E’ molto comune sentire parlare, in diversi ambiti, dei tipi part time: orizzontale, verticale e misto. Ma di cosa si tratta? Per la legislazione vigente nel nostro paese il termine part time indica un contratto lavorativo che prevede un numero di ore minore rispetto al normale. In molti casi il part time rappresenta la prima formula di lavoro con la quale i giovani si approcciano al mondo del lavoro, ma non mancano i casi in cui questa particolare tipologia di contratto viene utilizzata anche dalle donne per dedicare maggiore tempo alla propria famiglia.
Insomma è il numero di ore inferiore a rappresentare il fattore principale distinzione dei tipi di part time. Un classico lavoratore dipendente, con un contratto a tempo pieno, infatti, è impegnato per per circa quaranta ore ogni settimana, chi ha sottoscritto un contratto di tipo part time, invece, deve lavorare per venti ore.
Part Time: la legge
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La formula del part time è stata introdotta ufficialmente con il Decreto 726 del 30 ottobre 1984 e successivamente convertito in legge. Negli anni successivi la normativa è stata modificata non poco per stare al passo con un settore, come quello del lavoro, in continua trasformazione. Ai principi del 2000 le nuove regole hanno ampliato non poco la legge con formule indirizzate alla stipula di contratto part time da convertire, successivamente, in contratto a tempo pieno.
E’ indispensabile tenere presente che il lavoratore dipendente che ha sottoscritto un contratto a tempo parziale ha gli stessi diritti di chi ha un full time. Equivalente è la retribuzione oraria come anche il diritto a maturare le ferie, a conservare la propria occupazione in caso di infortunio grave come anche alla maturazione dei contributi pensionistici. Nessun tipo di ritocco alla retribuzione può essere applicato in caso di ferie o congedi. Negli ultimi anni, per far fronte ad una richiesta di sempre maggiore flessibilità, sono stati introdotti diverse tipologie di part time, con orari e retribuzioni differenti; vediamo quali sono.
Tipi di part time: orizzontale, verticale e misto
I tipi di part time previsti dalla normativa attuale sono tre: orizzontale, verticale e misto. Nel primo caso avremo una riduzione classica dell’orario di lavoro con una durata della giornata lavorativa che passa da otto a quattro ore.
Il secondo dei tipi di part time applicabile è il verticale. In questo caso il dipendente svolge l’attività lavorativa ”intera”, ovvero di otto ore, ma solo per alcuni giorni della settimana.
Per quanto riguarda il part time misto, invece, si tratta di una formula che prevede che il lavoratore operi per alcuni giorni per otto ore, al pari del full time e in altri giorni con un orario ridotto, ovvero con il part time.
Il part time misto prevede che il dipendente lavori per alcuni giorni part time e per altri full time combinando il part time orizzontale e quello verticale.
La caratteristiche del contratto part time
Come abbiamo spiegato in precedenza il lavoratore che ha un contratto part time ha determinati diritti che non si discostano notevolmente dal contratto ”classico” a tempo pieno. Nonostante le ore siano inferiori, la retribuzione per un lavoratore part time deve essere, in proporzione, dello stesso ammontare. Anche gli assegni familiari rappresentano uno dei diritti fondamentali anche se, anche in questo caso, la quota corrisposta sarà inferiore a chi lavora a tempo pieno visto il minore numero di ore.
Anche il datore di lavoro, naturalmente, può avanzare dei diritti. E’ innanzitutto possibile richiedere un numero di ore aggiuntive al part time nell’ambito dei limiti previsti dalla legge. Tra le possibilità del titolare dell’azienda è compresa anche di variare e gestire in maniere flessibile l’orario di lavoro, anche se il lavoratore non è tenuto ad accettare ogni tipo di modifica.