Aprire un call center fino a 20-30 anni fa era un’attività piuttosto redditizia, anche perché rappresentava un business innovativo. Con l’avvento delle nuove tecnologie, conviene aprire un call center? Dipende. Considerando i vantaggi, possiamo dire che questo business consente di raggiungere un bacino di utenti potenzialmente illimitato.
Naturalmente bisogna capire in che direzione andare, a quali partner affidarsi, le varie modalità disponibili sul mercato ecc. Nei seguenti paragrafi ti illustro i possibili guadagni di un call center, fornendoti una guida chiara e completa per muoverti in questo mondo complesso ed articolato.
Cos’è un call center e cosa fa
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Il call center non si occupa esclusivamente di telemarketing, cioè vendita e chiusura di contratti tramite telefono, ma offre una serie di servizi utili per le aziende.
Uno di questi è l’help desk aziendale, una sorta di assistenza clienti che diverse aziende decidono di esternalizzare per tagliare i costi e concentrarsi maggiormente sul loro “core business”. I contratti generalmente sono lunghi e ben retribuiti, ma bisogna seguire attentamente le indicazioni dell’azienda committente. Nella maggior parte dei casi chi gestisce il call center deve però sobbarcarsi la spesa della formazione e dell’aggiornamento del personale.
In altri casi il call center si trasforma in un vero e proprio ufficio di segreteria virtuale. Sempre più aziende e liberi professionisti operano in modalità smart working, quindi non hanno necessità di una sede fisica dove lavorare. Un piccolo call center può quindi trasformarsi in un ufficio di segreteria, rispondendo alle telefonate dei clienti o fornendo supporto in caso di necessità.
Il call center può anche fungere da numero verde, rispondendo per conto di aziende terze. Molti brand importanti seguono questa strada per ridurre in maniera importante i costi. Il call center può quindi assolvere a diverse funzioni che vanno scelte oculatamente in base a diversi fattori come budget e personale a disposizione, conoscenze, abilità, competenze tecniche ecc.
Aprire un call center: la normativa e gli strumenti necessari
Esistono alcuni requisiti per aprire un call center burocratici e fiscali da rispettare. Innanzitutto devi decidere la forma societaria scegliendo tra ditte individuali, società di persone o società di capitali. Devi poi essere iscritto presso il Registro delle Imprese e regolarizzare la tua posizione nei confronti dell’INPS e dell’INAIL.
Dopo aver conosciuto gli adempimenti per aprire un call center, è opportuno sapere quali sono gli strumenti necessari. La strumentazione base deve essere composta da: pc, cuffie, microfono, un software gestionale e una connessione Internet. Non devi spendere una fortuna, basta che siano strumenti funzionanti. Ti consiglio di non risparmiare però sulla connessione Internet che deve essere di ottima qualità, soprattutto considerando che le telefonate vengono gestite tramite VOIP, cioè via Internet. In generale i costi per aprire un call center non sono altissimi, ma devi aggiungere anche le spese per i dipendenti.
Call center outbound e inbound: cosa cambia?
Aprire un call center outbound è molto diverso dall’aprire un call center inbound, soprattutto nell’approccio e nell’impostazione del business.
L’outbound prevede la gestione delle chiamate in uscita, quindi dovrai chiamare i clienti per proporre contratti, offerte, promozioni ecc. In questi casi il lavoro viene commissionato da aziende terze che hanno l’interesse di vendere beni, prodotti e servizi. I profitti del call center dipendono dai contratti: più ne chiudi e più guadagni.
L’inbound invece è l’esatto opposto, poiché in tal caso dovrai rispondere alle domande ed alle richieste dei clienti chiamanti. Il pagamento avviene a forfait per chiamata ricevuta o tramite contratti.
Dove aprire un call center: in Italia o all’estero?
Secondo la normativa gli operatori devono indicare il paese dal quale si risponde, quindi in tale ottica conviene aprire un call center in Italia. Psicologicamente le persone si sentono più rassicurate con operatori che parlano la stessa lingua, o con le quali hanno comunque delle affinità di natura territoriale e culturale.
Molti imprenditori però, ancora oggi, preferiscono aprire un call center all’estero soprattutto per i vantaggi economici. Slovenia, Romania e soprattutto Albania sono le mete più gettonate, poiché il carico fiscale, i salari ed i costi sono decisamente più leggeri. In Albania inoltre è molto facile reperire persone che parlano italiano, considerando la vicinanza geografica.
Per aprire un call center in Albania, o in qualsiasi altro paese estero, bisogna però trasferirsi sul posto per gestire il proprio business. Si tratta di una scelta coraggiosa, soprattutto considerando che i guadagni non sono sicuri al 100%.
Conviene aprire un call center oggi?
Eccoci alla fatidica domanda che ci siamo posti all’inizio: è conveniente aprire e gestire un call center? Quali sono i guadagni?
Indubbiamente è possibile conseguire guadagni interessanti, purché il progetto sia solido e ben strutturato. L’importante è non fare mai il passo più lungo della gamba, seguendo piccoli step per poi provare ad ingrandirsi gradualmente senza bruciare le tappe.
Naturalmente bisogna scegliere uno staff qualificato, motivato e preparato ed anche individuare i clienti giusti disposti a credere nel progetto e garantire paghe soddisfacenti.
Aprire un call center in franchising, una valida alternativa per tagliare i costi
C’è un alternativa molto interessante che puoi prendere in considerazione: aprire un call center franchising. In questo caso puoi utilizzare un sistema già testato ed usufruire del parco clienti che la casa madre ti mette a disposizione. Tieni presente però che devi pagare delle commissioni, quindi valuta esattamente quali guadagni puoi raggiungere per capire se il business è conveniente oppure meno. In tal senso il franchising è meno rischioso, ma i guadagni sono inferiori rispetto ad un’attività completamente autonoma.