L’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica nasce negli anni novanta come un ente pubblico destinato alla previdenza dei dipendenti del pubblico impiego. Tra i tanti servizi messi in campo dall’istituto, negli anni, si sono aggiunti anche varie forma di finanziamento. Mutui e prestiti INPDAP, ora diventato INPS Gestione Dipendenti Pubblici, offrono particolari condizioni di vantaggio, ma solo a determinate condizioni.
Il funzionamento dei prestiti INPDAP avviene attraverso una società di intermediazione che, di solito, è una banca. In sostanza l’istituto di credito eroga la somma con una convenzione messa in campo con la banca, oppure attraverso un proprio fondo. Si tratta di un insieme di risorse che vengono versate dagli stessi dipendenti pubblici o dai pensionati dell’Amministrazione Pubblica iscritti.
Sono tanti i servizi che vengono messi in campo dall’INPDAP nel settore dei prestiti con una varietà di formule che vanno dal piccolo prestito al prestito pluriennale garantito al prestito pluriennale diretto.
È l’iscrizione alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali a determinare la possibilità o meno di accedere al servizio dell’istituto.
Piccolo prestito dell’INPDAP prevede, invece, l’erogazione di una somma di denaro volta a sostenere le improvvise necessità dell’iscritto. Le possibilità di credito, per questa determinata formula di prestito, dipendono dalle risorse a disposizione dell’ente nel fondo.
Il piccolo prestito INPDAP: le speciali condizioni per i pensionati e i dipendenti pubblici
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Il piano di pagamento del piccolo prestito di INPDAP ha una durata non superiore ai quattro anni. Si tratta di forme di finanziamento che, come detto, sono destinate ad improvvise necessità del contraente. Spese urgenti che non richiedono somme eccessive. Nel caso in cui il periodo di restituzione sia pari ad un anno, la formula di prestito prevede un’erogazione non superiore all’ammontare dello stipendio mensile o all’importo della pensione dell’iscritto. Si passa a due mensilità, invece, per un ammortamento spalmato in due anni e così via fino al massimo di quattro anni.
La richiesta per un piccolo prestito INPDAP deve essere presentata all’ufficio territoriale competente, anche se conviene prima recarsi sul sito nell’apposita sezione dedicata alla documentazione da presentare obbligatoria per ottenere un finanziamento. Dopo averla scaricata e compilata in ogni sua parte, può essere presentata all’ufficio preposto. Alla documentazione non sono previste ulteriori certificazioni che attestino le necessità mediche o apposite motivazioni. Ma quali sono le condizioni del piccolo prestito INPDAP?
Si tratta di una formula di finanziamento con condizioni di indubbio vantaggio rispetto agli altri prestito proposti sul mercato con un tasso di interesse del 4,25% a cui si aggiungono le spese di amministrazione pari allo 0.5% dell’importo più il premio fondo rischi che viene applicato a seconda dell’età e della durata prevista del prestito.
In caso in cui il contraente del prestito l’INPDAP sia in possesso di un contratto a tempo determinato, l’istituto non può applicare prestiti il cui pagamento abbia una durata superiore al contratto stesso.
Anche la possibilità di rinnovo è prevista nel piccolo prestito di INPDAP. Si tratta di un prolungamento di ulteriori sei mesi in caso di ammortamento della durata di un anno, di diciotto mesi per i prestiti triennali e di due anni per i pagamenti dalla durata di quattro anni.
Nel caso in cui l’utente decida di estinguere anticipatamente il finanziamento, può accedere ad altre forme di piccolo prestito, ma solo dopo che sia scaduto il termine previsto precedentemente.
Prestiti Pluriennali Diretti INPDAP: i finanziamenti dedicati alle “grandi spese”
Cambiano le condizioni dei Prestiti Pluriennali Diretti. Si tratta di forma di finanziamenti che vengono erogati direttamente dall’INPDAP e sono rivolti, come anche nell’altro caso, ai soli dipendenti in servizio o ad ex lavoratori del settore pubblico e che si trovano attualmente in pensione. Anche in questo caso l’istituto preleva le risorse economiche direttamente dall’apposito Fondo che viene finanziato dalle trattenute applicate sugli stipendi o le pensioni degli iscritti.
È l’obbligo di dover necessariamente documentare le spese da sostenere a rappresentare una delle differenze maggiori rispetto ai piccolo prestiti di INPDAP. Il richiedente di questa forma di finanziamento può accedere allo stesso nel solo caso in cui dimostri delle determinate necessità.
