Con il termine contabilità semplificata si intende una particolare tipologia di contabilità che permette alle persone fisiche, che effettuano attività di impresa ed a società di persone, di utilizzare un regime contabile con particolari agevolazioni riguardo alla tenuta dei registri e dei libri contabili.
Possono accedere alla contabilità semplificata le imprese di piccole dimensioni come quelle individuali, ma anche le società di persone e gli enti non commerciali. Naturalmente esistono dei limiti ben specifici per accedere a questo regime ed alle semplificazioni che ne conseguono. I requisiti riguardano il fatturato, con limiti applicati a seconda della tipologia di attività ed alla natura dell’azienda.
Grazie alle ultime modifiche applicate nei mesi scorsi, nel regime di contabilità semplificata il reddito viene determinato sulla base del cosiddetto principio di cassa mentre in passato si adottava quello di competenza. In fase di scelta tra le due tipologie di contabilità, ordinaria o semplificata, è necessario, dunque, valutare alcuni elementi che caratterizzano la propria attività economica oltre ai margini di guadagno che si possono presumibilmente raggiungere nei dodici mesi. Insomma gli aspetti da prendere in considerazione sono tanti; ma quali sono i vantaggi di adottare questa particolare tipologia di contabilità rispetto a quella ”ordinaria”?
Contabilità semplificata: caratteristiche e funzionamento
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Come detto in precedenza attraverso l’adozione della contabilità semplificata è possibile accedere ad una serie di agevolazioni, ma i requisiti sono particolarmente stringenti con precisi limiti sul fatturato previsto e raggiunto durante l’anno.
Nel caso in cui l’azienda si occupi di servizi, il limite per accedere alla contabilità semplificata è di 400mila euro.
Per la cessione dei beni, invece, la quota massima è pari a 700mila.
Analizzare i limiti di fatturato è il primo passo da fare per valutare l’adozione o meno della contabilità semplificata. La scelta tra le due formule va realizzata al momento di realizzare la prima dichiarazione annuale Iva. La preferenza deve essere specificata, altrimenti verrà applicato, in automatico, il regime ordinario.
Contabilità semplificata: i vantaggi
E’ la semplificazione della tenuta delle scritture contabili a rappresentare il vantaggio maggiore di questo regime. Dal 2017, inoltre, per le imprese che accedono alla contabilità semplificata il pagamento delle tasse è previsto in base a ciò che hanno incassato e non più sulla competenza. Si tratta di un cambiamento che ha prodotto delle modifiche anche sulla tenuta dei registri contabili.
Le registrazioni vanno realizzate in ordine cronologico specificando la data in cui si ricevono gli incassi e quella dei pagamenti, sia in entrata che in uscita. Ad ogni operazione va affiancata la somma oggetto dell’operazione, i dati di chi l’ha realizzata ed i codici del documento.
Nella registrazione va indicato il giorno dal quale l’importo oggetto del pagamento diventa effettivamente disponibile alla società.
E’ importante tenere presente, però, che la trascrizione dei registri sui ricavi e sui pagamenti non è necessaria se questi dati vengono riportati sul registro dell’Iva.
La determinazione del reddito
Come abbiamo detto in precedenza per accedere al regime di contabilità semplificata è necessario che l’attività economica non supero il limite di 400mila euro per i servizi e di 700mila per le cessioni di prodotti. La determinazione del reddito di impresa rappresenta, quindi, un fattore importante e può essere effettuato attraverso tre strumenti: il registro degli incassi e pagamenti, indicato spesso con la sigla RIP, i registri Iva integrati, i cosiddetti RII ed i registri Iva con opzione comma 5.
Sono esclusi, in ogni caso, dalla possibilità di accedere alla contabilità semplificata le società classificabili come Spa (leggi le caratteristiche principali delle Società per Azioni, le Srl, le Sapa e le Srls, le cooperative, tutti gli enti ed i consorzi che abbiano come soggetto di tipo esclusivo lo svolgimento di attività commerciali, gli enti non residenti e le stabili organizzazioni di società.