Distribuzione utili nelle Srl e nelle Spa: procedura, requisiti e vincoli

La distribuzione degli utili di esercizio, in una qualsiasi azienda, è sottoposta ad una rigida regolamentazione, allo scopo di tutelare il patrimonio della compagnia e, naturalmente, i soggetti coinvolti nell’operazione. L’accantonamento degli utili rappresenta il primo obbligo da rispettare; ma vediamo nello specifico la regolamentazione applicata su questo passaggio fondamentale per una qualsiasi compagnia.

Distribuzione degli utili: cosa dice la Legge?

Secondo l’ex articolo 2430 del Codice Civile, il 5% degli utili netti registrati ogni anno devono essere accantonati a riserva legale, fino al conseguimento del capitale sociale. Un’altra quota deve essere accantonata per la riserva statutaria, laddove prevista dallo statuto della compagnia. Ed è proprio lo statuto che potrebbe imporre ulteriori vincoli, come anche l’Assemblea dei soci, sulla distribuzione degli utili.

Potrebbero essere previsti, inoltre, dei particolari privilegi per la ripartizione a seconda delle specifiche categorie delle azioni, magari per i soci promotori, fondatori, i lavoratori dipendenti o per gli amministratori. Secondo l’articolo 2433 del Codice Civile, i commi numero due, tre e quattro, in particolare, prevedono ulteriori limitazioni nella distribuzione degli utili in particolari condizioni. In pratica si prescrive il divieto di pagare dividendi sulle azioni, tranne per azioni che siano state concretamente conseguite e riportate del bilancio approvato.

Sempre secondo la Legge non è possibile attivare la distribuzione degli utili nel caso in cui il capitale sia oggetto di una perdita e fino a quando essa non sia reintegrata. E’ importante tenere presente, inoltre, che i dividendi effettuata senza rispettare questa particolare disposizione non sono ripetibili, soprattutto nel caso in cui i soci li abbiano riscossi in buona fede ed alla luce di un bilancio, regolarmente approvato, che mostri degli utili netti.

Un altro possibile motivo per il quale non è attivabile la ripartizione degli utili è la registrazione, nel bilancio, di spese non oggetto di copertura come i costi di impianto, le spese sostenute per l’ampliamento degli immobili, i costi per la ricerca, lo sviluppo o pubblicitari.

Anche nel caso in cui la compagnia debba affrontare delle perdite prodotte dagli esercizi precedenti non può essere realizzata l’operazione. Un’altra condizione di questo genere è la presenza di obbligazioni in circolazione il cui ammontare sia oltre il doppio della quota del capitale della società, della riserva legale o di quelle disponibili per coprire le eventuali perdite.

Come realizzare la distribuzione degli utili

Non appena monitorato il rispetto dei vincoli precedentemente accennati, sarà possibile attivare la distribuzione degli utili, a seguito dell’Assemblea dei Soci e con relativa delibera. Naturalmente la proposta deve essere riportata nell’apposita relazione gestionale. La suddetta delibera, inoltre, deve essere oggetto a registrazione al Registro delle Imprese entro i trenta giorni dalla sua approvazione. La delibera dell’Assemblea dei soci con cui è stata approvata la distribuzione degli utili, inoltre, deve essere depositata anche all’Agenzia delle Entrate visto che è oggetto dell’imposta di registro pari a duecento euro.

Per effettuare la registrazione del verbale è necessario effettuare la stampa della pagina nel registro dei provvedimenti dei soci specifico per le Srl o del registro dei verbali assembleari in caso di Spa, inerente alla delibera della distribuzione degli utili effettuando due copie per pagina e firmando su ogni copia. Le marche da bollo di sedici euro devono essere inserite su ogni quattro facciate o al raggiungimento di cento righe di testo.

E’, inoltre, indispensabile predisporre il modello F 23 per pagare l’imposta di registro indicando il codice 109 T dedicato a ”Imposta di registro per i contratti verbali o denunce” oltre alla causale ”RP” nello spazio apposito. La ricevuta del pagamento dell’imposta, che come abbiamo detto, ammonta a duecento euro, va presentata all’Agenzia delle Entrate con la copia del verbale di assemblea .

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