Si sente spesso parlare del reato di aggiotaggio. Un termine che entra spesso nelle pagine di cronaca dei vari giornali: ma perché è così ricorrente? Con la parola aggiotaggio si intende un reato, molto grave, che nel codice penale, all’articolo 51, è definito come il “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”.
In pratica, chi si rende protagonista del reato di aggiotaggio, trucca i conti ed influenza l’andamento dei titoli sul mercato. In questo modo l’azienda, o qualsiasi operatore economico, tenta di influenzare l’andamento di un titolo, turbando il normale andamento del valore di merci con dati lontani dalla realtà. In questo caso, quindi, il soggetto si garantisce un andamento della Borsa favorevole.
La realizzazione dell’aggiotaggio può avvenire in diversi modi, a volte anche con operazioni di mercato poco chiare e che siano in grado di influenzare significativamente il costo dei prodotti o dei titoli azionari in Borsa. Insomma con l’aggiotaggio un soggetto riesce ad ottenere i benefici di un andamento dei titoli attraverso l’influenza di dati non corrispondenti alla realtà.
Aggiotaggio: i casi più celebri nel nostro paese
Non si contano i casi di aggiotaggio nel nostro paese. E’ la Parmalat a rappresentare uno degli esempi più famosi di aggiotaggio. I vertici della compagnia guidata da Tanzi tentarono in tutti i modi di far accrescere il valore dei titoli in Borsa. L’individuazione del reato fu possibile solo a seguito di una lunga serie di indagini che videro coinvolti i magistrati e gli esperti del settore.
Le indagini chiarirono che, attraverso una fitta collaborazione tra gli imprenditori e professionisti, si era creata una notevole mole di informazioni, volutamente errate, che portarono a sovrastimare il titolo in Borsa. Il tutto provocò un guadagno illecito ai vertici dell’azienda che furono incriminati solo dopo alcuni anni di investigazioni.
Una situazione del tutto simile avvenne per la Società Sportiva Lazio. La compagnia, quotata in Borsa, fu oggetto di un tentativo simile a quello di Parmalat e che vide protagonista il presidente Claudio Lotito e l’imprenditore Mezzaroma.
Il pericolo dell’aggiotaggio per gli investitori
Dopo aver chiarito le caratteristiche del reato ed i casi più eclatanti accaduti nel nostro paese, non possiamo non soffermarci sui rischi dell’aggiotaggio sui piccoli investitori. Quali ricadute può avere questo reato sul nostro investimento per chi decide di investire in Borsa?
L’aggiotaggio è, in realtà, uno dei pericoli più insidiosi e dei meno conosciuti sul mercato finanziario. Le ricadute possono gravare sugli investimenti di tutti perciò comprenderne i segnali è essenziale.
Capita spesso che, informandosi su una piccola o grande impresa, si carpiscano delle notizie che descrivono, ad esempio, la realizzazione di nuovi brevetti o il lancio di nuovi prodotti di una piccola azienda. I complici, a questo punto, cominciano ad acquistare i titoli dando un preciso segnale al mercato. Ora in tanti scelgono di comprare facendo accrescere notevolmente il valore delle azioni dell’azienda in poco tempo. Raggiunto la vetta del rialzo, i complici vendono i titoli, ottenendo un guadagno notevole per la differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita.
A questo punto il valore dei titoli crolla alla stessa velocità di come era cresciuto con le ricadute negative tutte sulle spalle degli investitori. Solo alla fine si scoprirà che i rumors iniziali erano completamente privi di fondamento.
In questo caso l’esempio mostra anche la reale difficoltà nell’individuazione: chi può dire se le voci messe in circolo in precedenza fossero realmente prive di fondamento? Insomma chi rimane vittima del reato difficilmente riesce a dimostrarlo.
Per diminuire le possibilità di “incapparci dentro”, è bene tenere presente che le possibilità di essere vittima di aggiotaggio aumentano a dismisura nei titoli di piccole aziende, perché meno sottoposte alla luce dei riflettori.