Da alcuni anni una nuova tipologia di attività si è fatta strada del nostro paese: il negozio di patatine fritte. Vendute in chioschi, veri e propri fast food o negozi, le patatine fritte hanno registrato un boom circa tre anni fa per poi stabilizzarsi nel periodo successivo. Oggi aprire un negozio di patatine fritte in franchising è un’attività ancora comune, soprattutto nelle grandi città.
Un prodotto pratico, facile da trasportare e preparare, le patatine, inoltre, sono in grado di offrire ampi margini di guadagno, visti i costi davvero ridotti della materia prima. Le patatine olandesi piacciono davvero tanto innanzitutto perché, a differenze dello stesso prodotto offerto nei fast food come i Mc Donald’s, si tratta di una alimento fresco e che non subisce un’immediata surgelazione.
Quelle vendute nei negozi in franchising sono, inoltre, patatine di una particolare tipologia prodotta nei Paesi Bassi che vengono sottoposti a due processi di frittura che garantiscono un prodotto dal gusto davvero unico. Proporre patatine olandesi in Italia ha rappresentato, nel periodo iniziale, una vera e propria scommessa vista la necessità di adattare un prodotto proveniente dall’Europa settentrionale agli standard ed ai gusti nel nostro paese. Ma le patatine piacciono a tutti ed il successo è stato immediato.
Aprire un negozio di patatine fritte in franchising: i fattori da prendere in considerazione
Aprire un negozio di patatine fritte in franchising può rappresentare un investimento davvero azzeccato visto l’apprezzamento che riscuote nei giovani. Naturalmente, come ogni tipologia di attività economica, anche questo tipo di attività richiede una specifica analisi dell’area in cui collocare il negozio. Per le caratteristiche del prodotto è necessario, al pari del pub, che l’attività sia collocata in un’area frequentata soprattutto dai giovani, ma il target può essere ampliato notevolmente.
Non si contano le patatine che vengono offerte, oggi, anche per i vegani, i celiaci e per i soggetti che hanno varie intolleranze. Naturalmente aprire un negozio di patatine fritte in franchising garantisce una serie di vantaggi maggiori con una consulenza degli esperti della compagnia di riferimento. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di ricevere i vari elementi di arredamento. Ma quali sono i costi da affrontare?
Per aprire un negozio di patatine fritte in franchising le dimensioni basta anche una metratura compresa tra i trenta ed i quaranta metri quadrati, dimensioni che raggiungono i 150 nel caso in cui si intenda adibire anche un’area destinata al consumo.
All’aumento delle dimensioni corrisponde anche una lievitazione dei costi per la ristrutturazione, l‘affitto mensile, la quantità di persone impiegate e molto altro. In totale la spesa a cui si va incontro difficilmente è al di sotto dei 35mila euro con il solo costo della friggitrice che può superare i ventimila euro. Per la ristrutturazione del locale, invece, il costo potrebbero variare tra i quindicimila ai ventimila euro. Necessaria anche l’installazione di una potente canna fumaria ed un sistema di filtraggio che liberi il locale dai fumi potenzialmente dannosi e fastidiosi della frittura.
Aprire un negozio di patatine fritte in franchising: il guadagno
Uno dei fattori da prendere in considerazione, prima aprire un negozio di patatine fritte in franchising, è che i margini di guadagno sono davvero alti. Un chilo di patatine costa, in media, meno di cinquanta centesimi e consente di realizzare quattro porzioni ad un prezzo al pubblico di dieci euro. A ciò si aggiunge la bibita, anch’essa in grado di garantire un guadagno in proporzione notevole.
Per quanto riguarda i costi c’è da considerare che su uno scontrino di 3,50 euro, 1,50 rappresentano le spese che, per un negozio di 40 metri quadrati ammontano a duemila euro solo per il fitto. Insomma per guadagnare bene è necessario raggiungere i cento scontrini nei giorni settimanali più i mille del weekend.