La difficile congiuntura economica e le condizioni di insicurezza che sempre più spesso caratterizzano alcune tipologie di investimenti finanziari ha spinto molti risparmiatori, piccoli e grandi, verso formule di investimenti sicuri come i Buoni del Tesoro Poliennali. Ed ecco che le quotazioni dei BTP riemergono nelle discussioni ritornando al centro del dibattito economico e finanziario del nostro Paese. Ma cosa sono e come funzionano i BTP?
Buoni del Tesoro: di cosa si tratta?
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In pratica ogni Paese emette dei titoli di credito per coprire i propri debiti. Chi compra un BTP ha in mano, quindi, un titolo a medio e lungo termine che ha una durata che va da un minimo di tre ad una massimo di 30 anni, passando per i valori intermedi di 5,7, 10 e 15 anni.
Detto in parole spicciole attraverso i BTP, l’investitore consegnerà allo Stato Italiano una determinata somma che sarà restituita, alla scadenza prefissata, con gli interessi corrisposti attraverso le cedole semestrali.
Nel periodo di durata del Buono, il soggetto riceve, quindi, un flusso cedolare costante ed una somma indicizzata al valore nominale dei titoli che si posseggono.
L’importo che si ottiene, alla scadenza, non è in alcun modo determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita, come nel caso dei BOT, ma da una remunerazione connessa alle cedole.
Se, ad esempio, abbiamo un BTP che ha un rendimento, su base annua, dell’1,20%, avremmo la remunerazione in cedole dello 0,60%, ogni sei mesi e naturalmente per due volte all’anno. Alla scadenza del Buono avremo il capitale investito.
E’ importante tenere presente che i Buoni del Tesoro Poliennali sono ben diversi dai titoli azionari di un’impresa o di un fondo. Acquistandolo siamo diventati, in pratica, dei creditori dello Stato affidandoci alla sua effettiva capacità di ripagarci, alla scadenza prefissata.
Quotazioni BTP
Si tratta del punto “dolente” quando si parla dei Buoni del Tesoro Poliennali. Le quotazioni BTP hanno registrato una continua diminuzione nel corso degli ultimi anni. Il motivo è da ricercare nel “quantitative easing” ovvero la continua immissione di liquidità da parte della Banca Centrale.
Si tratta di una politica destinata a rimanere inalterata anche per i primi mesi. Un flusso cospicuo di moneta, nell’economia e della finanza europea, contribuirà a tenere basse le quotazioni dei BTP, almeno per il prossimo periodo. Ma quali sono le previsioni a lungo termine?
Btp 2037: tutte le caratteristiche
I Btp2037 sono buoni del tesoro poliennali la cui data di scadenza è il 2037, ovvero un investimento a lungo termine in quanto i titoli sono trentennali e sono stati emessi in Italia solamente nel 2015.
La sottoscrizione dei Btp2037 è avvenuta in massa in quanto venivano offerti in base ad un periodo di tempo prolungato di tassi bassi e quotazioni dei titoli piuttosto elevate, soprattutto per i Titoli di Stato italiani.
Il tasso elevato dovrebbe essere ripagato, in quanto controbilanciato da rischi elevati in base alla scadenza a lungo termine e all’imprevedibilità dell’andamento futuro.
Chi fosse interessato ad investimenti in Btp 2037 dovrà fare i conti con un duplice rischio, ovvero la possibilità di ritrovarsi nei prossimi anni con un tasso di interesse inferiore rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato. Ma anche la possibilità di subire una perdita in conto capitale, vendendo i titoli a prezzi inferiori a quello versato in fase di investimento.
Btp 2047: rischi e vantaggi
È fondamentale ricordare che i Btp vengono collocati sul mercato tramite un’asta, durante la quale se la domanda supera l’offerta il tasso scende, e se la domanda è inferiore all’offerta il tasso sale, mentre qualora si equivalgono il tasso rimane costante.
Attualmente i Btp 2047 vengono consigliati ai chi ha intenzione di mantenere l’investimento fino alla data della naturale scadenza, mentre risulta del tutto poco redditizio disinvestire anticipatamente. In Italia genericamente i Btp dopo un boom iniziale hanno incontrato decisamente un favore decrescente dagli Italiani.
La quotazione aggiornata dei Btp 2047 in borsa italiana vede attestare una performance al -1,32% nonostante risulti in netta ripresa rispetto ai dati raccolti ad inizio anno. Il calo dei rendimenti dei Btp risultano essere particolarmente complessi e dipendono da diverse variabili. Inoltre è fondamentale considerare che al capitale versato dovrà essere aggiunto anche una commissione d’acquisto pari all’1% del valore nominale, e l’imposta sulla cedola sarà pari al 12,5%.
Quotazioni BTP: cosa dicono gli esperti
La situazione, come detto in precedenza, non è delle migliori oggi. Tutte le tipologia di Buoni del Tesoro Poliennali sono previste in discesa, anche per i prossimi mesi dati consultabili in tempo reale. Solo nel caso si punti ad una tipologia di investimento a lungo termine, puntare BTP potrebbe rappresentare una valida alternativa alle altre formule.
In questo caso potrebbero essere più interessanti le quotazioni dei BTP 2037 in grado di garantire una rendita fissa, anche dopo sei mesi dalla sottoscrizione. Discorso simile anche per i Buoni del Tesoro del 2046 che rappresentano, in realtà, i più consigliabili in assoluto.
Così come i Btp 2047 specie se si hanno a disposizione cospicui capitali da investire da non usufruire per un lungo lasso temporale. Possibilità che consente di ottenere un rendimento finale decisamente maggiore.
Si tratta, però, di un investimento davvero al lungo termine perciò è importante mettere in campo un capitale da non utilizzare, per molti anni. Anche se si tratterebbe di un investimento da sempre considerato relativamente sicuro, è indispensabile tenere presente che il rapporto tra il deficit ed il pil del nostro Paese ha raggiunto la non invidiabile cifra del 130%. Sarà ancora sostenibile questa situazione tra quasi trentanni?
A tutto ciò si aggiunge la situazione di sofferenza dello Stato rispetto agli interessi da pagare alle banche. La condizione generale dei conti del paese, diciamolo chiaramente, è in costante peggioramento perciò la capacità del Tesoro di corrispondere il valore dei BTP potrebbe essere, in futuro, tutta da vedere.
In conclusione possiamo considerare l’investimento nei Buoni del Tesoro consigliabile solo se comprende una quota marginale del nostro capitale e che possiamo “tenere bloccato”, anche per un lungo periodo. Non è una formula di investimento adatta a chi punta a guadagnare cifre considerevoli; in questo caso potrebbe essere necessario rivolgersi alle opzioni binarie. In ogni caso è indispensabile controllare le quotazioni dei BTP che si intendono acquistare e il guadagno che si otterrebbe alla scadenza.