Chi non ha mai sentito parlare di network marketing? Si tratta di un settore in continua crescita e sempre alla ricerca di collaboratori. In tanti sono stati coinvolti, a titolo diverso, in questo tipo di attività, meno numerosi sono coloro che sono riusciti a guadagnare cifre notevoli. Ma cos’è, di preciso, il network marketing?
Si tratta di un modello commerciale nato oltre mezzo secolo fa e che si basa su un funzionamento del tutto differente rispetto alle classiche tipologie di compravendita. Proposto a molti come un’attività da condurre da domicilio ed in grado di garantire ottimi guadagni, il network marketing rappresenta, in sostanza, un metodo di vendita “multilevel” che permette di diventare distributore di determinati prodotti.
Chiunque può crearsi una sorta di “rete” con altre persone che distribuiscono gli stessi prodotti. Insomma proprio tutti possono entrare nel settore del network marketing e vendere i prodotti o affidarne la distribuzione ad altri. Si tratta di un metodo di investimento che non prevede spese eccessive né particolari obblighi riguardo i guadagni visto che ognuno agisce in completa autonomia dall’azienda. In sostanza è un ambito nel quale non sono previsti particolari obblighi né investimenti eccessivi; insomma una vera e propria occasione per guadagnare facilmente? Non proprio.
Network marketing: vantaggi e svantaggi
Indice dei contenuti
Altri termini attraverso i quali viene indicato il network marketing è: sistema piramidale, schema Ponzi o, peggio ancora, Catena di Sant’Antonio. Insomma definizioni non proprio lusinghiere per un ambito che spesso presenta non pochi aspetti nebulosi. Ma i casi di irregolarità o vere e proprie truffe non rappresentano l’intero network marketing che, in termini assoluti, non può essere dipinto come sinonimo di imbroglio.
Rappresentare e vendere prodotti, in totale autonomia, per conto di un’azienda può essere un’occasione di guadagnare somme significative, in condizioni di totale libertà. Il distributore che opera nell’ambito del network marketing può essere considerato come un lavoratore autonomo e, perché no, un imprenditore.
E’ necessario tenere presente, però, che il network marketing non è in grado di “far diventare ricchi”, ma soprattutto non porta alla condizione di “libertà finanziaria” come spesso viene detto. Difficilmente gli operatori del settore riescono a guadagnare cifre consistenti facendo leva solo sul proprio lavoro. E’ indispensabile “scalare” lo schema piramidale creandosi una rete di distributori dei prodotti. Su ogni vendita che essi effettuano è possibile, quindi, ottenere un certo margine.
Naturalmente è essenziale che i partecipanti alla “rete” siano in grado di vendere una certa quantità di prodotti. Ma come funzionano le reti di network marketing?
Capogruppo e distributori: la rete del Multi Level Marketing
Cosa accade quando un aspirante distributore entra in una rete del network marketing? E’ utile tenere presente che la strutturazione di questo tipo di organizzazione vede la presenza di capigruppo che, in un periodo iniziale, si occupano di formare i nuovi arrivati. In cambio della formazione, come detto, percepiranno una quota sul guadagno dei nuovi distributori.
Costoro, seguendo la logica del marketing multi level possono crearsi, a loro volta, una rete di distributori. E’ quanto mai simbolico il fatto che spesso si ponga l’attenzione più sul reclutamento di altre persone che nella vendita stessa dei prodotti. L’espansione della rete è in grado di aumentare, di volta in volta, le possibilità di guadagno, soprattutto per chi è già “nei piani alti“. Solo raggiungere quest’ultima condizione può garantire somme consistenti. Insomma la ricerca di distributori da formare è un’attività che deve necessariamente essere affiancata alla ricerca di possibili clienti.
Network Marketing: cosa dice la Legge?
Insomma in teoria questo sistema garantisce guadagni senza sforzi eccessivi: ma è legale? Scoprire se l’organizzazione in cui si sta per entrare rispetti la legge è indispensabile per dormire sogni tranquilli ed evitare truffe. Ebbene una specifica legge, il decreto numero 173 del 2005, ha specificato le precise caratteristiche che deve avere ogni compagnia per entrare nei cardini della legalità.
L’azienda deve necessariamente avere il fine di vendere prodotti. Non può trattarsi, in sostanza, di uno schema piramidale fine a sé stesso con il solo obbiettivo di reclutare nuove persone. E’ vietato obbligare i collaboratori all’acquisto di prodotti. I distributori, inoltre, devono accedere alla possibilità di generare guadagno, senza obblighi di acquisto di licenze o kit. L’attività del collaboratore può essere realizzata anche senza partita IVA, purché i guadagni non superino i 5mila euro annuali.