Sottoscrivere una pensione integrativa è sempre più comune in un paese in cui l’età pensionabile viene continuamente ritoccata verso l’alto ed i requisiti per ottenere la previdenza sono sempre più stringenti. Insomma una vera e propria ancora di salvezza per i tanti che si preoccupano per il proprio futuro. Il fondo Secondapensione di Amundi è uno dei prodotti più interessanti offerti sul mercato delle pensioni integrative, una soluzione da prendere in considerazione con notevoli vantaggi ed immancabili svantaggi.
SecondaPensione Amundi: di cosa si tratta?
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Secondapensione Amundi è la soluzione adatta a chiunque intenda mettere in piedi un piano di previdenza complementare su base individuale. Anche i dipendenti che, su base collettiva, hanno contratti di lavoro che prevedono l’applicazione di SecondaPensione. L’adesione è libera con una retribuzione che viene calcolata sulla base della contribuzione corrisposta secondo il principio della capitalizzazione.
Come accennato in precedenza proprio tutti possono scegliere di aderire a SecondaPensione Amundi; non esistono restrizioni né su base professionale né reddituale per accedere al fondo mentre l’adesione può avvenire sia su base collettiva che individuale. Per aderire basta collegarsi al sito ufficiale di SecondaPensione Amundi, scaricare il modulo di adesione e leggere le nota informativa, il regolamento ed il Progetto Esemplificativo Standardizzato. Dopo aver preso visione dei moduli, basta compilare e sottoscrivere il documento nella sezione dedicata al lavoratore dipendente. Trascorsi quindici giorni SecondaPensione invierà direttamente a domicilio una lettera di conferma dell’iscrizione.
Come e quando versare
Una delle caratteristiche principali del fondo SecondaPensione è l’estrema flessibilità con la quale è possibile gestire il fondo ed effettuare i versamenti. Sia l’entità delle somme depositate che le tempistiche dei versamenti possono essere decisi liberamente dal lavoratore su base mensile, trimestrale, semestrale o anche annuale. Eventuali modifiche possono essere realizzate in ogni momento da parte dell’utente che può scegliere anche di effettuare versamenti aggiuntivi.
I lavoratori dipendenti, inoltre, possono accedere anche alla possibilità di versare il proprio TFR per alimentare il fondo o una quota di esso. Cambiano le condizioni, naturalmente, per i lavoratori che aderiscono al fondo su base collettiva. In questo caso la decorrenza e la periodicità dei versamenti vengono decisi dai contratti e dagli accordi collettivi oltre che dai regolamenti aziendali. Anche i datori di lavoro possono aderire al fondo nel caso in cui abbiamo preso l’impegno con i lavoratori.
Naturalmente la quota da versare ha un peso importante nella definizione della pensione integrativa che si andrà a riscuotere alla scadenza perciò è utile definire questo particolare già in fase di stipula e controllare l’andamento del fondo negli anni apportando le opportune modifiche nel corso del tempo.
La gestione del fondi
Come vengono investiti i fondi nella SecondaPensione Amundi? La compagnia attua un investimento detto Multicomparto con investimenti basati su più profili di gestione e l’opportunità, data agli utenti, di scegliere la soluzione che meglio si adattano alle proprie aspettative. Le tipologie di investimento realizzate da SecondaPensione Amundi sono sette con la possibilità di effettuare degli switch, ovvero dei passaggi da un fondo all’altro. Si tratta di una procedura attivabile gratuitamente, ma solo trascorsi dodici mesi dalla sottoscrizione del fondo.
La pensione viene corrisposta alla scadenza prefissata dalle normative vigenti ed a condizioni che l’iscritto abbia partecipato per almeno cinque anni al fondo. E’ possibile scegliere per una corresponsione periodica, ovvero di rendita o in un’unica soluzione.
Nel caso in cui la quota corrisposta appare insufficiente alle proprie aspettative, è possibile anche rimandare e continuare a versare il proprio contributo mensile. Le condizioni applicate alla scadenza del contratto sono quelle previste per la convenzione applicata al momento del pensionamento.
L’iscritto, inoltre, può richiedere il prelievo di una parte della quota versata, ma solo in particolari e gravi casi come le spese sanitarie o l‘acquisto di una casa.