Cos’è il fido bancario e quando chiederlo alla banca
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Il fido bancario è una particolare tipologia di finanziamento che rappresenta, in alcuni casi, una valida alternativa alle classiche forme di prestito. In pratica con il fido la banca offre un credito ai clienti che hanno un conto corrente, ma solo in presenza di particolari garanzie.
Conosciuto in termine gergale come ”scoperto”, il fido consiste nella possibilità di avere un saldo negativo sul conto corrente. Anche in questa particolare condizione il cliente può effettuare prelievi o pagamenti, anche se sul conto non è depositata una somma in grado di coprire le spese.
Fido bancario: le caratteristiche principali
Il fido può essere concesso da una banca sia ad una persona fisica che giuridica in presenza di specifiche condizioni riguardo le entrate e dei ultimi bilanci. Un piano di rientro è previsto dalla banca che consenta al cliente di ripagare la somma anticipata con una durata prefissata nel contratto.
Con il fido, in pratica, il cliente della banca ottiene una liquidità da utilizzare per le proprie esigenze definendo le modalità di restituzione. Ma come si richiede un fido bancario?
La richiesta non è affatto difficile. Tutte le banche offrono questo servizio ai clienti attraverso la compilazione di un modulo su cui indicare i dati personali.
Come funziona la richiesta di un fido bancario
Appena acquisiti i documenti previsti, l’istituto di credito provvede ad analizzare i dati decidendo a seconda di precisi criteri. Uno dei primi controlli dell’istituto di credito è l’eventuale presenza del nominativo del cliente all’interno della Centrale dei Rischi, come cattivo pagatore.
Per verificare l’eventuale inserimento del proprio nominativo all’interno del Crif basta controllare, su internet, la Centrale dei Rischi online, un servizio che, come abbiamo visto in questa guida, è offerto da diversi portali online.
Quanto conviene utilizzare il fido bancario?
Al di là delle modalità di concessione e di controllo, da parte degli istituti di credito, è utile valutare se questa forma di credito sia realmente conveniente per il cliente. Il fido bancario ha dei costi ben precisi. Il pagamento di una quota fissa è prevista a cadenza trimestrale. Si tratta della ”Commissione di disponibilità fondi” che viene applicata a decorrere dalla stipula del contratto. Nel caso in cui il cliente abbia richiesto un fido di 5.000 euro in dodici mesi, dovrà essere pagata una somma fino allo 0,50% su quanto corrisposto dalla banca.
E sempre per un fido bancario di mille euro, il costo da pagare si traduce in venticinque euro per ogni trimestre per un totale di cento euro all’anno. Sono da considerare, inoltre, gli interessi debitori che vengono certamente richiesti dall’istituto di credito e che sono valutati a seconda delle tempistiche di rientro del cliente e della somma concessa.
Insomma il fido bancario, come anticipato in precedenza, rappresenta una valida alternativa al classico prestito bancario. Ma quale conviene di più?
Prestito o fido bancario: quale scegliere?
Le due formule hanno significativi punti in comune, ma anche notevoli differenze. In genere le banche propongono i fidi ad un tasso di interesse leggermente maggiore rispetto al prestito, ma solo per gli istituti di credito ”classici”.
Rivolgersi ad una banca online significa abbattere i costi, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti. Di conseguenze il fido potrebbe riservare condizioni più interessanti con un risparmio di due o tre punti percentuali rispetto ad un prestito, sempre richiesto ad una banca online.
Le condizioni possono variare molto da banca a banca perciò è indispensabile controllare i vari prodotti presenti sul mercato e magari paragonarli attraverso i comparatori online.
Un ultimo aspetto da tenere presente, riguardo il fido bancario, è di evitare lo sconfinamento ”extra fido”. L’utilizzo di somme superiori a quelle pattuite espone a costi davvero notevoli e spesso applicati in maniera poco chiara dalle banche.