L’Euribor rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i contratti di finanziamenti, con un’importanza fondamentale nel mondo finanziario e, nello specifico, dei mutui. Con il termine Euribor si intende l’ Interbank Offered Rate, un valore calcolato sulla media dei tassi di interessi applicati dai maggiori gruppi bancari europei. Sono ben 57 gli istituti di credito che vengono presi i considerazione per la realizzazione del valore di Euribor. L’entità del tasso, elaborata la media tra quelli applicati tra le varie banche del vecchio continente, viene comunicata ogni giorno, alle ore 11.
È il tempo a distinguere le varie tipologie di Euribor. In sostanza le scadenze con le quali vengono applicati i tassi sono ad una, due e tre settimane mentre si va da uno a dodici mesi per quelli a lungo termine. Il tasso non ha nessun tipo di collegamento con l’ammontare del capitale del mutuo ed ha ricadute dirette sui finanziamenti a tasso variabile.
Osservare l’andamento dei tassi di Euribor è quindi di fondamentale importanza per i mutui a tasso variabile. Sono tanti gli elementi che condizionano direttamente l’andamento del valore. Le condizioni generali del settore finanziario e le decisioni della BCE rappresentano, in particolare, gli aspetti di maggiore importanza per il valore del tasso, come spiegato nella nostra guida sull’Euribor.
Le condizioni che influenzano l’Euribor
In sostanza, ad una situazione di generale debolezza dell’economia finanziaria e delle borse del vecchio continente, corrisponde una discesa anche del tasso.
Da quasi un anno le quotazioni di Euribor stanno conoscendo un declino quasi costante. Si tratta di una situazione che, almeno per ora, non mostra segnali che possano far pensare ad un cambiamento di rotta. Una serie di condizioni che portano l’accensione di un contratto di mutuo a tasso variabile molto conveniente.
Le previsioni degli esperti, inoltre, portano a pensare ad un ulteriore abbassamento del valore nei prossimi anni. Sia il tasso IRS che l’Euribor, infatti, dovrebbero mantenersi su valori molto bassi, almeno per tre anni. Un andamento che, in realtà, corrisponde appieno alle condizioni economiche generali, ancora molto incerte, almeno per i prossimi anni.
Ma la debolezza del valore è solo una parte degli scenari plausibili, almeno per i prossimi anni. Sono già alcuni mesi che il tasso di Euribor ad uno, a tre e cinque mesi si mantiene in territorio negativo: una condizione molto particolare con ricadute significative sulle rate di mutuo da pagare.
Insomma tassi molto bassi, per le condizioni economiche generali e mutui, di conseguenza, ancora molto convenienti, soprattutto se a tasso variabile. È l’inflazione molto debole ad influenzare il valore dei mutui, si tratta di una condizione che caratterizza anche gli Stati Uniti con il costo del denaro ancora molto basso, nonostante le timide politiche economiche della Fed.
Ma se fino ad alcuni mesi fa si pensava che a rovinare i piani dei mutuatari ci potesse essere un generale aumento del tasso di spread bancario, oggi per le condizioni generali del mercato immobiliare, ancora molto debole, e le politiche monetarie della BCE tuttora molto prudenti, non fanno immaginare ad un aumento dei differenziali dei mutui bancari, almeno per il prossimo periodo. Ma quali sono le previsioni per l’andamento del tasso dell’Euribor per il medio e lungo termine?
Le previsioni sull’andamento dell’Euribor a medio termine
Realizzare delle congetture, soprattutto se a lungo termine, potrebbe essere un azzardo, ma attraverso una valutazione di alcuni fattori dell’economia generale e dei vari elementi che influenzano in maniera diretta l’andamento del tasso di Euribor, si può tracciare un’analisi della tendenza attuale e checon tutta probabilità, potrebbe ripetersi nel futuro, per la sussistenza delle condizioni generali di mercato.
È la politica monetaria della Bce, come detto, a rappresentare uno degli elementi che condiziona maggiormente l’andamento del valore del tasso di Euribor. In sostanza la Banca Centrale, da tempo, ha deciso di immettere maggiore liquidità nel settore bancario elargendo soldi alle banche, purché si mantengano interessi bassi. Ed è proprio la debolezza dei tassi a portare al ribasso anche il tasso Euribor, visto che, come detto in precedenza, viene influenzato in maniera diretta dalla media dei tassi con cui le maggiori banche europee effettuano le transazioni.
L’andamento del valore dell’inflazione, inoltre, non fa intravedere spiragli di cambiamento, almeno per ora. In sostanza, con valori ancora molto vicini allo zero,(0,2 secondo le ultime rilevazioni) la Bce sarà, in un certo senso, a continuare con questa politica monetaria, fino al raggiungimento dell’agognato 2%. Sino ad allora le decisioni dei vertici della Banca Centrale Europea andranno nella direzione della Quantitative Easing, cioè in nuove immissioni di liquidità sul mercato per tentare di aumentare l’inflazione.
Le condizioni di Quantitative Easing potranno spingere ulteriormente al ribasso il valore dei Bund tedeschi. Proprio questi ultimi influenzano direttamente i tassi di Euris che, di conseguenza, avrà un valore molto più basso con costi dei contratti di mutuo inferiori.
In ultima analisi è importante sottolineare come l’andamento del mercato immobiliare nel vecchio continente sia ancora pressoché fermo. A tutto ciò si aggiunge le difficoltà di accendere contratto di mutuo, soprattutto per gli italiani, ancora provati dalla situazione generale di crisi economica.
Di fronte ad una situazione generale non ancora ottimale, l’offerta dei muti risulta ancora molto superiore alle richieste. Una condizione generale che porta ad un’elevata concorrenza tra gli istituti di credito che portano al ribasso il valore dello spread con condizioni generalmente più appetibili per la sottoscrizione di un contratto di mutuo.
Insomma una serie di condizioni generali che comportano ad una maggiore convenienza nelle offerte dei mutuo sul mercato con tassi IRS ed Euribor molto bassi ancora per i prossimi mesi. Ma se per il prossimo futuro le condizioni saranno queste, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni? L’Euribor, secondo le indicazioni dei futures, subirà un ribasso dello 0,30% verso gli ultimi mesi del 2016 rimanendo in territorio negativo fimo al 2018 per collocarsi di poco al di sopra dello zero nel 2019 per poi stabilizzarsi sullo 0,25 negli ultimi mesi del 2019.