Fatturare con codice fiscale: come funzione la ritenuta per prestazione occasionale
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La prestazione occasionale rappresenta lo strumento ideale per chi intende realizzare delle attività di tipo professionale, ma solo in modo saltuario e sporadico. Per fatturare con codice fiscale è necessario che l’attività svolta sia di tipo occasionale, ma che, soprattutto, sia in grado di garantire dei guadagni minimi o residuali. Le caratteristiche della prestazione occasionale, naturalmente, differiscono non poco dalla Partita Iva.
A differenza della classica formula per i professionisti, la ritenuta d’acconto può essere utilizzata solo per attività di tipo accessorio al lavoro principale, sia autonomo che d’impresa come anche dipendente. Essendo relativa ad un’attività di tipo saltuario, la fatturazione con codice fiscale non prevede particolari obblighi fiscali. Tutto ciò può avvenire, però, solo entro determinati cardini imposti dalla legge.
Prestazione occasionale: i requisiti
Per definire un’attività lavorativa di questo tipo è necessario che l’attività lavorativa sia caratterizzata da una mancanza effettiva di abitualità, professionalità e di continuità. La legge riguardo le prestazioni occasioni, introdotta dal 2003, prescriveva fino a pochi anni fa, che la durata della prestazione non dovesse essere superiore ai trenta giorni per lo stesso committente nell’arco di un anno e che il compenso non sia mai superiore ai cinquemila euro dallo stesso committente.
Nel 2015 la normativa è stata oggetto, però, di abrogazione grazie al Jobs Act. Con questo provvedimento, in pratica, si definisce lavoratore occasionale chi effettua una prestazione, dietro corrispettivo, senza alcun tipo di subordinazione ed in via occasionale.
Fatturare con codice fiscale: la ricevuta
Il soggetto che accede alla formula della prestazione occasionale è tenuto a rilasciare al committente una ricevuta non fiscale per fatturare con codice fiscale.
In questo documento che può essere scritto di proprio pugno, è necessario indicate i propri dati personali, le generalità dee l committente, la data, la somma pagata al lordo, la ritenuta di acconto, pari al 20% del compenso lordo l’importo netto. La quota del 20% deve essere versata dal committente a nome del soggetto che presta la propria attività professionale.
Un altro aspetto da tenere presente, per la regolarità del documento, è l’apposizione della marca da bollo. E’ importante, inoltre, che essa riporti una data anteriore rispetto all’emissione della fattura, in caso contrario si incorrerà in una pesante sanzione.