La diffusione dei mezzi di informazione online ha decretato una battuta di arresto innegabile per i giornali cartacei, alcuni dei quali, ormai, non vengono più venduti già da alcuni anni. Il settore dell’editoria ha risentito non poco di questa vera e propria rivoluzione con un calo delle vendite senza precedenti. La crisi, però, ha solo in parte intaccato il business delle edicole che ancora oggi sono in grado di produrre guadagni interessanti. Insomma aprire un’edicola resta un investimento tutto sommato proficuo, ma con luci ed combre.
Cd, dvd, gadget, riviste settimanali: il ruolo del giornalaio, negli ultimi anni, ha intercettato i cambiamenti in corso del mercato proponendo nuovi prodotti che probabilmente permetteranno alla figura dell’edicolante di sopravvivere alla morte definitiva del giornale cartaceo.
Aprire un’edicola come fare?
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Gli elementi da tenere presente, prima di lanciarsi nel settore, sono davvero tanti: difficoltà che è utile tenere presente, per non farsi trovare impreparati. Ottenere la licenza è il primo passo per aprire un’edicola. Se decidessimo di rilevare un‘attività già avviata sarà indispensabile acquistare, oltre al locale, anche la licenza stessa, o aprire un’attività ex novo.
In quest’ultimo caso gli adempimenti necessari sono maggiori e più impegnativi, sia nel caso in cui l’attività sia ubicata in un locale commerciale che in un semplice chiosco. Il tema della licenza è molto spinoso e varia da comune a comune ed in base alla densità abitativa dell’area. Per questo motivo informarsi sulla politica dell’ente in cui si intende aprire l’edicola è importante.
Il passaggio successivo è di aprire la partita Iva alla Camera di Commercio iscrivendosi nelle liste della attività operanti nel territorio di competenza. L’ultimo passaggio riguarda i fornitori che garantiranno i prodotti all’edicola. In questo caso è indispensabile entrare in contatto con la Fieg, sigla che indica la Federazione Italiana Editori di Giornali.
Le spese
Quanto costa aprire un’edicola? Come tutte le attività commerciali, anche l’edicola prevede un ingente investimento iniziale. I costi per le pratiche burocratiche si aggiungono al fitto del locale e, nel caso, dell’acquisto dell’edicola.
Nel caso in cui l’attività sia ubicata in un chiosco, sarà indispensabile ottenere anche la licenza per l’occupazione di suolo. Ritornando all’acquisto del locale, il prezzo che mediamente viene proposto a chi vuole acquistare un’edicola è pari ad un anno di fatturato. Se l’attività incamera, nell’arco di dodici mesi, 40mila euro, il costo del locale sarà di 40mila euro.
A queste voci di spesa vanno aggiunti i costi da corrispondere ai fornitori, anche se i giornali nono venduti vengono resi attraverso la formula del conto vendita. A ciò si aggiungono i costi per il commercialista, oltre 500 euro all’anno, della corrente elettrica, l’assicurazione contro i furti, l’INPS ed un dipendente, in alcuni casi indispensabile visti i ritmi di lavoro previsti per questo tipo di attività.
I guadagni
Diciamolo subito, l’edicola non è un’attività particolarmente remunerativa, tranne in alcuni casi (leggi come aprire una libreria). La maggior parte degli introiti sono derivanti dagli aggi, ovvero la quota di ricavo che viene destinata al rivenditore. Sui giornali il margine degli aggi è, di base, dello 0,1887 %, ma solo per alcuni tipi di giornale. Un discorso del tutto simile riguarda anche le riviste. In questo caso sarebbe necessario venderne sessanta per incamerare, come margine di guadagno, non più di venti euro.
Una percentuale compresa tra l’uno e l’uno e mezzo è prevista, invece, per le ricariche telefoniche: il margine cambia tra i diversi operatori. Il guadagno previsto per i bollettini, invece, è di 1,20 euro, per qualsiasi tipo di importo mentre la percentuale sale all’8% per i gratta e vinci. I giochi vengono acquistati dallo stesso edicolante con un margine di guadagno che, quindi, viene stabilito da egli stesso.