In un periodo di forte incertezza economica, come quella che stiamo attraversando, il tema della pensione è sempre più oggetto di attenzione, in ambito politico e non solo. Il sistema previdenziale italiano vive indubbiamente un periodo di forte criticità, perciò in molti scelgono una forma di previdenza da affiancare alla classica pensione.
Si chiama pensione integrativa e rappresenta una formula sempre più in voga negli ultimi anni. Sottoscrivere una pensione integrativa significa rimpinguare la somma mensili versata dall’INPS e soprattutto garantirsi una vecchiaia “serena”. Ma è proprio così? Conviene davvero sottoscrivere questa formula di previdenza?
Pensione integrativa, le caratteristiche principali
Nei prossimi anni l’importo delle pensioni scenderà al di sotto del 50% dello stipendio mensile. Si tratta di una prospettiva a tinte fosche nell’ambito di un futuro tutt’altro che roseo per le prossime generazioni. Crearsi una rendita ulteriore è quindi sempre più necessario. Lo sanno bene le aziende che operano nel settore del credito che hanno messo in campo una serie di prodotti per la pensione integrativa.
In realtà il settore della pensione integrativa è molto più complesso di quanto si possa immaginare. Sono tre le tipologie di prodotto che è possibile sottoscrivere: i fondi pensione (aperti o chiusi) ed i piani pensionistici individuali. Si tratta di tre formule sottoposte allo stesso trattamento fiscale con le deducibilità fissata per una somma massima di 5.164 euro.
I piani pensionistici individuali sono, in realtà, un prodotto di tipo assicurativo che la compagnia investe sul mercato finanziario. Insomma un sistema che non garantisce sempre il massimo della sicurezza anche se la Legge, nel nostro paese, stabilisce che almeno il capitale versato deve essere garantito in ogni caso.
Un altro elemento di fondamentale differenza tra i piani individuali pensionistici rispetto alle altre formule è rappresentato dalle adesioni collettive. Può capitare, in pratica, che il datore di lavoro partecipi con un versamento stabilito nel contratto di lavoro. Ma come abbiamo detto il fondi pensioni possono essere aperti o chiusi; cosa intende questa fondamentale differenza?
Se nei fondi pensione aperti chiunque può aderire, in quelli chiusi, solo gli appartenenti ad una determinata categoria di lavoratori possono aderire, come nel caso di Cometa.
Pensione integrativa: conviene?
Chiarite le caratteristiche principali del prodotto, è utile focalizzarsi sulla reale convenienza della pensione integrativa. Il piano individuale pensionistico rappresenta una delle soluzioni più comunemente utilizzate dai pensionati italiani. Si tratta di una formula molto ricorrente nelle diverse categorie di lavoratori e, come detto, inserito nel contratto di lavoro.
Le somme versate si compongono del TFR che il lavoratore decide di non lasciare all’azienda, a cui si aggiunge una quota mensile, ma anche annua, in un fondo che viene gestito dalla compagnia assicurativa.
Ma qual è il livello di sicurezza di questa tipologia di pensione integrativa? Si tratta di un fattore che dipende dalla tipologia di prodotto. Le formule che prevedono un investimento su titoli di stato o obbligazioni mostrano sicuramente un tasso di rischio inferiore.
Tra i vantaggi di questa soluzione possiamo elencare la libertà di versare una somma a piacere. Anche lo sgravio fiscale rappresenta un fattore di vantaggio. Per ogni anno di permanenza nel fondo, oltre i quindici anni, si beneficia di una diminuzione delle imposte pari allo 0,3% fino a raggiungere i nove punti percentuali. Anche la flessibilità rappresenta uno dei punti di forza.
Qualora il lavoratore abbia bisogno di riscuotere anticipatamente la somma versata, può farne richiesta. Per le spese mediche l’importo massimo è del 75%. Dopo otto anni di permanenza il titolare può, inoltre, riscuotere il 75% per l’acquisto della prima casa o ristrutturarla mentre in caso di inoccupazione può essere riscattato l’intero importo. Le condizioni dei prodotti sono comunque variabili a seconda della compagnia che li propone, perciò leggere le condizioni del contratto è essenziale.
In ogni caso, al raggiungimento dell’età pensionabile, si otterrà una rendita mensile o, se previsto, il 50% del capitale versato.