La pensione di accompagnamento, o più propriamente, l’indennità di accompagnamento è una forma di sostegno economico che l’INPS eroga agli individui che hanno significative difficoltà di deambulare e che necessitano di una forma di sostegno continuativa e quotidiana.
Insomma chi ha necessità di un accompagnatore per svolgere le più semplici attività quotidiane, ha diritto a questa forma di sostegno economico. E’ importante tenere presente che la pensione di accompagnamento viene riconosciuta indipendentemente dall’età del beneficiario, ma solo per l’entità della minorità fisica.
Pensione di accompagnamento: i requisiti
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Ottenere questa forma di assistenza rappresenta senza dubbio un significativo aiuto per chi versa in particolari condizioni di difficoltà fisica e, di conseguenza, economica. I requisiti per ottenere questa forma di assistenza sono, però, molto stringenti perciò la documentazione da presentare è ampia.
Il riconoscimento dell’inabilità è uno dei fattori principali. Si tratta di una condizione che può caratterizzare sia l’ambito fisico che psichico del soggetto. Le condizioni fisiche devono comportare l’effettiva impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.
Si aggiungono, poi, altri requisiti importanti come la cittadinanza italiana o l’iscrizione nell’Anagrafe comunale per gli stranieri, il permesso di soggiorno per gli extracomunitari, oltre alla residenza fissa nel nostro paese. Ma come si fa a dimostrare i requisiti richiesti?
Come richiedere la pensione di accompagnamento?
L’iter per richiedere l’indennità di accompagnamento è molto lungo. Il primo passo da fare è di recarsi dal medico curante facendo richiesta del certificato medico introduttivo. Si tratta di un documento di fondamentale importanza per avanzare la domanda all’INPS.
Nel certificato deve essere espressamente riportata l’impossibilità del soggetto a deambulare senza l’intervento continuo di un accompagnatore oppure che la persona necessiti di un tipo di assistenza continua perché impossibilitata a svolgere le azioni più semplici e quotidiane.
Il certificato deve essere inviato all’INPS attraverso il servizio online per il cittadino, con l’utilizzo del Pin dispositivo, con il Contact Center dell’Istituto o attraverso l’assistenza di un patronato. Ricevuta la documentazione, l’INPS provvede a convocare il soggetto.
La visita
E’ il passaggio successivo e fondamentale per usufruire della pensione di accompagnamento. E’ una commissione medica a stabilire l’effettiva inabilità del richiedente, con la presenza dei medici dell’ASL preposta ed uno specialista dell’INPS. La visita è molto accurata ed è indirizzata a rilevare l’entità della disabilità fisica e psichica del soggetto.
Qualora il responso sia positivo, l’istituto provvede ad inviare a domicilio il verbale definitivo. A questo punto il richiedente non dovrà fare altro che comunicare all’INPS le coordinate bancarie a cui indirizzare l’importo stabilito. Altre informazioni da trasmettere all’istituto sono l’eventuale ricovero ospedaliero e la frequenza dei centri di riabilitazione.
Se la richiesta viene approvata, l‘assegno sarà versato nel mese successivo all’accettazione delle richiesta. L’importo previsto è di 515,34 euro (è oggetto dell’adeguamento annuale delle pensione).
La pensione di accompagnamento a minori ed ultrasessantacinquenni
La valutazione per chi non è in età da lavoro avviene su criteri differenti. I minorenni titolari dell’assegno, al compimento della maggiore età, ricevono la pensione di accompagnamento destinata ai maggiorenni in condizione di totale inabilità. Il cambiamento dell’importo avviene, in automatico, senza presentare alcuna domanda.
Per quanto riguarda i soggetti non più in età da lavoro, ovvero con oltre 65 anni, la pensione di accompagnamento è valutata sulla condizione di impossibilità di svolgere le azioni quotidiane tipiche dell’età.
Possibili motivi di esclusione
Non possono ricevere la pensione di accompagnamento i soggetti che siano ricoverati in strutture sanitarie gratuitamente per oltre trenta giorni. Anche chi riceve già una forma di indennità per condizioni di inabilità contratte per guerra, per causa di lavoro e per servizio non ha il diritto di ricevere l’assegno.
E’ compatibile, invece, con la pensione di inabilità o con l’indennità corrisposta ai ciechi, sia totali che parziali. Anche l’attività lavorativa non pregiudica la possibilità di ricevere la pensione di invalidità non essendo valutato nessun limite di reddito.