono ridotti al minimo; ovvero nel caso in cui l’investitore volesse rivendere i Btp. Per quanto riguarda i titoli di stato a lunga scadenza, come i Btp 37, non possiamo non tener conto delle condizioni in cui versa il nostro paese.
Il rapporto deficit pil è ormai al 130% mentre il debito pubblico continua a salire. Gli interessi sul debito sono in costante crescita pesando sempre di più sulle casse del nostro paese. Quali saranno le condizioni dell’Italia nel 2037? Insomma siamo sicuri che lo Stato ci darà quanto dovuto?