Cosa sono le cryptovalute? Una domanda che si saranno posti in tanti ed a cui non è sempre facile dare una risposta esauriente. In pratica, con questo termine, si indicano le valute paritarie e digitali, basate su un meccanismo di criptografia che consente di convalidare le transazioni e che permette di effettuare pagamenti online nel massimo della sicurezza. Al momento, però, il settore appare ancora in parte fuori controllo visto che non esiste un’autorità che gestisce le cryptovalute in maniera centralizzata. Il rilascio, inoltre, avviene interamente sul web mentre l’utilizzo non può riguardare in alcun modo i sistemi di pagamento tradizionali.
Le Cryptovalute si configurano, in pratica, come un sistema di pagamento parallelo alle classiche monete con valore legale. Attualmente il numero di valute di questo tipo è pari a trenta, tute molto simili o direttamente correlabili ai celebri Bitcoin, il sistema di ”pagamento” parallelo più utilizzato in rete. L’utilizzo delle cryptovalute, inoltre, consente agli operatori del web di evitare con maggiore facilità le confische, elemento molto comune, invece, per le classiche monete.
Investire in cryptovalute conviene?
Abbiamo visto come le valute virtuali rappresentino un aspetto per certi aspetti al di fuori delle classiche norme che regolano le monete nazionali. Un campo ancora poco conosciuto e per questo in grado di garantire occasioni di guadagno davvero interessanti. Uno dei primi elementi da prendere in considerazione è il fatto che le cryptovalute siano per lo più esenti dai rischi derivati dall’inflazione. Si tratta di un vantaggio non da poco rispetto alle classiche valute. Per ogni valuta, in pratica, viene stabilito un tetto massimo delle monete messe in circolazione, un fattore stabilito al momento dell’emissione.
Insomma è praticamente certo che le cryptovalute non superino una determinata quantità mettendo al sicuro gli utilizzato da repentino crolli del valore della moneta posseduta. E’ bene ricordare, infatti, che un’emissione eccessiva di una qualsiasi moneta sul mercato comporta un inevitabile calo del valore della valuta. Si tratta di una regola fondamentale del mercato e che riguarda anche i metalli preziosi o il petrolio.
La più celebre delle cryptovalute, circolante già da da diversi anni, ovvero i Bitcoin hanno tetto massimo all’emissione pari a 21 milioni. Anche Ripple prevede un margine ben preciso e fissato a cento miliardi. Il limite di emissione sarà molto utile in futuro mettendo a riparo gli utilizzatori dal rischio di inflazione.
Come si comportano le cryptovalute in situazioni di crisi economica?
Ma è l’andamento del valore delle monete virtuali nelle fasi di crisi difficoltà dell’economia reale e finanziaria a rappresentare il fattore principale per cui si ricorre sempre più spesso a questo particolare strumento. Le cryptovalute si comportano, in pratica, come i metalli preziosi. L’oro, l’argento, ma anche il palladio registrano, infatti, un aumento del valore in condizioni di difficoltà economica rappresentando dei ”beni rifugio” a cui appellarsi.
I bitocoin, ad esempio, registrarono il picco di 1.117 dollari durante la fase più acuta di crisi economica proprio perché vengono considerate come uno strumento relativamente sicuro da utilizzare. La sicurezza riguarda le transazioni online nelle quali le cryptovalute si caratterizzano per un margine di sicurezza maggiore rispetto alle classiche monete.
Un altro dei vantaggi offerti dalla cryptovalute è la velocità di transazione. Quando riceviamo una somma ”classica”, su un conto corrente attraverso un bonifico, l’istituto di credito effettua il trasferimento dopo alcuni giorni perché non è certo di avere la disponibilità economica. Con le monete virtuali il tutto avviene in pochi minuti consentendo a chi riceve il denaro, di utilizzarlo nell’immediato. Ad oggi l’utilizzo delle cryptovalute è in continua ascesa rappresentando il mercato del momento; insomma le monete virtuali potrebbero essere, in un prossimo futuro, un elemento della nostra quotidianità.