Rimborsare solo in parte un prestito è senza dubbio un’occasione senza pari. Intraprendere, oggi, un’attività di tipo economico non è semplice ed abbattere i costi iniziali può essere una vera e proprio occasione, soprattutto per i giovani imprenditori. Proprio l’utenza giovanile può accedere a speciali forme di agevolazione messe a disposizione soprattutto dalle istituzioni europee.
I contributi a fondo perduto per l’apertura franchising sono gli strumenti che Invitalia mette a disposizione per l’avvio di determinate attività imprenditoriali. Ma quali sono le principali caratteristiche di questa particolare formula di finanziamento?
Contributi fondo perduto apertura franchising: come funzionano
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Il fondo perduto, come indica lo stesso nome, si caratterizza per la mancanza dell‘obbligo di restituzione di una parte o dell’intero importo del prestito. In sostanza i prestiti si dividono in varie tipologie di prodotti a seconda della modalità di riconsegna.
Alcuni finanziamenti possono prevedere la mancata restituzione di una quota fino al 95% dell’importo: condizioni di indubbio vantaggio. Altri prestiti, invece, consentono la restituzione di una quota a tasso agevolato. Insomma caratteristiche e condizioni differenti per un settore ampio ed in costante evoluzione come indicato in un nostro articolo sui finanziamenti europei.
L’importo ricevuto può essere utilizzato per un’ampia varietà di spese. Sono i costi per le attività iniziali ad essere oggetto della maggior parte delle agevolazioni mentre, in alcuni casi, è possibile anche non ottenere un sostegno per tutte le attività iniziali, durante il primo anno o, in alcuni casi, anche per un periodo maggiore.
L‘ammortamento, cioè il periodo nel quale deve avvenire la restituzione di quanto ricevuto, è fissato a sette anni. Le rate sono trimestrali ed con un tasso di interesse inferiore del 30% rispetto alle quote tradizionalmente importo sul mercato. È indispensabile tenere presente, però, un importante limitazione: il Regime dei Minimis.
Si tratta, in pratica, di una serie di limitazioni, applicati dalla normativa europea, riguardo le agevolazioni concesse. È di 20omila euro la soglia massima che viene applicata per gli “aiuti” concessi nell’arco temporale di tre anni. L’erogazione deve avvenire, inoltre, allo stato di avanzamento dei lavori in una quota che non può superare il 60% delle spese. Insomma regole severe quelle imposte dall’Unione Europea a salvaguardia della concorrenza leale tra le attività economiche comunitarie.
Le spese finanziabili
Naturalmente la domanda, che sorge spontanea, in chi si appresta ad effettuare la richiesta per i contributi a fondo perduto per l’apertura di un franchising, riguarda i costi che realmente possono essere sostenuti. Gli acquisiti per tutte le tipologie di attrezzature possono essere “coperti” dalle agevolazioni. Si tratta di tutti i mezzi utilizzabili per l’avvio dell’attività o comunque per l‘innovazione tecnologica della stessa. Macchinari, attrezzature, allacciamenti, impianti possono essere, quindi, oggetto di significativi sconti.
Anche nelle fasi successive l’imprenditore può richiedere le agevolazioni. In questo caso le spese finanziabili riguardano l’acquisto di materiali di consumo, le spese di utenza, le polizze di assicurazione, gli oneri finanziari, i canoni di locazione e le spese di utenza. Insomma agevolazioni importanti, ma il cui accesso è riservato a particolari condizioni.
Contributi fondo perduto apertura franchising: i requisiti necessari
Lo stato di inoccupazione è il primo requisito previsto oltre alla residenza nel territorio italiano da almeno sei mesi come anche la sede legale della compagnia deve ricadere sul territorio nazionale. È indispensabile, inoltre, che l’azienda sia in possesso di una specifica convenzione con Invitalia.
Anche il mantenimento dell’attività imprenditoriale, per almeno cinque anni, costituisce un obbligo imprescindibile. L’invio della documentazione obbligatoria costituisce, naturalmente, il primo passo da realizzare.
I documenti per accedere alle agevolazioni
Dimostrare lo stato di inoccupazione è l’elemento di maggiore importanza. Solo chi risulta inoccupato può accedere, infatti, agli sconti previsti dalla Comunità Europea. Anche dimostrare l’effettiva titolarietà dell’azienda è importante, ma soprattutto un business plan. Si tratta di un progetto, specificato nei minimi dettagli, attraverso il quale l’imprenditore dimostra i vari passaggi per rendere l’azienda effettivamente produttiva.
Un documento molto preciso che deve riportare, inoltre, un’analisi del territorio nel quale si opera, la fattibilità del progetto, i costi di investimento, i guadagni ed i ricavi che si prevedono. Si tratta di un passaggio sicuramente complicato e non alla portata di tutti. Rivolgersi ad una figura professionale esperta del settore, un franchisor, può essere indispensabile.