Per ricevere il prestito pluriennale, inoltre, è necessario essere iscritto da un periodo di almeno quattro anni, alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, il fondo introdotto prima dall’INPDAP ed ora gestito dall’INPS e riservato ai lavoratori ed agli ex lavoratori pubblici. Proprio questi ultimi contribuiscono al fondo a seguito di un versamento periodico.
Possono accedere al prestito pluriennale esclusivamente gli utenti che hanno un contratto a tempo indeterminato nell’Amministrazione Pubblica mentre per i contratti a tempo determinato, vengono considerati idonei solo quelli con una durata superiore ai tre anni purché cedano, come forma di garanzia, un parte del TFR cioè il trattamento di fine rapporto.
La domanda per l’accesso alle forme di prestito avviene su internet attraverso la pagina dell’INPS dedicata al settore del pubblico impiego. Nell’apposita sezione destinata alle domande web per i prestiti pluriennali si può scaricare il modulo che, una volta compilato, viene presentato alla sede dell’INPS che opera nell’ambito territoriale.
Prestiti Pluriennali Diretti dell’INPDAP: gli adempimenti necessari
Come detto in precedenza, in questo caso, la presentazione della domanda non basta. È infatti necessario che il richiedente corrisponda, anche online, una dettagliata documentazione riguardo il proprio contratto lavorativo oltre alle spese che devono essere affrontate. Insomma una serie di certificazioni importanti per accedere ad una forma di finanziamento senza dubbio vantaggiosa. Ma quali sono le condizioni previste per il Prestito Pluriennale Diretto?
Il pagamento della somma erogata dall’ente, in questo caso, può essere restituita attraverso un pagamento rateale in cinque o in dieci anni. Sono sessanta o centoventi le rate da corrispondere nei tempi previsti. L’importo dei pagamenti mensili non può superare, anche in questo caso, la quinta parte del proprio stipendio o della pensione.
Gli interessi sono a tasso fisso con una rata che quindi rimane costante nel tempo ed un Tasso Annuo Nominale, il TAN, pari al 3,50% a cui si aggiungono le varie spese di amministrazione che ammontano ad un valore pari a mezzo punto percentuale sull’importo erogato più un importo variabile per il Fondo Rischi. Si tratta di un valore che varia a seconda di due precisi elementi: l’età del richiedente del prestito e la durata del piano di ammortamento cioè del periodo in cui l’utente pagherà, sotto forma di rate, l’importo previsto.
Il tutto ricade sul tasso del TAEG, cioè il Tasso Annuo Effettivo e Globale, una voce che comprende tutte le varie spese che vengono applicate sul pagamento del prestito. Essendo un prestito finalizzato, la somma corrisposta dall’ente può variare a seconda della motivazione che spinge ad accedere al finanziamento. Ma quali sono le necessità contemplate per sottoscrivere questa forma di prestito con l’INPDAP?
Per quali spese è possibile richiedere un prestito dell’INPDAP?
Per quanto riguarda i prestiti che prevedono un pagamento spalmato in cinque anni, le motivazioni possono essere diverse. Ad esempio sono previsti i danni provocati dalle calamità naturali con un importo che può cambiare a seconda dei danneggiamenti subiti, anche il trasloco può essere una motivazione per ricevere un prestito con un importo al massimo di 15mila euro, oltre alle installazioni di impianti a risparmio energetico (massimo 25.000 euro), i costi per effettuare la manutenzione ordinaria del proprio immobile con una somma massima di ventimila euro ed il matrimonio per il quale può essere richiesto un importo non superiore a ventitremila euro.
Importi variabili a seconda delle esigenze per i lavori condominiali, la nascita di un figlio, l’iscrizione a corsi di formazione post laurea, l’acquisizione di un veicolo modificato o di una carozzella per il trasporto di un disabile, una sopraggiunta patologia per il richiedente, i costi di un intervento odontoiatrico, la rapina, il furto o l’incendio dei propri beni purché documentati attraverso un’apposita certificazione.
Per i prestiti decennali, invece, per l’acquisto di un nuovo immobile da adibire a prima casa o la costruzione della stessa è previsto un importo non superiore ai 150mila euro. E’ di 100mila euro, invece, la spese massima che è possibile richiedere per i lavori di manutenzione straordinaria mentre per le altre situazioni di tipo eccezionalI, che saranno esaminate dagli addetti dell’INPDAP previa documentazione apposita, l’ammontare da corrispondere non può essere superiore ai 50mila euro.
Gli interventi che prevedono un importo variabile e che vengono erogati a seconda delle situazioni sono, in questo caso, il riscatto degli alloggi popolari, l’acquisto di una casa in cooperativa, l’interruzione di un contratto di mutuo ipotecario e la malattia grave di uno dei componenti della famiglia