Richiedere un prestito può rappresentare una scelta obbligata per chi necessita di una determinata somma da destinare ad un progetto. Attraverso il prestito il denaro erogato dall’istituto di credito è immediatamente nelle disponibilità del cliente.
La restituzione della somma ricevuta, gravata da un determinato tasso di interessi, avviene in un periodo predeterminato, il cosiddetto piano di ammortamento. Può capitare, però, che l’intestatario del finanziamento si trovi nella situazione di dover restituire in anticipo la somma, prima della naturale scadenza del contratto. Si tratta della cosiddetta estinzione anticipata del prestito, un’eventualità che deve essere regolamentata nel contratto di prestito sottoscritto.
Estinzione anticipata del prestito: come funziona?
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Come anticipato in precedenza, l’estinzione anticipata del prestito si traduce nella restituzione anticipata della somma residua da pagare prima del previsto. Naturalmente non è solo il capitale ricevuto da restituire, ma anche il margine degli interessi calcolati fino a quel momento.
Valutare la quota di interessi da versare è indispensabile per sapere quanto effettivamente si dovrà pagare all’istituto di credito. Per effettuare il calcolo basta controllare il prospetto relativo al finanziamento valutando le quote di capitale residuo ancora da pagare e gli interessi che si vanno ad aggiungere.
In generale l’estinzione anticipata del prestito rappresenta la soluzione ideale solo nel caso in cui si è agli inizi del pagamento del finanziamento e gli interessi da pagare sono, dunque, molto alti. Se si è ormai in una fase avanzata del pagamento rateale può essere più conveniente pagare quanto dovuto nei tempi previsti. In alcuni casi, infatti, l’istituto di credito pone delle penali anche molto pesanti per l’estinzione anticipata con somme che racchiudono anche gli interessi non pagati alla banca.
Estinzione anticipata del prestito: i costi
Il capitale residuo e, gli interessi che nel frattempo maturano sulla somma, rappresentano solo una parte della quota da pagare in caso di estinzione anticipata del prestito. Altri costi potrebbero aggiungersi appesantendo non poco il costo dell’interruzione del contratto. E’ il caso della mora, ovvero un ulteriore balzello che l’istituto di credito applica sulla base degli interessi che non andrà a riscuotere in futuro.
Si tratta di un aspetto regolamentato da una legge del 2013 che ha riformato il credito al consumo fissando nuovi paletti per quanto riguarda i prestiti e, nello specifico, del rimborso anticipato. In pratica ora la legge prevede un’applicazione precisa dell’indennizzo che il cliente deve restituire in caso di estinzione che pertanto non è più deciso arbitrariamente dall’istituto di credito.
La quota è dell’1% dell’importo da restituire in anticipo nel caso in cui la durata residua del contratto superi un anno e dello 0,50% se la durata residua è inferiore ad un anno.
Non è dovuto alcun tipo di indennizzo, invece, nel caso in cui l’importo rimborsato in anticipo sia pari o inferiore a diecimila euro e se il rimborso anticipato avviene in esecuzione di quanto previsto da un contratto di assicurazione di garanzia del credito stipulato in precedenza.
Conviene o no l’estinzione anticipata?
Sono gli interessi da versare a determinare la convenienza o meno dell’estinzione anticipata del prestito perciò è utile valutarne l’ammontare in precedenza. Il valore degli interessi che devono essere ancora corrisposti alla banca, ma soprattutto della penale che verrebbe applicata in caso di estinzione, rappresentano gli elementi imprescindibili da valutare prima di decidere per l’estinzione.
Per effettuare un calcolo preciso basta prendere in considerazione la somma residua ancora da restituire dividendo le quote di capitale e degli interessi del debito residuo. A questo punto è necessario eliminare gli interessi prendendo in considerazione solo le quote del capitale. Ora bisogna aggiungere alla somma l’importo della penale eventualmente applicata dall’istituto di credito. Il risultato è la somma da versare.