L’avvento del mercato unico ha dato il via ad un processo di unificazione a livello europeo dei tassi di interesse applicati ai mutui. Euribor ed Eurirs nascono come tassi di riferimento per ciò che riguarda i mutui a tasso fisso o variabile.
E in particolar modo il tasso Eurirs rappresenta ad oggi l’evoluzione del tasso IRS, ma come funziona e come influenza i mutui a tasso fisso?
Il tasso IRS (o EURIRS) è il risultato di determinati accordi (detti swap) che vengono stipulati tra le banche e soggetti disposti ad accollarsi il rischio della proposta di un finanziamento a tasso fisso, ovviamente rischio calcolato in ottica speculativa.
Scopo di tale accordo è evitare oscillazioni dei tassi di interesse dovute ai mercati, dato che valori sotto la soglia rispetto a quanto stipulato nel mutuo, consentono alla banca di ottenere un facile guadagno, e conseguentemente l’investitore subisce una perdita. Viceversa al rialzo dei tassi di interesse sopra la soglia stipulata del mutuo, la banca subirà una perdita.
Proprio per evitare tali meccanismi, gli istituti di credito tendono a stipulare contratti di scambio basati su investimenti in fondi o altri strumenti finanziari, fissando a seconda della durata del prestito un tasso fisso che la stessa banca dovrà ricevere.
Come funziona l’EURIRS
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L’IRS nasce dalla necessità delle banche di offrire soluzioni finanziarie a tasso fisso evitando di accollarsi completamente un rischio derivato dagli eventuali rialzo dei tassi stessi.
L’entità di questo valore cambia in funzione del periodo coinvolto, in quanto lo speculatore che accetterà di assumersi il rischio potrà farlo per un periodo più o meno limitato, da questo periodo deriva il risultato del tasso.
Per cui, prendendo questo ragionamento ad esempio si comprenderà meglio come l’esistenza stesse dell’IRS è valutabile ad 1 anno, a 2 e via dicendo fino ai trent’anni con valori crescenti all’aumentare del tempo.
La banca per ottenere un guadagno sul mutuo dovrà incassare dal finanziamento il tasso IRS per pagare lo swap e poi aggiungere una quota per se stessa, questa quota è il famoso spread.
Un mutuo a tasso fisso, perciò, sarà calcolato secondo questa formula: IRS del periodo di durata a tasso fisso + spread dell’anno in corso, per cui un mutuo a tasso fisso prenderà in considerazione l’IRS di durata pari a quella del mutuo stesso.
Come viene calcolato il tasso Eurirs?
Ogni giorno alle 11 l’European Banking Federation pubblica una media ponderata degli interessi interbancari. Praticamente vengono scartati i valori più alti e più bassi, per eseguire una media aritmetica dei tassi riapplicati dai 50 principali istituti di credito dell’Eurozona, e proprio in questo modo viene calcolato il tasso Eurirs aggiornato.
Cosa indica l’EURIRS
Le quotazioni del tasso IRS dipendono dal mercato dei tassi a lungo termine ed il loro andamento coincide con quello degli investimenti obbligazionari di pari durata.
Detto questo viene da se che la logica generale comporta che più è lungo il periodo a tasso fisso, più sarà alto l’interesse applicato.
In momenti di forte stabilità i tassi IRS riferiti al lungo periodo risultano essere solo di poco più alti di quelli riferiti al medio periodo ma nel momento in cui si va a chiedere un mutuo e lo si preferisce a tasso fisso è bene tenere sotto controllo nel periodo immediatamente precedente a quello della richiesta il livello del tasso EURIRS di riferimento.
Il valore di questo tasso è riscontrabile sui quotidiani dove ogni giorno nella pagina dedicata alla finanza ed all’economia sono riportati i valori e le oscillazioni dei vari tassi.
Ma come viene applicato l’Eurirs su un mutuo a tasso fisso?
Il tasso Eurirs può essere applicato sui mutui a tasso fisso a seconda della durata del finanziamento, e insieme al tasso nominale viene applicato lo spread, ovvero una percentuale che rappresenta il guadagno effettivo che la banca riesce ad ottenere dal denaro prestato. In questo modo il mutuatario dovrà pagare una parte legata agli interessi Eurirs che la banca versa agli investitori, e una percentuale di interessi che varia a seconda della tipologia di mutua, e in base all’istituto di credito presso il quale è stato richiesto il mutuo a tasso fisso. Ma cerchiamo di capire meglio…
Come influisce l’EURIRS sulla rata del mutuo
Dopo questa presentazione viene naturale chiedersi come questo tasso influisca con la rata del mutuo ed in parte lo abbiamo già spiegato, ma cerchiamo di capirlo meglio.
Il risultato del tasso finito, cioè l’interesse che realmente pagheremo alla banca per la sottoscrizione di un mutuo è la somma di due fattori: il tasso al quale la banca contratta il valore dei soldi ed il guadagno matematico che aggiunge come margine, lo spread.
Questo risultato rappresenta in termini economici veri e propri il costo che il mutuatario dovrà sostenere per accedere al credito richiesto alla banca.
Nel caso del tasso variabile ci sono una serie di fattori che influiscono nella composizione della rata, fattori che possono modificarsi di mese in mese in base al rialzo o all’abbassamento dei tassi, ragion per cui spesso la rata che abbiamo indicato nel contratto di mutuo potrebbe modificarsi radicalmente durante la sua durata creando non pochi problemi al cliente della banca.
Al contrario con il tasso fisso abbiamo sempre la certezza economica dell’entità della rata da restituire, in quanto rimarrà fissa per sempre durante tutta la durata del finanziamento.
Ovviamente questa, chiamiamola comodità, ha un costo, un costo superiore a quello determinabile dal tasso variabile perché rinunciamo a qualsiasi tipo di rischio e di incertezza in virtù della serenità che solo una rata fissa può generare.
Questo rischio che non si accolla il cliente, al contrario se lo prende la banca andando a cercare capitali e stringere accordi per poter sostenere la spesa e condividere il rischio ed il risultato di questi accordi è esattamente, come anticipato inizialmente, il tasso EURIRS (o IRS).