Aprire una vineria è una delle tendenze del momento. Non si contano le attività di questo tipo aperte, negli ultimi anni, in giro per il nostro paese. L’idea della vineria si basa su un sistema molto semplice: vendere vino ed offrire la possibilità ai clienti di gustarlo. In pratica parliamo di un’enoteca nella quale è possibile consumare il prodotto e passare qualche ora con gli amici; una sorta di punto di incontro con molti punti in comune con i pub.
Accanto al vino, infatti, i clienti possono consumare dei prodotti che ne valorizzino il gusto come le torte salate, i salumi e i formaggi. In alcuni casi il titolare del’attività commerciale può offrire anche dei piatti caldi preparati sul momento. In questo caso sono necessarie, però, delle autorizzazioni aggiuntive.
Aprire una vineria: gli aspetti da valutare
Indice dei contenuti
Come detto la vineria prevede dei precisi obblighi dal punto di visto burocratico, ma anche dei requisiti per mettere in piedi un’attività di successo. L’esperienza nel settore rappresenta senza dubbio il migliore biglietto da visita, anche se non è indispensabile. E’ necessario, però, avere una buona conoscenza dei vini, oltre che una spiccata passione da trasmettere ai clienti. A ciò si aggiunge una propensione per il rapporto con i clienti a cui dovranno essere consigliati i prodotti migliori e più adatti alle proprie esigenze.
Altri aspetti da valutare sono: la location e le spese. Per quanto riguarda il primo aspetto, è utile tenere presente che scegliere un luogo adatto è indispensabile perché permette di determinare il giro di affari. Per le particolari caratteristiche, la vineria è deve essere collocata in un’area centrale; una zona nella quale i giovani trascorrono le ore serali nel weekend e non solo.
I costi
Le spese per aprire una vineria sono davvero tante, come in tutte le attività commerciali. I costi per l’apertura del locale rappresentano il primo ostacolo da superare. Parliamo dei costi per l’affitto e per rendere i locali idonei all’attività che si sta svolgendo. A ciò si aggiungono le utenze e l’assicurazione, se presente. Anche i costi del personale, del commercialista come anche l’approvviggionamento del prodotto sono notevoli. In questo caso, però, può essere utile rivolgersi ad una cantina del posto o un’azienda vinicola locale così da poter acquistare notevoli quantità di vino abbassando il costo.
Ma a quanto ammontano, in media, le spese da affrontare? Attraverso una rapida stima possiamo individuare sui 50mila euro il costo per ristrutturare in locale di 50 metri quadrati a cui vanno aggiunti altri diecimila per gli arredi. L’acquisto degli strumenti, indispensabili per condurre l’attività, come l’affettatrice, i lavabicchieri ed i frigoriferi hanno un costo di circa quattromila euro ed altri diecimila per l’acquisto di 300 vini da proporre alla clientela.
Per quanto riguarda i guadagni, è indispensabile applicare un margine del 30% sulle singole bottiglie e superiore al 70% sugli aperitivi. Solo in questo modo il business della vineria sarà sostenibile.
La burocrazia
Indispensabile, per aprire una vineria, presentare una specifica documentazione. Il primo passo da fare è richiedere l’autorizzazione comunale, segue la licenza per la somministrazione delle bevande alcoliche all’Agenzia delle Dogane ed il nulla osta rilasciato dall’Asl competente per le condizioni igieniche del locale. A questo punto è indispensabile ottenere l’autorizzazione per l’inizio dell’attività (la Scia), l’apertura della partita Iva presso la Camera di Commercio.
Per quanto riguarda le qualifiche è richiesta la frequenza di un corso Sab, ma solo se non si è in possesso del diploma della Scuola Alberghiera. Un ulteriore obbligo, al pari dei bar, è relativo al certifica Haccp per attestare la preparazione, in tema di igiene personale e nella somministrazione delle bevande e frequentare un corso sulla sicurezza sul lavoro nel caso in cui si decida di assumere dei dipendenti.