In Italia, già da alcuni anni, l’introduzione della figura dell’impresa sociale ha consentito l’accesso a formule di finanziamento agevolato per determinate attività economiche. Ma cosa si intende con il termine impresa sociale? Qual è l’attività che svolge?
L’impresa sociale è un’azienda che si occupa di fornire beni e servizi di utilità definita ”sociale”. L’impresa sociale non è una Onlus e nemmeno un ente di beneficenza, ma un’entità economica che si occupa di fornire beni e servizi di pubblica utilità. Secondo la normativa l’impresa sociale non può realizzare la redistribuzione degli utili, anche in maniera indiretta mentre deve ricavare una quota del 70% dei proventi dalla sua attività reinvestendo i guadagni. Ma quali sono i campi di azione di un’impresa sociale?
L’assistenza socio sanitaria, la formazione scolastica, la protezione della natura, del patrimonio culturale e dei beni artistici rappresentano i campi in cui opera un’azienda di questo tipo. Anche la promozione turistica rientra nell’attività di un’azienda sociale come anche l’assistenza per gli anziani, ai minorenni e le prestazioni che prevedono l’accompagnamento e la cura dei soggetti in difficoltà o non autosufficienti. Ma un’altra caratteristica può definire un’impresa di tipo sociale, ovvero la presenza di una quota pari ad almeno il 30% di personale disabile o in condizione di particolare svantaggio.
Come aprire un’impresa sociale?
Indice dei contenuti
Il primo passo da realizzare, per intraprendere questa strada, è la stesura di un business plan, ovvero un documento nel quale siano sintetizzati i contenuti e le caratteristiche del proprio progetto di business.
Si tratta di un certificato essenziale per focalizzarsi sugli elementi principali della propria azienda e per ottenere il sostegno da parte di possibili finanziatori, indicando le fonti che possano garantire il reddito, la tipologia di utenza a cui si rivolge l’impresa sociale, i servizi offerti, i beni venduti oltre ai costi da sostenere.
Ma esistono agevolazioni per l’impresa sociale? In generale non son previsti sconti sulle imposte da pagare per questo tipo di attività che, per questo aspetto, non si discosta molto da imprese o enti commerciali.
Finanziamento impresa sociale: le agevolazioni per le startup?
Le startup, in linea di massima, possono accedere ai vantaggi previsti in quanto startup. L’aliquota Irpef è, in media, inferiore oltre alla mancanza dell’obbligo di versare il diritto camerale. E’ possibile accedere, inoltre, ad una detrazione del 25% riservata alle persone fisiche e del 27% per le persone giuridiche.
Insomma chi apre un’impresa sociale, sotto forma di startup, può accedere ad una serie di sconti importanti sui costi di impresa. Ma sono i finanziamenti per le imprese sociali a rappresentare l’elemento di maggiore interesse per chi decide di operare in questo settore.
Finanziamento impresa sociale
Tutte le imprese definibili come ”sociali” possono accedere ai diverse formule di finanziamenti pubblici a fondo perduto o a tasso agevolato. Si tratta di significativi aiuti per gli imprenditori che operano nel settore. Per richiedere un finanziamento, per l’impresa sociale, è necessario controllare i bandi pubblicati periodicamente sia dalla regioni che dalla Comunità Europea con la messa a disposizione di somme, anche molto importanti e, come detto in precedenza, spesso a fondo perduto ovvero senza obbligo di restituzione. Appena trovato il bando adatto per la propria attività, basta inviare la richiesta di finanziamento per le imprese sociali con la documentazione richiesta.
Ulteriori agevolazioni sono accessibili grazie agli incubatori che offrono, a costi ridotti, locali ed una serie di servizi come una reception, il centralino telefonico, le fotocopiatrici in comune a tutte le aziende beneficiarie. A tutto ciò si aggiungono una serie di servizi di assistenza che possono risultare davvero preziosi soprattutto per chi non ha una sufficiente esperienza in ambito amministrativo, finanziario e perfino giuridico. Un ulteriore elemento di vantaggio, per le imprese sociali, consiste nella possibilità di usufruire di un personale di lavoratori volontari per un quota massima della metà del totale dei dipendenti.
