I paesi che compongono la famosa Black List sono nazioni nelle quali vige una fiscalità “privilegiata”. Per questo motivo è d’obbligo comunicare le transazioni tra le attività economiche italiane e quelle di questi determinati paesi, considerati “paradisi fiscali”. Si tratta di nazioni nelle quali vige una tassazione bassa o addirittura nulla. Insomma luoghi in cui è stabilito un regime fiscale che si discosta non poco dal nostro.
Uno dei paesi in cui vige una fiscalità privilegiata è la vicina Svizzera, anche se il paese, in seguito a determinati accordi con la Comunità Europea ne uscirà ufficialmente dal 2017. Un altro stato che, ad esempio, è uscito dalla Black List stilata del nostro paese, è Aruba, una piccola isola del Sud America a poche miglia dal Venezuela. Rimangono nella lista nera, invece, le isole Maldive e Bahamas. Ma quali criteri vengono scelti per la composizione della Black List?
Black List: la normativa
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E’ la legge 448\98 che stabilisce, all’articolo 10, che è il Ministero delle Finanze a decidere i paesi che, secondo determinati criteri, compongono la lista nera. Ulteriori decreti del Ministero, negli anni, hanno determinato l’entrata di nuovi paesi, ma anche nazioni non considerabili ulteriormente nella lista.
Insomma la Black List si aggiorna continuamente e, secondo le normative applicate di volta in volta, vengono inseriti o esclusi nuovi paesi. Insomma una situazione in continua evoluzione e che va tenuta d’occhio anno per anno.
Black List: cosa prevede nel prossimo anno?
Sono due i gruppi che compongono la lista nera. I paesi con l’indeducibilità dei costi o quelli in cui è applicata la “Controlled Foreign Companies”. La nuova normativa, introdotta all’articolo 1 comma 678, prevede che l’unico criterio, realmente rilevante per la Black List, è rappresentato dall’inesistenza di un sufficiente scambio di informazioni tra il singolo paese e l’Italia con l’impossibilità di applicare, di conseguenza, la tassazione prevista.
Ulteriori modifiche ai criteri di compilazione della Black List sono stati messi in campo dal Decreto Legge del 30 marzo del 2015 che ha aggiornato i criteri di compilazione della lista mentre, un’ulteriore modifica, è stata messa in campo nel 24 aprile dello stesso anno riguardante il tema dell‘indeducibilità.
Ma è l’utilizzo del nuovo modello polivalente a rappresentare la novità di maggiore importanza. In pratica si tratta di un documento utilizzato per comunicare le operazioni realizzate dai soggetti passivi di Iva con un’attività economiche che risiedono legalmente in una delle nazioni riportate nella lista nera. Ma quali sono le informazioni da riportare?
Compilazione del modello polivalente
I dati che possono essere riportati del modello polivalente sono relativi alla cessione o all’acquisto di beni e prestazioni. Mentre i soggetti che sono tenuti al pagamento sono le società di capitali e di persone, le imprese individuali, gli enti che, seppur non di natura commerciale, acquisiscono un reddito di impresa.
A questi si aggiungono i soggetti non residenti che ricadono nell’applicazione delle normative per le Controlled Foreigns Companies o le attività non residenti, ma che hanno residenza fiscale nel nostro paese.
Non devono comunicare nessun tipo di informazione gli enti di natura non commerciale, coloro che usufruiscono di un regime di contribuzione minima o del regime forfettario e i privati. Nell’ultimo periodo sono state anche modificate le soglie oltre le quali le comunicazioni risultano obbligatorie. Una novità messa in campo dal 2014 e che prevede, ora, una limite pari a 10mila euro contro i 500 per ogni operazione stabilito negli anni scorsi.
Anche la periodiocità della comunicazione della Black List è stato modificata passando da trimestrale a cadenza mensile. La scadenza per la comunicazione, originariamente fissata a quella per lo spesometro cioè all’11 e al 20 aprile, oggi è al 20 settembre.
Ecco la Black List aggiornata al 2016
Ecco i paesi che attualmente fanno parte della lista: Alderney, Andorra, Angola, Anguilla, Antigua, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Bahrein, Barbados, Barbuda, Belize, Brunei, Costarica, Dominica, Giamaica, Gibuti, Grenada, Guatemala, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Britanniche, Isole Vergini Americane, Kenia, Kiribati, Libano, Liberia, Lussemburgo, Macao, Monserrat, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Oman, Panama, Polinesia Francese, Portorico, Saint Kitts e Nevis, Salomone, Samoa, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Sant’Elena, Sark, Seichelles, Taiwan, Tonga, Tuvalu, Uruguay e Vanuatu.