Sono davvero tanti gli uomini e le donne che, nel nostro paese, mirano ad entrare nel mondo del commercio. Un settore nel quale i sacrifici sono tanti, ma le ricompense, dal punto di vista economico e personale, possono essere altrettante. Opportunità di guadagno e possibilità di lavorare senza essere alle dipendenze di nessuno rappresentano gli elementi che spesso portano ad entrare in questo mondo. Aprire una rosticceria, ad esempio, è un’attività in grado di garantire non poche soddisfazioni, come tutte le attività che prevedono la somministrazione di alimenti.
Aprire una rosticceria è una buona idea?
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Mettiamo il caso che vi troviate all’aperto, lontani da casa ed avete fame; che fare? Basta trovare una semplice rosticceria per soddisfare il palato attraverso prodotti semplici e gustosi. La rosticceria rappresenta un’ancora di salvezza per i tanti che intendono consumare qualcosa velocemente. Insomma un’attività davvero utile e funzionale. Che sia in orario di pranzo o nelle ore serali, la rosticceria può essere sempre affollata per le più diverse occasioni.
Aprire una rosticceria in aree affollate e trafficate è, quindi, una garanzia di successo soprattutto se lontano da attività commerciali in diretta concorrenza come i supermercati o i ristoranti. Insomma intraprendere questo tipo di attività può significare accedere ad una vera e propria miniera d’oro, soprattutto se in franchising. Ma quali sono i costi da affrontare?
Quanto costa aprire una rosticceria?
Come ogni tipo di attività commerciale, in generale, anche l’apertura di una rosticceria comporta non pochi costi. Ma quando si parla del settore gastronomico, le spese aumentano a dismisura. Sono davvero tante le attrezzature che devono essere acquistate per l’esercizio dell’attività. Il frigorifero, ad esempio, ha un costo di poco superiore ai duemila euro.
Si tratta di una spesa essenziale come anche il forno il cui prezzo possiamo valutarlo in circa cinquecento euro. Con poche centinaia di euro è possibile acquistare un lavello mentre per una cucina si ritorna a superare i mille euro. Il lavatoio può avere un costo di circa cinquecento euro mentre le varie attrezzature indispensabili per il lavoro costano sui 200 euro.
E’ di seicento euro, in media, il prezzo di un registratore di cassa mentre si passa a sessanta euro per un’affettatrice professionale. Davvero alto il costo di un bancone di esposizione. In questo caso si dovranno sborsare non meno di quindicimila euro mentre potrebbero bastarne trecento per una vetrina refrigerata. Per l’acquisto dei vari attrezzi da esposizione potrebbe essere sufficiente cinquanta euro. In totale avremo un costo di oltre ventimila euro.
Il locale
Naturalmente è indispensabile un locale di dimensioni sufficienti. In realtà per aprire una rosticceria basta anche un vano che va dai trenta ai cinquanta metri quadri per la vendita ed un altro per la cucina oltre ad un piccolo ripostiglio.
Nel caso in cui il negozio venga affittato, il prezzo non dovrebbe essere eccessivo, per dimensioni contenute, anche se molto dipende dall’area nella quale aprire la rosticceria, oltre al mercato immobiliare. Potrebbe essere necessaria, inoltre, la realizzazione di mura divisorie ed un apposito impianto elettrico e di illuminazione.
Come detto la scelta dell’ubicazione della struttura è necessaria per chi intende aprire una rosticceria. E’ consigliabile scegliere un posto frequentato, anche sobbarcandosi un costo di locazione maggiore. La rosticceria piace ai giovani, ma anche agli adulti, agli studenti, ma anche agli impiegati e agli operai. Scegliere una location non lontana da istituti scolastici, uffici oppure frequentata da turisti rappresenta una scelta indispensabile per avere successo.
Adempimenti burocratici
Aprire una rosticceria comporta degli obblighi. E’ indispensabile registrarsi alla Camera di Commercio responsabile nel territorio, aprire la partita IVA e seguire i vari corsi per la somministrazione degli alimenti. Si tratta del certificato HACCP e il SAB.
Anche in questo caso si tratta di passaggi necessari e costosi. Molto dipende, in realtà, dal tipo di vendita e dal numero di dipendenti. Non sono necessarie le autorizzazioni amministrative nel caso in cui vengano venduti beni prodotti nel locale stesso e non consumati all’interno della rosticceria. E’ necessaria, inoltre, l’autorizzazione sanitaria.