TAEG e TAN sono due valori indispensabili per comprendere, con esattezza, il peso delle rate del proprio contratto di mutuo. Con il termine TAN si intende il Tasso Annuo Nominale, un valore che indica esclusivamente il tasso di interesse puro calcolato in percentuale su base annua. Con la sigla TAEG, invece, si intende il “Tasso Annuo Effettivo Globale” (ecco un articolo a proposito) corrispondente alla somma dei costi complessivi applicati sul finanziamento: una sorta di addizione tra il TAN più le spese accessorie previste nel contratto.
Si tratta di due voci che, sempre più spesso, vengono nominati nei vari spot pubblicitari. Messaggi promozionali in cui i termini vengono indicati per mostrare l’effettiva convenienza di un contratto di mutuo. Ma non sempre il messaggio che gli spot vogliono trasmettere è coerente con la realtà dei fatti.
Il TAN, in realtà, è un indicatore non esaustivo per comprendere il costo di un mutuo. Si tratta, in sostanza, di un valore che indica l‘interesse annuo che si applica ad un finanziamento e che viene pagato mensilmente con le rate. Gli interessi, quindi, non vengono corrisposti in un’unica soluzione annuale, ma mensilmente. Se, ad esempio, il mutuatario deve pagare una rata del mutuo ogni tre mesi con il 3% di tasso, il valore del TAM ammonta al 12% poiché il pagamento avviene quattro volte ogni anno.
Il TAN, inoltre, non prende in considerazione aspetti essenziali in un contratto di mutuo come le spese accessorie oltre alle varie polizze assicurative (eccone il funzionamento) che spesso vengono richieste all’accensione di un contratto di mutuo o di prestito.
Con il termine TAEG si indica un valore, invece, che prende in considerazione il tasso di interesse di un contratto di finanziamento oltre alle varie spese accessorie che si sommano alla stipula del contratto di mutuo, comprese le assicurazioni.
Un indice che comprende l’intero ammontare delle spese, quello del TAEG. In sostanza con questo valore si indica la differenza tra la somma che il mutuatario ha ricevuto dalla banca e quella che dovrà restituire attraverso le rate mensili. Proprio per questo motivo effettuare un raffronto tra i valori di TAEG tra due contratti di finanziamento è essenziale per comprendere quale, tra i due, risulti più conveniente per il mutuatario. Per verificare il peso delle spese accessorie di un contratto di mutuo, invece, è indispensabile confrontare il TAEG ed il TAN.
Il valore del TAEG è concordato nel momento della stipula del mutuo. Si tratta di un aspetto fondamentale che può essere modificato nel solo caso in cui sia espressamente previsto nel contratto sottoscritto. I valori massimi del TAEG sono indicati dalla Banca d’Italia nelle tabelle dei “tassi antiusura“, cioè i tetti massimi che gli istituti di crediti possono stabilire sui finanziamenti accordati.
Conclusioni e consigli da valutare attentamente
Uno degli aspetti da tenere presente, al momento della firma di un contratto, è la differenza tra il tasso iniziale e quello considerato di regime. Una difformità sostanziale caratterizza i due valori che intervengono in due momenti differenti del mutuo. Nella sottoscrizione del contratto è quindi indispensabile informarsi su eventuali differenze tra i tassi applicati nel primo periodo del mutuo, rispetto al restante.
I tassi iniziali, in molte occasioni, sono notevolmente inferiori ingannando il mutuatario sul peso effettivo delle rate da corrispondere che cresceranno con il passare dei mesi. Ma come si fa per evitare brutte sorprese?
Richiedere il piano di ammortamento (ecco come calcolarlo) è l’unico modo per avere un prospetto chiaro e preciso dei tassi di interesse applicati nei vari periodi di pagamento del mutuo. In questo documento sono indicati, con estrema precisione, la consistenza delle rate da pagare, la composizione del capitale da corrispondere alla banca, con le relative scadenze oltre alla presenza, o meno, di piani di pagamento iniziali e successivi.