Aprire un autolavaggio: costi, procedura, burocrazia e consigli pratici

L’autolavaggio rappresenta un servizio sempre utile agli automobilisti. Lavare la macchina nuova, oggi come ieri, è necessario perciò aprire un autolavaggio, in Italia come anche all’estero, è un’attività potenzialmente molto remunerativa. Le tipologie di autolavaggio che è possibile aprire sono, inoltre, molto diverse (automatico o a mano). Al pari di tutte le attività imprenditoriali, anche quella dell’autolavaggio prevede dei costi e la necessità di trovare una collocazione adatta. In questa guida analizzeremo i vari aspetti da tenere presente per aprire un autolavaggio e i consigli pratici per mettere in piedi un’attività di successo.

Aprire un autolavaggio: i primi passi

Per iniziare è indispensabile valutare degli aspetti importanti, soprattutto dal punto di vista burocratico. La realizzazione di un business plan, ormai indispensabile per molte attività, rappresenta uno dei primi passi necessari per l’apertura dell’attività e per definire le sue caratteristiche principali.

Scegliere tra l’autolavaggio a mano e quello automatico rappresenta uno dei primi fattori da valutare. L’autolavaggio a mano, ad esempio, comporta un investimento minore mentre la variante tecnologica comporta delle spese maggiori. Naturalmente la scelta, in questa fase, deve ricadere sulla formula più adatta al proprio budget, in modo da non fare il passo più lungo della gamba.

Naturalmente il lavaggio a mano prevede un lavoro maggiore, ma soprattutto un tempo necessario per effettuare il lavaggio completo della vettura pari ad almeno trenta minuti. Con l’installazione delle spazzole automatiche, invece, la quantità di clienti che è possibile servire è di gran lunga superiore. Per quanto riguarda gli spazi necessari all’apertura dell’autolavaggio, la necessità media è pari a 1.500 metri quadrati da adibire sia per la pulizia interna che esterna.

La documentazione

Una serie di passaggi burocratici si rendono necessari per aprire un autolavaggio. Il primo fattore da prendere in considerazione è l’adeguamento degli impianti secondo la Legge e presentare la SCIA all’ente comunale, la documentazione deve essere correlata alle informazioni necessarie sullo smaltimento delle acque, sull’installazione degli impianti di depurazione e sulla conformità dei macchinari. Si aggiunge, inoltre, l’autorizzazione allo scarico e la valutazione dell‘impatto acustico prodotto dai macchinari. 

Naturalmente il passo successivo è l’iscrizione alla lista delle Imprese della Camera di Commercio con l’apertura di una partita Iva, ma è possibile scegliere una forma societaria a con una Srl (leggi la guida sull’apertura) o di una Sas.

I vantaggi di self service

Aprire un autolavaggio rappresenta un investimento senza dubbio interessante per i margini di guadagno che è in grado di garantire, ma che necessita di un importante investimento iniziale. Uno dei metodi per abbattere i costi dell’operazione può essere l’apertura di un franchising o magari scegliere di aprire un self service.

Accedere a questa formula permette innanzitutto di abbattere i costi del personale. In questo caso il cliente non dove far altro che inserire il gettone e far partire l’operazione di lavaggio. Aprire un autolavaggio self service consente di offrire all’utenza un servizio attivo ventiquattro ore su ventiquattro, senza la necessità di aspettare l’orario di apertura risparmiando tempo e denaro.

I costi per aprire un autolavaggio automatico sono notevoli e dipendenti dalla quantità di box che si intendono allestire. Se, ad esempio, si opta per un numero di due box, è necessario mettere in campo un investimento compreso tra i 110mila ed 150mila euro a cui si aggiunge il prezzo per l’acquisto o l’affitto di un terreno.

Al pari di un autolavaggio ”classico” anche per quello a mano non sono previsti particolari qualifiche professionali. Per quanto riguarda la burocrazia, invece, i passaggi necessari sono: l’apertura della partita Iva, le successive certificazioni tecniche che dimostrino la conformità degli impianti installati, il possesso dell’autorizzazione a scaricare le acque reflue ed la certificazione di conformità per le emissioni acustiche degli impianti.

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