Il testamento olografico è una formula attraverso la quale chiunque può disporre liberamente le proprie volontà riguardo i beni patrimoniali, attraverso un testo realizzabile anche senza l’aiuto di un notaio e di testimoni. Insomma si tratta di un documento realizzabile in semplici mosse.
Ma la regolamentazione è ben precisa ed, affinché quanto impresso nero su bianco sia effettivamente rispettato dagli eredi, è indispensabile seguire una serie di norme. La forma del testamento olografico deve essere comprensibile affinché quanto disposto dall’autore sia realmente comprensibile ai discendenti.
Insomma per evitare incomprensioni e soprattutto l’inefficacia del documento, è necessario che la scrittura rispetti una serie di regole ben precise.
Testamento olografico: come si scrive?
E’ l’articolo numero 601 a definire le caratteristiche di un testamento olografico regolare e non impugnabile. Il termina olografico, utilizzato per definire questo tipo di documento, è il primo passo per la comprensione. Derivante dal greco olos cioè “tutto” e grafo “scrittura”, la parola olografia indica che la stesura del documento sia realizzata interamente a mano dall’autore.
In caso di scrittura a computer o con la macchina da scrivere, il documento decade in automatico, anche se firmato. Si tratta di una norma motivata dal legislatore dalla possibilità di manomissione da parte di terzi, molto semplice per i documenti redatti attraverso gli strumenti elettronici. Controllare la grafia di un testamento olografico, infatti, può risultare indispensabile per valutarne l’autenticità. Insomma scrivere con la propria grafia abituale e soprattutto in maniera chiara e leggibile è indispensabile.
Un altro fattore da tenere presente è la firma, in calce, che deve accompagnare il documento alla fine, ma anche al margine di ogni pagina. L’assenza di questo aspetto, imposta anche dalla Corte di Cassazione, prevede l’immediata nullità del documento.
Anche la data rappresenta un elemento fondamentale per una sottoscrizione corretta del testamento olografico. La datazione deve essere inserita dall’autore del testamento olografico di suo stesso pugno. L’inserimento della data da parte di un terzo comporta l’immediata nullità del documento. La datazione deve essere molto precisa e comprendere il giorno, il mese e l’anno e deve accompagnare anche le successive modifiche realizzate da testatario.
Per quanto riguarda questo fondamentale aspetto, è utile tenere presente che una specifica sentenza della Magistratura ha ritenuto valide anche le date scritte “per relationem”. Un documento il cui incipit è “Nel giorno di Pasqua del 1989”, in pratica, è perfettamente ammissibile, ma solo per fatti notori ed a cui è facile risalite, come appunto il giorno di Pasqua.
Le disposizioni
Ora che abbiamo chiarito il tema fondamentale i requisiti che rendono valido il testamento olografico, passiamo ad un altro aspetto essenziale: le caratteristiche delle disposizioni. Per realizzare un testamento olografico è indispensabile chiarire la forma delle disposizioni testamentarie stesse. Come vanno riportate? Quali sono gli errori da evitare?
Il primo aspetto da tenere presente che, per quello olografico, la normativa sulla scrittura è molto più rigida rispetto alle altre, per la mancanza della garanzia del notaio. I beneficiari di un testamento possono essere solo le persone fisiche nate prima dell’apertura della successione, ma anche persone giuridiche ovvero organizzazioni come gli orfanotrofi o enti di pubblica utilità.
Il beneficiario, inoltre, deve essere espressamente e chiaramente individuabile. La condizione di nullità ricade, infatti, in caso di indicazione incerta o affidata a terzi. Le uniche disposizioni incerte accettate, in un testamento olografico, sono quelle rivolte ai poveri. In questo caso si provvederà a donare quanto previsto agli indigenti nel comune dell’ultima residenza del testatario attraverso l’ente comunale di assistenza. Per le donazioni indirizzate “all’anima”, invece, si intendono i lasciti rivolti alla celebrazione di suffragi realizzabili dagli eredi, ma solo se le somme sono determinate con precisione.