I dipendenti pubblici a tempo indeterminato sono i clienti preferiti per gli enti che erogano prestiti. Come funzionano questi finanziamenti e quali sono quelli migliori? A cosa si deve fare attenzione?
I prestiti dipendenti pubblici sono diffusissimi e le offerte sono anche limitate nel tempo. Ecco utili consigli per trovare i finanziamenti migliori e ottenere una soluzione che sia davvero vantaggiosa quando c’è uno stipendio fisso a cui riferirsi.
Prestiti dipendenti pubblici: a cosa fare attenzione
Indice dei contenuti
A cosa fare attenzione quando si chiede un prestito da dipendente pubblico? Per il suo status, il dipendente pubblico offre già alcune garanzie a banche ed enti:
- La certezza che le rate saranno pagate, perché c’è un’entrata fissa ogni mese.
- Il fatto che il dipendente ha spesso una casa di proprietà che si può ipotecare.
- Un conto corrente dove si può accreditare direttamente lo stipendio, quindi prelevare le rate.
Quindi, per queste garanzie che già il dipendente dà nel momento in cui chiede il prestito, l’ente erogatore non dovrebbe:
- Chiedere un garante.
- Insistere sulla cessione del quinto (a meno che non si tratti di una persona protestata).
- Fare dei tassi di interesse elevati.
Se c’è già un finanziamento in corso (per esempio, un mutuo), si deve verificare se la rata è “sostenibile”, cioè se quella persona può pagare una seconda rata oltre quella del mutuo.
Quindi, si deve fare attenzione al tasso di interesse applicato, al numero delle rate (che non deve essere superiore ai 10 anni per evitare di pagare interessi salati), alle spese accessorie e alle garanzie richieste.
Come si richiedono
I prestiti dipendenti pubblici si richiedono online, sui siti delle banche, oppure direttamente nelle filiali. La cosa importante è confrontare prima quali sono le offerte migliori, in modo da avere prima dei preventivi utili.
Così, si andrà allo sportello o si otterrà il prestito con firma digitale, solo quando si avrà un quadro chiaro della situazione. I documenti richiesti saranno:
- Copie dei documenti di riconoscimento.
- Copia del CUD (oppure tre ultime mensilità).
- Copia dell’estratto del conto corrente.
Attenzione alle offerte che costringono ad aprire un conto corrente in filiale. La prima cosa da fare per evitare problemi è chiedere prima un preventivo alla propria banca, dove si ha già il conto corrente.
Poi, si potranno valutare senza pregiudizi altre offerte, ma con l’idea di mettere in conto anche le spese per la chiusura del rapporto con la banca precedente.
Le offerte migliori
Prestiti vantaggiosi per i dipendenti pubblici sono i prestiti INPS ex INPDAP. La richiesta si fa direttamente agli sportelli e, in base all’importo richiesto, si può ottenere l’accredito direttamente dall’ente (importi minori), oppure dalle banche convenzionate.
Sono i migliori per tasso di interesse e si pagano con la cessione del quinto sullo stipendio. L’accredito è immediato. Si possono chiedere finanziamenti per emergenze, ma anche mutui per ristrutturare o comprare casa (solo prima casa).
In alternativa, ci sono i prestiti Bancoposta. Chi ha uno stipendio, può accreditarlo per accedere agli esclusivi finanziamenti di Poste Italiane, che vanno dagli acquisti ai finanziamenti di un anno non finalizzati e molto veloci da concludere.
Infine, una bella soluzione da BNL. Solo per i dipendenti pubblici e i pensionati, ci sono prestiti fino a 100mila Euro, senza alcuna motivazione. Con Reload, si può saltare una rata dopo le prime 7 pagate regolarmente. Con Flexi, invece, si può saltare per un numero massimo di volte stabilite per contratto.
In questo caso, si può saltare la prima volta dopo un anno di rate pagate. in più, c’è una commissione di 30 Euro per ogni rata saltata. In ogni caso, è un vantaggio riservato solo ai dipendenti pubblici a tempo indeterminato.