Il programma Garanzia Giovani consiste in una serie di agevolazioni previste per le imprese che assumono giovani, iscritti al progetto, con un’età che va dai 15 ai 29 anni. Si tratta di un servizio, fortemente voluto dallo Stato e dalle Regioni, con fondi europei, che è destinato esclusivamente ai Neet, ovvero a quella particolare categoria di ragazzi che non sono impegnati né in programmi di studio che di lavoro.
Tutte le regioni del nostro paese, con tempi diversi, hanno aderito al progetto offrendo ai giovani la possibilità di nuovi sbocchi occupazionali e formativi. Garanzia Giovani Lazio, ad esempio, è uno dei progetti che ha avuto un numero di iscritti maggiore, per la platea di ragazzi residenti nella regione, tra le più popolose nel nostro paese.
Garanzia Giovani Lazio, di cosa si tratta?
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Il programma Garanzia Giovani comprende una serie di interventi molto diversificati, tutti indirizzati alla formazione ed allo sbocco occupazionale dei tanti disoccupati in regione.
Una percentuale del 31,7%, di disoccupazione giovanile, secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, rappresentano un dato senza dubbio preoccupante e che ha spinto le amministrazioni locali a concentrarsi sul progetto, nelle cinque aree provinciali.
Insomma il lavoro per i giovani laziali rappresenta una vera e propria emergenza ed iscriversi al programma può rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per molti. In pratica, con Garanzia Giovani Lazio, i giovani, a seconda delle loro attitudini, conoscenza ed esperienza, possono aderire a corsi di formazione gratuiti, tirocini formativi con finalità di assunzione.
I contributi
Le aziende che, dopo un percorso formativo, propongono un contratto di lavoro, di qualsiasi natura, agli iscritti, ricevono delle significative agevolazioni che si traducono in un bonus che va dai 1.500 ai 6.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato; con la Legge Finanziaria del 2017, però, gli incentivi, come vedremo, saranno “ritoccati” ulteriormente. La somma, in ogni caso, varia a seconda della natura della profilazione del giovane.
Un bonus che va dai 1.500 ai 4.000 euro è riconosciuto, invece, per le compagnie che assumono a tempo determinato o con la formula della somministrazione mentre si passa ad una somma compresa tra i duemila ed i tremila euro per gli imprenditori che decidono di assumere un giovane attraverso un contratto di apprendistato. In questo caso l’erogazione dei fondi avviene attraverso la partecipazione di un bando regionale.
Un bonus di ben seimila euro è previsto, invece, per chi assume i giovani con la formula dell’Apprendistato per l’Alta Formazione e la Ricerca di terzo livello. Si accede al contributo con l’adesione ad un avviso pubblico regionale o emesso dalla stessa INPS.
E’ prevista, inoltre, un’indennità di tirocinio ovvero un contributo economico che la Regione versa direttamente al giovane lavoratore. Nel caso in cui il tirocinio si trasformi in un contratto lavorativo vero e proprio, all’azienda viene riconosciuto un bonus che va dai 1.500 ai 6.000 euro.
Le novità del 2017
Le ultime norme previste dalla Legge di Bilancio del 2017 hanno portato lo sgravio contributivo in favore delle aziende che decidono di assumere attraverso Garanzia Giovani Lazio, alla quota massima di 8.060 euro nel caso in cui il giovane sia assunto a tempo indeterminato e alla metà per un contratto a tempo determinato, ma in favore di un giovane con “problemi di occupabilità”.
Ma Garanzia Giovani Lazio prevede, inoltre, dei contratti di mutuo a tasso agevolato o a fondo perduto. Insomma un’occasione importante per i giovani che vogliono mettere in piedi un’attività commerciale o imprenditoriale (ecco i mutui agevolati per startup). Per usufruire dei contributi è necessario, però, iscriversi ai bandi regionali.
Garanzia Giovani Lazio: come aderire?
I giovani che intendono iscriversi, possono recarsi sul sito della Regione Lazio, nell’area dedicata “LazioLavoro”. Anche recarsi al Centro per l’Impiego, nella zona competente, è utile per accedere al programma.
Per le aziende, invece, è obbligatorio mostrare il DURC, cioè l’attestazione di regolarità contributiva, non superare l’importo incentivo “de minimis”, applicare le norme a tutela dei lavoratori e del Contratto Collettivo Nazionale.